Il nuovo tre ruote Yamaha ¨¨ appena arrivato nelle concessionarie posizionandosi un gradino sopra i fratelli minori Tricity 125 e 150 cc
Tre, il numero perfetto: la Casa dei tre Diapason chiude il cerchio con Yamaha Tricity 300, terzo scooter a tre ruote che si affianca ai modelli pi¨´ compatti da 125 e 155 cc. Rispetto a loro, il Tricity 300 ¨¨ pensato per un¡¯utenza pi¨´ matura, abituata anche a superare i confini dell¡¯ambiente urbano per svago o per lavoro. Il tutto con sicurezza e comfort ai massimi livelli, garantiti dal sistema LMW-Ackerman visto sulla Niken e sui fratelli minori. ? caratterizzato da un parallelogramma che unisce le due coppie di forcelle montate all¡¯interno delle ruote anteriori, che sono le pi¨´ grandi della categoria con i loro 14 pollici. Una soluzione piuttosto leggera che garantisce un angolo di sterzo di 72¡ã, ma soprattutto stabilit¨¤ sul bagnato e sui fondi sconnessi. Al comfort contribuisce l¡¯ampia protezione da vento e pioggia offerta dallo scudo anteriore e dal parabrezza.
Yamaha Tricity 300: com¡¯¨¨ fatto
¡ª ?Pi¨´ imponente ed aggressivo rispetto al 125 cc, Tricity 300 vanta un grosso scudo anteriore che integra bene il faro a Led e avvolge completamente le ruote anteriori, per una carreggiata fissata a quota 815 millimetri, 4 centimetri in pi¨´ rispetto all¡¯Xmax di pari categoria. Le altre misure indicano 2,250 millimetri di lunghezza, 1.595 di interasse e 795 millimetri di altezza della seduta da terra. Il peso complessivo tocca i 239 kg, non pochi rispetto ai tradizionali 300 a due ruote, ma perfettamente rapportati alle dimensioni ed alla presenza del sistema Leaning Multi Wheel all¡¯anteriore. La sella ¨¨ confortevole e sufficientemente spaziosa per ospitare un eventuale passeggero, cos¨¬ come ¨¨ spazioso il vano da 43,5 litri che ¨¨ nascosto sotto di essa. Non ci sono vani, invece, nel retroscudo, dove troviamo una presa da 12 V adeguatamente coperta ma non una porta Usb. La dotazione di serie di Yamaha Tricity 300 include anche la chiave elettronica Smart Key ed un quadro strumenti digitale con schermo LCD, che mostra tutte le informazioni di marcia. L¡¯ampiezza e la leggibilit¨¤ compensano la grafica pi¨´ accattivante dei moderni display Tft a colori, dotati anche di connessione bluetooth. Immancabili, ormai, il Traction Control e l¡¯Abs, con quest¡¯ultimo che agisce su un impianto frenante composto da tre dischi da 247 mm e dotato della frenata integrale Unified Braking System, gestibile anche premendo sul pedale posto sulla pedana destra. Pur essendo scomodo da utilizzare per la posizione, la sua presenza ha permesso al Tricity 300 di guadagnare l¡¯omologazione L5e-A e, quindi, di poter essere guidato dai titolari della patente B che hanno compiuto 21 anni. L¡¯impianto frenante ¨¨ completato dal freno di stazionamento, particolarmente utile quando viene utilizzato in fase di parcheggio insieme allo Standing Assist, il sistema che mantiene in equilibrio il Tricity 300 anche da fermo. Particolarmente utile anche ai semafori, dove solleva il guidatore dall¡¯obbligo di poggiare il piede a terra. Si attiva tramite il tasto dedicato sia da fermi, con le manovre che risultano molto agevolate, ma anche in fase di arresto a velocit¨¤ inferiore ai 10 km/h. Per disattivarlo basta un piccolo colpo di gas: l¡¯operazione avviene automaticamente superati i 1.200 giri. Il cuore di Yamaha Tricity 300 ¨¨ il propulsore monocilindrico 4 tempi Blue Core da 292 cc raffreddato a liquido, in grado di erogare 28 Cv a 7.250 giri e una coppia di 29 Nm a quota 5.750. Si tratta dello stesso propulsore gi¨¤ apprezzato con l¡¯X-Max 300, che sacrifica, per via della mole del Tricity, parte della sua reattivit¨¤ a favore di una maggiore fluidit¨¤.
Yamaha Tricity 300: come va
¡ª ?La posizione di guida ¨¨ confortevole, mentre il parabrezza, di misura media e non regolabile, riesce a coprire comunque il viso. L¡¯approccio iniziale ¨¨ cauto: le dimensioni sono importanti e c¡¯¨¨ lo Standing Assist inserito, che offre una strana sensazione di equilibrio nonostante sia stato appena tolto dal cavalletto. Poi basta un colpo di gas per liberare il parallelepipedo anteriore ed entrare in piena sintonia col mezzo dopo pochi metri. Buche ed asfalto sconnesso diventano rapidamente un ricordo, su Tricity 300 si viaggia in poltrona. Il terreno di caccia preferito sono le grandi distese urbane, oppure i tragitti per raggiungere l¡¯ufficio partendo da fuori citt¨¤. Per tutto l¡¯anno, anche con la pioggia. La protezione aerodinamica offerta da scudo e parabrezza ¨¨ ottima, con le turbolenze che si fanno sentire solo alle alte velocit¨¤. La guida non affatica mai, anche nelle lunghe percorrenze, per merito di una stabilit¨¤ rassicurante sul bagnato, che diventa coinvolgente tra le curve. Su strade statali e provinciali (su superstrade ed autostrade, per il momento, non pu¨° circolare per via di un vuoto normativo), quindi ricche di curve, il Tricity 300 offre il meglio trasmettendo sempre un senso di sicurezza dato dalla naturalezza con cui scende in piega. Basta poco per prenderci gusto e raggiungere l¡¯angolo di piega massimo di 38¡ã dichiarato da Yamaha, superato il quale ¨¨ facile far grattare il cavalletto centrale sull¡¯asfalto, specialmente con passeggero a bordo. La risposta del Blue Core da 28 Cv ¨¨ sempre apprezzabile pur non regalando strappi, ma una curva di erogazione comunque rapida e senza vuoti fino alla zona alta del contagiri. La minore reattivit¨¤ in accelerazione rispetto all¡¯X-Max 300 non penalizza comunque lo spunto necessario per effettuare sorpassi in tranquillit¨¤. I 239 kg di stazza non si avvertono mentre si ¨¨ in marcia, ma solo nelle manovre da fermo, dove diventa prezioso l¡¯aiuto dello Standing Assist e del freno di stazionamento. In citt¨¤ occorre prendere le misure per lo zig-zag nel traffico incolonnato, anche se l¡¯angolo di sterzata di 72¡ã rende il Tricity 300 molto agile anche alle basse velocit¨¤. Buona e ben modulabile la frenata, a patto di utilizzare la leva sinistra che agisce sui 3 dischi: lo stesso fa il pedale, ma ¨¨ difficile da trovare, mentre utilizzando solo la leva di destra dei freni anteriori, lo spazio d¡¯arresto si allunga a causa del peso. Quest¡¯ultimo ¨¨ complice anche del leggero aumento dei consumi rispetto al pari categoria a due ruote: il Tricity 300 si ¨¨ attestato sui 3,4 l/100 km (29,4 km/l), contro i 2,8 l/100 km segnati dall¡¯X-Max.
Yamaha Tricity 300: in sintesi
¡ª ?Yamaha Tricity 300 ¨¨ l¡¯ideale per chi cerca uno scooter confortevole da usare tutto l¡¯anno, tanto in citt¨¤ quanto sulle strade extraurbane. Visto il livello di comfort, ¨¨ particolarmente indicato per percorrenze quotidiane di diversi chilometri. Yamaha Tricity 300 ¨¨ disponibile in tre colori: Nimbus Grey, Tech Camo e Gunmetal Grey. Il suo prezzo ¨¨ di 7.999 euro.
Yamaha Tricity 300: pregi e difetti
¡ª ? Piace ¨C Comfort di marcia: un riferimento, posto almeno una spanna sopra la concorrenza.
Stabilit¨¤: ¨¨ facile abituarsi al Tricity, meno facile tornare indietro.
Vano sottosella: entra di tutto, dai 2 caschi integrali alle buste della spesa.
Non piace ¨C Potenza: sufficiente per divertirsi, ma considerando la ciclistica qualche Cv in pi¨´ non guastava.
Pedale frenata combinata: difficile da trovare sulla pedana.
Display Lcd: completo e leggibile, ma un po¡¯ datato nella grafica.
Yamaha Tricity 300: scheda tecnica
¡ª ?Motore: monocilindrico orizzontale, cilindrata 292 cc, potenza 20,6 kW (28 CV) a 7.250 giri/min, coppia 29,0 Nm a 5.750 giri/min.
Trasmissione: automatica con frizione centrifuga.
Ciclistica: telaio in tubi di acciaio, Sosp. ant. parallelogramma deformabile Sosp. posteriore doppio ammortizzatore.
Dimensioni: lunghezza 2.250 mm, larghezza 815 mm, interasse 1.595 mm, altezza sella 795 mm, peso in ordine di marcia 239 kg.
Prezzo: 7.999 euro.
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