Abbiamo messo a confronto quattro contendi al trono di media scarenata pi¨´ ambita. All¡¯italiana Aprilia Tuono 660 Factory si affiancano tre giapponesi: le debuttanti Honda Hornet 750 e Suzuki Gsx-8S e la versione depotenziata a 95 cv della Yamaha MT-09. Quale sar¨¤ la migliore?
Un segmento sempre pi¨´ presidiato dalle case, quello delle naked medie, che sono in grado di offrire la libert¨¤ e la sportivit¨¤ di una moto pronta per il giretto domenicale, senza disdegnare un utilizzo quotidiano anche in ambito urbano (o in pista, soprattutto nel caso della Tuono 660 Factory), con prezzi a cavallo della doppia cifra. Ne abbiamo messe a confronto quattro, con differenti approcci e filosofie, con potenze (da 83 a 100 Cv), caratteristiche e prezzi (da meno di 8 mila fino a circa 11 mila) che fanno s¨¬ che ognuna sia perfetta per una tipologia di clientela differente.
Indice
Com'¨¨ fatta la Suzuki Gsx-8S
¡ª ?Un design spigoloso e molto personale definisce un'estetica che delle quattro ¨¨ quasi sicuramente quella pi¨´ controtendenza e particolare. Come per tutte le moto nude, il motore diventa un elemento estetico che cattura l'attenzione, almeno quanto il doppio faro sovrapposto. Il?bicilindrico parallelo ¨¨ nuovo, ha mandato in pensione il caratteristico V twin di Suzuki, che la fasatura a 270¡ã cerca in qualche modo di replicare come sonorit¨¤ e carattere. Dotato di un doppio contralbero per ridurre le vibrazioni, offre una potenza di 83 cavalli a 8.500 giri e 78 Nm di coppia a 6.800 giri. L'elettronica c¡¯¨¨, ma non ¨¨ esasperata, si va dal comando del gas ride by wire alle tre modalit¨¤ di guida, inoltre non mancano il controllo di trazione (regolabile su tre posizioni), ma rispetto ad avversarie come la Tuono 660 il pacchetto non ¨¨ certo altrettanto raffinato, puntando pi¨´ alla sostanza, oltre che al contenimento del prezzo della moto. Il telaio ¨¨ in tubi d'acciaio e con forcellone in alluminio, per le sospensioni, la 8S offre le Kyb, con la forcella a steli rovesciati non regolabile, mentre il monoammortizzatore posteriore consente di intervenire esclusivamente sul precarico. Sono 202 i kg dichiarati in ordine di marcia, per un prezzo di 8.900 euro.
Com'¨¨ fatta l'Aprilia Tuono 660 Factory
¡ª ?I gusti sono gusti, ma delle quattro, sar¨¤ campanilismo, la Tuono 660 Factory ¨¨ per noi quella pi¨´ sportiva ed accattivante. Mantiene un family feeling con la sorella maggiore V4, ma si fa pi¨´ snella e compatta. Resta la mezza carena ed ¨¨ delle quattro la pi¨´ "vestita". Ciclistica ed elettronica sono al top in questo segmento, con alcune soluzioni mutuate dalla V4 ed inedite per una media. Il motore bicilindrico da 659 cc eroga su questa naked 100 Cv a 10.500 giri, 5 in pi¨´ della standard, con una coppia massima 67 Nm a 8.500 giri. Il telaio ¨¨ in alluminio a doppia trave con telaietto reggisella smontabile, mentre la forcella Kayaba a steli rovesciati da 41 mm ed il forcellone in alluminio con capriate asimmetriche con monoammortizzatore sono completamente regolabili. I freni sfoggiano una pompa radiale e?doppio disco diametro 320 mm con pinze Brembo a fissaggio radiale a quattro pistoncini all¡¯anteriore. Sul fronte elettronica le sigle a cui Aprilia di ha abituati per la RSV4 si ritrovano anche per la "piccola" 660: Atc (controllo di trazione); Awc (controllo di impennata); Aeb (freno motore); Aem (mappe motore); Acc (cruise control); 5 Riding mode (Road e Track, 3 fissi e 2 personalizzabili). Sono 181 i kg in ordine di marcia, con un listino che la porta sopra la doppia cifra, a quota 10.999 euro.
Com'¨¨ fatta l'Honda Hornet 750
¡ª ?La new entry nella famiglia delle nude di Tokyo si presenta con un look molto vicino alle sorelle minori della gamma CB F. Riprede il nome di uno storico modello del passato, ma in chiave moderna ed in un contesto molto cambiato. Rispetto alla prima Hornet rinuncia a due cilindri, passando ad una configurazione due in linea parallela, con un propulsore tutto nuovo, da 755 cc, in grado di erogare 92 Cv a 9.500 giri e 75 Nm di coppia massima a 7.250 giri. Promette una erogazione pi¨´ piena rispetto al 4 in linea della sua antenata, ma anche una maggior efficienza e consumi contenuti (23 km/l dichiarati). Entry level da certi punti di vista (¨¨ la meno costosa del lotto), ma con contenuti che strizzano l'occhio al pubblico giovane, come il cruscotto Tft a colori da 5"?che supporta la connessione con lo smartphone, sia iOS che Android. Non manca il gas ride by wire e quattro modalit¨¤ di guida, di cui una personalizzabile tagliandosi addosso il settaggio del traction control e del freno motore. Per la ciclistica, il telaio in acciaio lavora con una forcella Showa Sff-Bptm a steli rovesciati da 41 mm ed al posteriore un ammortizzatore con leveraggio Pro-Link. Il peso in ordine di marcia ¨¨ di?190 kg ed il prezzo parte da 7.990 euro.
Com'¨¨ fatta la Yamaha MT-09
¡ª ?La Yamaha MT-09 si ¨¨ sempre fatta riconoscere per il design aggressivo e minimalista, che nella sua evoluzione ¨¨ diventato pi¨´ curato, ma sempre fedele nello stile. Aggiornata due anni fa, l'ultima naked della casa del diapason si presenta con un CP3 aggiornato ad euro 5 e cresciuto in cilindrata fino a 889 cc, ma soprattutto con una raggiunta maturit¨¤ che lo rende pi¨´ godibile e tondo rispetto al passato, senza perdere il gusto da teppista di una fun bike. Capace di 95 Cv a 9 mila giri in questa versione depotenziata 70 kW, il tre cilindri ¨¨ un propulsore che nasce con 119 Cv (a 10.000 giri) di "suo". Resta invariata invece la coppia rispetto alla full power, con 93 Nm a 7.000 giri. Il telaio ¨¨ in alluminio, con forcella Kyb con steli da 41 mm, completamente regolabile, mentre al posteriore troviamo un monoammortizzatore sempre Kyb e regolabile. I freni vedono un doppio disco da 298 mm con pinze radiali e al posteriore un disco singolo da 245 mm. Insieme alla Tuono ¨¨ la pi¨´ raffinata (e costosa) del lotto. Piattaforma inerziale?Imu a 6 assi, un Tft a colori (a dire il vero piccolo con i suoi 3,5") e un'elettronica che consente di gestire sia Traction Control che antimpennata, ma anche lo sliding del posteriore con il Brake Control, il tutto con quattro modalit¨¤ di guida. Peso in ordine di marcia di 189 kg ed un listino di 10.599 euro, sia per la full power che per questa versione depotenziata a 70 kW.
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Come va la Suzuki Gsx-8S
¡ª ?Sostituisce la "mitica" SV650 e, per non farla rimpiangere, mette sul piatto un progetto tutto nuovo, alzando l'asticella e stupendo per una maturit¨¤ acquisita fin da subito. Rispetto alla rivale pi¨´ diretta del lotto, la Hornet, sulla carta parte svantaggiata: pesa 12 kg in pi¨´, offre 9 cavalli in meno e costa circa 900 euro in pi¨´ (a dire il vero in parte compensati da una dotazione pi¨´ ricca - ad esempio il cambio elettronico qui ¨¨ di serie). In realt¨¤ a fine prova i tester si dividono quasi perfettamente tra chi preferisce una o l'altra moto.
Il motore ¨¨ forse il migliore in assoluto in mezzo (dove Honda invece perde qualcosa), con ottimi bassi e un allungo che invece lascia delusi, invitando a guidarla in modo diverso, cambiando prima e senza cercare inutilmente il limitatore. Si distingue infatti per la corposit¨¤ di erogazione garantita ai bassi e medi regimi, ma spinge bene fino a quota 7.500, poi il gioco si conclude, lasciando inizialmente un po' di amaro in bocca. Anche perch¨¦ l'impressione ¨¨ che la ciclistica sarebbe in grado di gestire ottimamente anche potenze superiori. Quanto al peso (202 kg) c'¨¨ e non c'¨¨. La Gsx-8S ¨¨ infatti molto equilibrata, si muove di meno grazie ad una taratura delle sospensioni pi¨´ sostenuta, facendo sentire la sua stazza solo portandola al limite nei pi¨´ rapidi cambi di direzione. Buona la dotazione elettronica, all'altezza delle rivali e con nette differenze solo se confrontata con la raffinatissima Tuono 660 Factory. La media di Suzuki ¨¨ perfettamente a suo agio in citt¨¤ e nel misto affrontato in modo sportivo, ma non esasperato. Negli spostamenti autostradali, malgrado il motore sia dotato di un contralbero, ¨¨ quella che soffre di pi¨´ in quanto a vibrazioni, soprattutto al manubrio. Ultimo pregio della nuova Gsx-8S, l¡¯abitabilit¨¤. Pur apparendo compatta, ha quote pi¨´ generose delle altre, che le consentono, oltre ad essere tra le pi¨´ stabili sul veloce, di accogliere egregiamente anche i motociclisti pi¨´ alti.
Come va l'Aprilia Tuono 660 Factory
¡ª ?La comparativa a quattro vede due delle presenti che sono rivali pi¨´ dirette e simili nella loro filosofia (Honda e Suzuki), e due che sono invece pi¨´ fuori dal coro. Se la MT-09 lo ¨¨ perch¨¦ appartiene di fatto ad un segmento superiore, la Tuono da un lato ¨¨ la pi¨´ piccola di cilindrata, ma ¨¨ di gran lunga la pi¨´ raffinata per elettronica e ciclistica. Offre infatti sospensioni completamente regolabili (prerogativa di questa versione Factory) e soluzioni che strizzano l'occhio alla guida in pista (sempre per la Factory la batteria ¨¨ al litio e consente di ridurre il peso di 2 kg, insieme alle pedane pi¨´ leggere di 240 grammi), riuscendo per¨° al contempo a restare abbastanza pratica anche in un (ipotetico) utilizzo quotidiano, volendo perfino cittadino. Gi¨¤ al primo sguardo capisci che si tratta di?una naked "unica" nel segmento, anche perch¨¦ nuda lo ¨¨ solo in parte, con la mezza carena che da sempre contraddistingue le moto che portano questo nome. La Tuono sfoggia infatti anche appendici aerodinamiche integrate ed offre una protezione aerodinamica per la guida a velocit¨¤ "da pista". Saliti in sella si capisce subito che lei ¨¨ diversa, la triangolazione ¨¨ molto pi¨´ spinta e caricata in avanti, senza per¨° essere esasperata (come ad esempio la sorella maggiore Rsv4), mentre l'erogazione ed il sound sono di gran lunga pi¨´ sportivi delle concorrenti. La spinta vera del due cilindri derivato dal V4 di Noale si sente nella seconda met¨¤ del contagiri, quando il suono pieno e cupo si fa via via pi¨´ acuto e allunga vigoroso dai 6 mila giri in poi. La coppia ¨¨ infatti disponibile al 90% a 6.250 giri, mentre la Factory si fa pi¨´ rapida a prender velocit¨¤ anche grazie ad una trasmissione finale pi¨´ corta rispetto alla Tuono 660 standard, con un pignone a 16 denti (anzich¨¦ 17). I cinque cavalli in pi¨´ hanno il solo difetto di rendere la Tuono 660 Factory non depotenziabile con patente A2.
Pronta per la pista, la pi¨´ sportiva delle quattro moto di questa comparativa ¨¨ per¨° fruibile e tutto sommato comoda anche nella guida su strade aperte al traffico. Certamente la si sceglie per sportivit¨¤ ed aggressivit¨¤ e si deve esser disposti a pagare pegno rispetto alle rivali da alcuni punti di vista, non ultimo quello economico, dato il prezzo pi¨´ alto di 3 mila euro rispetto ad un Hornet. L'elettronica e le sospensioni consentono di tagliarsela addosso a piacimento, ma lei rimane comunque la pi¨´ estrema del lotto, come abbiamo potuto toccare con mano, ad esempio, guidandola con andatura allegra su asfalto bagnato. Dove le avversarie digeriscono bene un grip ridotto e l'elettronica pi¨´ invasiva taglia decisa, salvaguardando la sicurezza, la Tuono 660 Factory regala da un lato maggiori emozioni ad un motociclista smaliziato, ma scivola ed ¨¨ molto reattiva, mettendo potenzialmente a poco agio un guidatore alle prime armi.
Come va la Honda Hornet 750
¡ª ?Inutile negarlo, ¨¨ la pi¨´ discussa del lotto ed ¨¨ impossibile, prima di averla guidata, non partire un po' prevenuti nei suoi confronti. Soprattutto chi ha dai 40 anni in su, nessuno escluso, se pensa ad una Hornet pensa al 4 in linea. La nuova Hornet, con il suo bicilindrico, ha quindi lasciato il pubblico quantomeno stupito. In realt¨¤ bastano poche centinaia di metri in sella per cancellare tutte le polemiche e godersi una moto che sorprende positivamente alla guida. Nel misto ¨¨ la pi¨´ agile, facile e meno impegnativa da strapazzare. Lo ¨¨ grazie alla gomma posteriore da 160 (le altre hanno tutte il 180), ma lo ¨¨ anche per una impostazione di compromesso che, come da tradizione Honda, mette subito a proprio agio. La forcella affonda morbida nella prima porzione della sua escursione (in questo i meno smaliziati magari si sentiranno pi¨´ preoccupati), ma lei alla fine scende in piega e sopporta bene anche un'andatura molto allegra. La frenata ¨¨ ottima, non ha un attacco troppo aggressivo, ma modulabilit¨¤ e potenza sono ottime. Quello che esalta alla guida ¨¨ per¨° proprio il tanto discusso due in linea. Ha bassi e un allungo davvero entusiasmanti, mentre la schiena ¨¨ forse l'aspetto in cui alcune delle concorrenti riescono a starle davanti. Bello il sound con questo scarico opzionale, ¨¨ da lode in scalata con la doppietta effettuata dal quick shifter. Questo ¨¨ assolutamente d'obbligo (¨¨ optional) ed ¨¨ forse il migliore del lotto, gestendo le cambiate nelle due direzioni sempre alla perfezione, anche quando si guida pi¨´ rilassati (dove le pi¨´ sportive invece suggeriscono l'uso della frizione, per evitare strattoni e inserimenti troppo contrastati).
Estetica a parte, che ¨¨ sempre soggettiva, difetti ne ha pochi. Vibra un po' ad andature autostradali, come tutti i due in linea (ma meno delle altre), mentre il ride by wire non ¨¨ esente da un leggero on off. Qualche dettaglio mostra l'attenzione all'economia, perch¨¦ per proporre una moto cos¨¬ a meno di 8 mila euro non potrebbe essere altrimenti, ma le circa 1.500 Hornet vendute nel primo semestre 2023 (decimo posto assoluto e prima delle quattro, con la sola MT-09 a mantenere una certa distanza con un migliaio di pezzi targati, molto distanti invece Aprilia e Suzuki) premiano la tanto chiacchierata novit¨¤ di Honda, a testimonianza del fatto che per il pubblico il prezzo conta, e non poco. Economia che la Hornet mette sul piatto anche lato consumi, andando molto di rado sotto i 20 km /l e pi¨´ spesso superando i 23 del dato dichiarato.
Come va la Yamaha MT-09
¡ª ?La tre cilindri di Iwata ¨¨ fuori classifica, lo ¨¨ di fatto anche nel prezzo. In questo stupisce forse che la sorella minore MT-07, moto ancora "dura e pura", semplice ed analogica, senza controllo di trazione, ride by wire ed altri fronzoli, con il CP che si ferma a 73 Cv, ha il medesimo listino della Hornet. Mettendo da parte il prezzo e godendosi invece i vantaggi di una moto di segmento superiore, la MT-09 convince e sorprende sempre. Il rinnovato (ha debuttato poco pi¨´ di un anno fa) CP3 da 889 cc ha un'erogazione pi¨´ matura rispetto al passato. Tondo e sfruttabile come mai prima, gli resta una corposit¨¤ su tutto l'arco di erogazione che qui paga dazio solo oltre quota 9 mila, quando l'allungo ¨¨ limitato dall'elettronica che gli leva circa 25 Cv rispetto alla full power. Questa ¨¨ infatti la versione da 70 kW, necessaria per poterla omologare depotenziata a 35 kW per neopatentati A2, che successivamente potranno riportarla alla originaria potenza (95 Cv). Tolti quei mille giri (si fa per dire), la moto ¨¨ lei in tutto e per tutto, tecnica e prestazioni.
Coinvolgente e "grande" in tutto, si guida senza doverla sfruttare al 100% per arrivare alle andature delle tre concorrenti, godendosi un progetto maturo ed affinato al punto di offrire di pi¨´, ma con un peso molto contenuto, secondo solo alla pistaiola Aprilia. Questo la rende agile tra le curve nonostante il cilindro in pi¨´, con una triangolazione pedane ¨C manubrio ¨C sella che ¨¨ un compromesso molto buono tra comfort e sportivit¨¤. Se si prende gusto l'unico problema che pu¨° emergere e la voglia di una ciclistica pi¨´ raffinata, come quella sfoggiata dalla versione SP, che ha un solo difetto, quello di alzare ulteriormente l'asticella del prezzo (12.799 €). Anche l'elettronica alza l'asticella rispetto a Honda e Suzuki, con una dotazione che consente di gestire meglio un po' tutto, interventi meno invasivi e una taratura che lascia tutti soddisfatti. Gli unici due piccoli difetti sono l'angolo di sterzata massima ridotto, che in manovra e in citt¨¤ si fa sentire, oltre al Tft a colori da soli 3,5". Scommettiamo che al primo aggiornamento sar¨¤ sostituito da uno di dimensioni pi¨´ generose?
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Comparativa naked medie come vanno, conclusioni
¡ª ?Abbiamo messo a confronto quattro moto, scoprendo quindi quattro approcci differenti. Le due pi¨´ simili tra loro sono le due novit¨¤ 2023, che hanno stupito tutti mostrandosi da subito prodotti maturi e sostanzialmente privi di quei difetti di giovent¨´ che qualcuno si sarebbe potuto attendere. Semplice nel suo approccio la Honda CB750 Hornet, che infatti deve proprio alla sua semplicit¨¤ ed all'ottimo compromesso proposto il suo successo, unito ad un prezzo davvero contenuto rispetto a quello che offre. Salendo di prezzo troviamo la Suzuki GSX-8S, che alcuni hanno preferito per le finiture pi¨´ curate, ma soprattutto per quel suo "voler fare la grande", con una filosofia leggermente diversa, che vede anche una dotazione pi¨´ ricca e dimensioni generose. Poi passiamo invece alle due fuori classifica. La Yamaha, con la versione depotenziata della MT-09 ci mette davanti al dubbio che una spesa maggiore possa essere la scelta migliore anche per un neopatentato, che senza il dubbio di dover poi cambiare moto, salendo di livello, si trova da subito in mano un prodotto maturo ed equilibrato. Infine la Aprilia Tuono 660 Factory rappresenta lo stato dell'arte della sportivit¨¤ nel segmento delle naked medie. In un confronto tra moto perfette per il giro alla ricerca delle curve e l'uso cittadino quotidiano, lei punta sulla terza strada, o meglio sulla pista, dove del lotto ¨¨ una spanna sopra le altre, ma resta fruibile senza troppi sacrifici anche in altri contesti. Insomma, la scelta ¨¨ tutta ai gusti (ed al portafogli) di chi le deve comprare.
Comparativa naked medie prezzi
¡ª ?Abbiamo detto dei listini, ma entrando nel dettaglio alcune delle moto in prova erano allestite con un generoso pacchetto di optional. Di fatto la Suzuki GSX-8S offre tutto l'indispensabile gi¨¤ di serie e ci¨° che si pu¨° aggiungere entra nell¡¯ambito delle personalizzazioni, mentre per la Honda Hornet in prova troviamo lo Style pack red (549 euro), il quick shift (284,66 euro), lo scarico SC (889,99 euro), per un totale oltre 9.700 euro. Di irrinunciabile c'¨¨ l'ottimo cambio elettronico, con un prezzo "finito" sotto la soglia degli 8.300 euro. Aprilia e Yamaha sono in linea con il prezzo di listino, che nel caso della giapponese ¨¨ di fatto di un segmento superiore, tant'¨¨ che la sorella minore, la MT-07 ¨¨ allineata al listino di una delle presenti nel test (la Hornet).
Le schede tecniche
¡ª ?Di seguito le schede tecniche delle 4 naked medie protagoniste della nostra comparativa:?
Suzuki Gsx-8S
Honda CB750 Hornet
Aprilia Tuono 660 Factory
Yamaha MT-09 (depotenziata a 70 kW)
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