Il nuovo monocilindrico ha un allungo sorprendente, la ciclistica ¨¨ molto stabile ma nei cambi di direzione la moto ¨¨ agilissima. Perfetta la taratura e la scorrevolezza della forcella. Non convincono la regolarit¨¤ di funzionamento del monocilindrico ai bassi regimi e il comfort
Le Duke di piccola cilindrata hanno il merito di avere ravvivato l¡¯interesse dei giovani per le moto. La 125 Duke debutt¨° nel 2011, un periodo in cui le sportive e le naked di piccola cilindrata avevano poco da offrire, dal punto di vista del design, delle finiture e della guidabilit¨¤. Dopo la versione 125, Ktm present¨° la 200 e la 390 Duke, che divent¨° anche protagonista di gare in pista, dove non se la cavava male. Oggi, la casa austriaca ha deciso di rinnovare completamente la 390 Duke (il 90% dei componenti sono inediti), che oltre a essere pi¨´ performante ¨¨ anche pi¨´ rifinita: plastiche e verniciature di buona qualit¨¤, adesivi applicati sotto il trasparente e due colori che non passano inosservati: arancione e blu. Il prezzo ¨¨ di 6.780 euro franco concessionario per una moto che si pu¨° guidare anche con patente A2.
Indice
Un cambio eccezionale
¡ª ?Il monocilindrico della 390 Duke, che verr¨¤ venduto in tutti i mercati del mondo, ¨¨ passato da 373,2 cc a 399 cc; il cambio ¨¨ completamente nuovo, come il faro anteriore a Led, ai lati del quale ci sono gli indicatori di direzione a disattivazione automatica. Il serbatoio, in acciaio, ¨¨ pi¨´ capiente rispetto al precedente (15 l anzich¨¦ 13,5 l). Sulla 390 Duke, di serie, c¡¯¨¨ il Launch Control; quando il sistema ¨¨ inserito, mantiene i giri motore a quota 7000, anche aprendo al massimo l¡¯acceleratore. Il Quickshifter+ (che funziona sia in accelerazione, sia in staccata), invece, ¨¨ un optional. La 390 Duke dispone di riding mode selezionabili. L¡¯impostazione predefinita ¨¨ la Street; la modalit¨¤ Rain assicura una risposta dell¡¯acceleratore meno aggressiva e un controllo della trazione pi¨´ sensibile. Infine, una novit¨¤ per la monocilindrica Ktm, ¨¨ la modalit¨¤ Track, che cambia l'aspetto del display, lasciando in primo piano il contagiri e mostrando il cronometro, la marcia selezionata e le impostazioni di Mtc e Abs. Tutte le informazioni sono visualizzate su un display Tft da 5¡± identico a quello delle naked Ktm di fascia premium.
Ciclistica inedita al 100%
¡ª ?Il telaio in acciaio ¨¨ pi¨´ rigido del precedente ed ¨¨ abbinato a un telaietto posteriore in alluminio pressofuso e a piastre di sterzo con un inedito offset, scelto per bilanciare meglio la stabilit¨¤ e la maneggevolezza. Il nuovo forcellone curvo si sviluppa intorno all¡¯ammortizzatore posteriore, montato in posizione decentrata (sul vecchio modello era montato in posizione centrale, sotto la sella), per contenere l¡¯altezza del piano di seduta (regolabile: 800 mm o 820 mm) e consentire le installazioni del nuovo silenziatore e del nuovo airbox (pi¨´ grande), che riceve l¡¯aria attraverso dei condotti che arrivano dalla parte anteriore della moto (in precedenza, le prese d¡¯aria dell¡¯airbox si trovavano sotto la sella). Per la 390 Duke, Ktm dichiara un peso di 165 kg a secco. Le sospensioni arrivano dalla WP; la forcella a cartuccia aperta con steli da 43 mm ? assicura 150 mm di corsa ruota; ¨¨ regolabile in compressione (5 scatti) e in estensione (5 scatti). L¡¯ammortizzatore posteriore, del tipo a emulsione, garantisce 150 mm di corsa ruota ed ¨¨ regolabile nel precarico molla. I cerchi, caratterizzati da meno razze e da mozzi super scavati, sono molto pi¨´ leggeri ed ¨¨ anche per questo motivo che la 390 Duke risulta pi¨´ maneggevole. Come non bastasse, anche il disco del freno anteriore da 300 mm ? (abbinato a una pinza ad attacco radiale a 4 pistoncini) ¨¨ stato alleggerito. Al posteriore c¡¯¨¨ un disco di 240 mm ?, abbinato a una pinza a 2 pistoncini, una soluzione usata sulle Hypernaked!
Come va
¡ª ?La 390 Duke cambia tanto a livello di ergonomia e di maneggevolezza. Piacciono l¡¯agilit¨¤ e la facilit¨¤ con cui si riesce a raggiungere il punto di corda. Poi, nei cambi di direzione, basta una leggera pressione sulle pedane e un tocco del manubrio per fare curvare la moto in un fazzoletto. Il motore piace e non piace. L¡¯allungo convince. Superati i 7000 giri/min ¨¨ una goduria; l¡¯entrata in coppia ¨¨ un filo brusca, per¨° su un motore cos¨¬ piccolo di cilindrata non d¨¤ fastidio. L¡¯elasticit¨¤, invece, non ¨¨ da riferimento. Dalla quarta marcia in poi, ai bassi regimi il funzionamento non ¨¨ perfettamente regolare; ci aspettavamo qualcosina in pi¨´, in tal senso. Il cambio, per¨°, ¨¨ favoloso ed ¨¨ abbinato a un Quickshift ben tarato. In generale, questo monocilindrico ha le caratteristiche di un¡¯unit¨¤ sportiva, anche dal punto di vista elettronico. Il controllo della trazione entra in funzione molto raramente; l¡¯Abs, invece, interviene pi¨´ spesso (anche perch¨¦, durante la prova, l¡¯asfalto era abbastanza sporco), in modo puntuale ma senza togliere feeling in staccata. Per fortuna c¡¯¨¨ la possibilit¨¤ di disattivarlo al retrotreno, perch¨¦ con una moto cos¨¬ leggera non mancano le occasioni di giocare. L¡¯impianto frenante non ha un mordente eccessivo e, trattandosi di una moto di piccola cilindrata, va bene cos¨¬, anche perch¨¦ la potenza dell¡¯impianto ¨¨ adeguata alla taratura della forcella, che ci ¨¨ piaciuta moltissimo; ha un affondamento controllato ma non trasmette colpi e vibrazioni sugli avambracci. L¡¯ammortizzatore, invece, ha una risposta un filo pi¨´ secca. In generale, la ciclistica d¨¤ una gradevole sensazione di solidit¨¤, anche se le gomme di primo equipaggiamento non offrono tanto grip, pertanto, all¡¯aumentare degli angoli di piega, si perde un pizzico di feeling.
Pregi e difetti
¡ª ?Cosa ci ¨¨ piaciuto e cosa non ci ha convinto della Ktm 390 Duke.
Piace:
- doti di allungo del monocilindrico;
- stabilit¨¤;
- maneggevolezza.
Non piace:
- imbottitura minimalista della sella;
- vibrazioni sulle pedane a 7000 giri/min;
- il Quickshifter+ ¨¨ optional.
Scheda tecnica
¡ª ?I numeri della nuova naked di piccola cilindrata di Mattighofen.
Ktm 390 Duke
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