La prova
Bsa Gold Star 650: la prova del mito
La storico brand Bsa ¨¨ tornato alla ribalta con un modello decisamente iconico: la Gold Star 650. Il famoso marchio inglese, dopo aver chiuso i battenti forzatamente per pi¨´ di 40 anni, oggi ¨¨ risorto grazie alla nuova facoltosa propriet¨¤ Mahindra. Con la Gold Star l¡¯obiettivo ¨¨ quello di tornare prepotentemente sul mercato sfidando mostri sacri del segmento come Royal Enfield.
Indice
Un po¡¯ di storia
¡ª ?Bsa era, negli anni cinquanta, una delle pi¨´ importanti e apprezzate case motociclistiche al mondo. Bsa, acronimo di ¡°Birmingham Small Arms¡±, ha prodotto munizioni, armi da fuoco e motociclette in grandissime quantit¨¤, soprattutto nel corso dei due conflitti mondiali. Il primo veicolo a due ruote a motore fu presentato nel 1910, poco prima dell'inizio della prima guerra mondiale. Il modello pi¨´ famoso di Bsa fu per¨° la Gold Star che vide la luce nel 1938. Disponibile nelle versioni da 350 e 500 cc a partire dal 1938 e fino al 1963, la versione da 500 cc riusciva a raggiungere i 180 km/h. Un traguardo di tutto rispetto se pensiamo alle velocit¨¤ medie dei mezzi di trasporto di quell'epoca. Una moto che riusc¨¬ ad ottenere importanti vittorie in competizioni come il Tourist Trophy dell'Isola di Man e a Daytona. Negli anni cinquanta, Bsa divenne cos¨¬ il pi¨´ grande marchio di moto al mondo: in quel particolare momento storico una motocicletta su quattro che veniva venduta era del marchio di Birmingham. Purtroppo, nonostante questo successo, l'azienda si ritrov¨° in difficolt¨¤ finanziarie e nel 1973 interruppe la produzione. Il 2016 fu l'anno della rinascita grazie all'acquisto del marchio da parte di Classic Legends Pvt Ltd, una costola del colosso indiano Mahindra.
Com¡¯¨¨
¡ª ?Lo stile della Gold Star riprende fedelmente il design della prima generazione: linee pulite e aspetto filante. Le forme sono quelle delle moto di una volta: semplici e senza fronzoli, prive di contaminazioni di stili carichi di linee e vezzi estetici. Il serbatoio ¨¨ una testimonianza dell'eredit¨¤ del marchio con lo storico logo Bsa in bella vista, le ruote cromate e a razze metalliche aggiungono invece un tocco di eleganza retr¨°. La strumentazione ¨¨ classica e semplice: si compone di due indicatori analogici di forma circolare con le spie raggruppate in un quadrante rotondo posto sul faro anteriore. Sono presenti anche una presa di corrente a 12 V, accanto il fianchetto sinistro, e una doppia presa USB che portano ai giorni nostri questo pezzo di storia.
La meccanica
¡ª ?Come detto, la Gold Star non ¨¨ una moto farcita di elettronica o equipaggiata con una meccanica particolarmente raffinata e innovativa. Le sospensioni anteriori sfruttano una forcella telescopica da 41 mm, mentre quelle posteriori sono dotate di un forcellone tradizionale e di doppi ammortizzatori con regolazione del precarico su 5 livelli. I cerchi sono da 18 pollici all'anteriore e da 17 al posteriore e calzano pneumatici Pirelli Phantom Sportscomp dal battistrada vintage, un dettaglio che conferisce alla moto un'immagine "old school". L'impianto frenante sfrutta freni Brembo, con un disco singolo da 320 mm all'anteriore e uno da 255 mm al posteriore, completi di Abs a doppio canale. La Gold Star fa segnare un peso di 213 kg in ordine di marcia, un valore in linea con altri modelli di questo segmento. La moto ¨¨ spinta da un motore monocilindrico da 652 cc, raffreddato ad acqua, in grado di erogare 45 Cv a 6.500 giri/min e 55 Nm a 4.000 giri/min. Non ci sono aiuti elettronici per il pilota o modalit¨¤ di guida da scegliere, l'unico ausilio alla guida moderno ¨¨ il sistema di Abs.
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Come va
¡ª ?Girando la chiave si apprezza subito il sound del piccolo monocilindrico che ¨¨ piacevole e ben riconoscibile. La posizione in sella, che dista solo 780 mm da terra, ¨¨ improntata per avere il massimo del confort e una guida agile. Dopo pochi chilometri si apprezza la buona maneggevolezza in situazioni di traffico: la taratura delle sospensioni ¨¨ studiata per assorbire le buche, mentre il baricentro basso rende la Gold Star capace di muoversi con destrezza anche nello stretto. A velocit¨¤ pi¨´ elevate questa Bsa non ¨¨ cos¨¬ pronta e stabile in ingresso curva, ma non stiamo parlando di un mezzo che si sceglie per le sue prestazioni. L'Abs ¨¨ un po' invadente, soprattutto al posteriore, ma nel complesso non ci sentiamo di bocciarlo. Come detto non c'¨¨ nessun ausilio elettronico alla guida, i comandi sono morbidi, compresa la frizione e il cambio a cinque rapporti. Il motore ha carattere: spinge bene e con costanza fino agli alti regimi e le vibrazioni sono contenute. La Gold Star ha una buona riserva di potenza, anche se la sua indole ¨¨ quella di una moto per le lunghe gite in riva al lago senza "tirate in zona rossa del contagiri".
Allestimenti e prezzi
¡ª ?La Gold Star 650 ¨¨ una moto ben rifinita che porta indietro gli appassionati agli Anni 50 con uno stile retr¨° e una guida facile e divertente. Pu¨° essere guidata anche con patente A2, ¨¨ sicura e ben rifinita, oltre ad essere ideale come prima moto. La Gold Star 650 ¨¨ in fase di omologazione per l'Italia e dovrebbe essere in arrivo nelle concessionarie a fine estate 2023 con prezzi variabili in base alle colorazioni:?si parte da 7.499 euro f.c euro per la versione Highland Green, 7.799 euro f.c. per le Insignia Red, Dawn Silver e Midnight Black, mentre la Legacy Edition costa 7.999 euro f.c.
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Piace e non piace
¡ª ?Piace: Facilit¨¤ di guida. Motore con una buona riserva di potenza.
Non piace: Prezzo superiore elevato rispetto la concorrenza.?
Scheda Tecnica?
BSA Gold Star 650? |
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