Il salto generazionale ¨¨ evidente, non si limita ai 40 Cv, che quasi raddoppiano la potenza rispetto alla serie precedente. C'¨¨ molto altro, dallo stile alla distribuzione, anche una marcia in pi¨´ e sospensioni pi¨´ professionali. Ma il Dna originale appare salvo, per soddisfare gli appassionati della Himalayan
? sufficiente sbirciare tra i veri gruppi presenti sui canali social per capire che le persone che vanno in moto non sono tutte uguali. La pagina del gruppo Royal Enfield Himalayan Italia su Facebook, per esempio, ¨¨ lontana anni luce da quelle degli smanettoni che discutono di settaggi di sospensioni, riding mode e tempi sul giro. A loro andava bene, e li avrebbe soddisfatti ancora a lungo, la ¡°vecchia¡± Himalayan, quella originale, con il motore a due valvole raffreddato ad aria, con i suoi 24,3 Cv. Le voci che la moto destinata a sostituirla in listino avesse una potenza quasi doppia e ci fosse l¡¯elettronica a complicare tutto ha intimorito qualcuno, che teme di non poter pi¨´ disporre della moto perfetta per le proprie esigenze.
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Non solo per fedelissimi
¡ª ?Ecco quindi che nel valutare il comportamento della nuova Himalayan bisogna tenere conto anche di questi possibili clienti, senza tuttavia escludere a priori chi sente ora di potere includere il nuovo modello nella rosa dei possibili acquisti, ora che la potenza ha raggiunto i 40 Cv e tutti i reparti hanno caratteristiche molto pi¨´ attuali. Un¡¯impresa in parte complicata dal fatto che il lancio internazionale non si ¨¨ svolto all¡¯altezza del mare, ma nel suo ¡°habitat naturale¡± vale a dire tra le maestose montagne himalayane, con un campo base posto a 2.700 metri. E da l¨¬ i percorsi di prova si sviluppavano in salita.
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Manovre facili
¡ª ?Prima di analizzare il comportamento di motore e telaio, si pu¨° partire dalla posizione in sella. L¡¯assetto ¨¨ del tutto naturale, a cominciare dalle fasi di manovra. Merito della sella, che anche nella configurazione pi¨´ alta non va oltre gli 845 mm, quindi consente a chiunque di poggiare con sicurezza i piedi a terra. In movimento la zona di raccordo tra la sella e il serbatoio ¨¨ correttamente raccordata e le appendici in gomma sulle pedane contribuiscono a smorzare qualche vibrazione di troppo che si genera quando si strapazza un po¡¯ il monocilindrico. Bisogna tuttavia aggiungere che la tenuta di quegli elementi in gomma perde efficacia in presenza di acqua, quindi se si prevede di percorrere lunghi tratti in offroad e consigliabile provvedere a rimuoverli, perch¨¦ il rischio che la suola dello stivale scivoli dopo un guado o un tratto fangoso ¨¨ concreta. I comandi sul manubrio assicurano una discreta ergonomia: quelli elettrici sono intuitivi, compreso quelli che consentono di gestire le modalit¨¤ di guida e le funzioni della strumentazione, mentre le leve sono nella norma. I comandi di freno e frizione sono privi di sistemi che regolano la distanza dal manubrio, pertanto l¡¯unica possibilit¨¤ di intervento ¨¨ lasciata alla vite di registro del cavo di registrazione della frizione. La leva del freno anteriore ¨¨ invece un po¡¯ massiccia, quindi non sempre ben gestibile se si indossano pesanti guanti invernali.
L'elasticit¨¤ soddisfa tutti
¡ª ?Se si passa al motore, il salto generazionale ¨¨ evidente, ma bisogna ammettere che pur in presenza di una potenza quasi doppia l¡¯erogazione si mantiene ben gestibile, senza perdere la capacit¨¤ di procedere con un filo di gas che caratterizzava le moto del recente passato. Sotto questo punto di vista riesce quindi a soddisfare varie tipologie di utilizzatori, con la sola esclusione degli smanettoni incalliti, ai quali non resta che rivolgersi altrove. Pur tenendo in considerazione l¡¯effetto negativo della quota e della carenza di ossigeno, si pu¨° contare su una discreta elasticit¨¤, che rimane soddisfacente anche quando si procede in modalit¨¤ Eco. L¡¯erogazione cala in parte quando si cerca la progressione spingendosi verso la zona rossa, tuttavia il comportamento ¨¨ nel complesso molto buono, visto che l¡¯elasticit¨¤ ¨¨ tale da non dover richiedere un frequente uso del cambio, se non in presenza di strade in forte pendenza disseminate di tornanti. E, a proposito di cambio, questo sorprende per la precisione, al punto da poter essere classificato come un ¡°quick shift analogico¡±. Nel senso che anche senza l¡¯aiuto dell¡¯elettronica ¨¨ possibile effettuare rapidi passaggi di marcia senza utilizzare la frizione, naturalmente al regime di rotazione corretto e chiudendo in gas.
Agile e facile
¡ª ?Su asfalto si apprezza soprattutto l¡¯agilit¨¤, nonostante il peso non raggiunga livelli di leggerezza da record. La sensazione di avere tutto sotto controllo ¨¨ completa gi¨¤ dai primi metri, trasmessa soprattutto dalla sospensione anteriore che, nonostante l¡¯assenza di regolazioni che potrebbero complicare la vita ai motociclisti meno esperti, si adatta senza difficolt¨¤ ai fondi in ottime condizioni, come in presenza di asfalto dissestato. Anche il monoammortizzatore lavora bene, ma per ottenere il massimo vale la pena di selezionare una posizione di precarico della molla adeguata al peso trasportato, visto che in caso contrario mostra la tendenza a rimbalzare in presenza di avvallamenti pi¨´ accentuati. Bisogna tuttavia precisare che questo effetto ¨¨ avvertibile solo se si procede ad andatura ¡°vivace¡±. In caso contrario le risposte sono nella media e non pregiudicano il comfort, con uno standard che rappresenta un ulteriore passo in avanti rispetto alle Himalayan pi¨´ amate dai fedelissimi del gruppo Facebook. Allo stesso modo, anche l¡¯impianto frenante si dimostra correttamente dimensionato per assicurare spazi di arresto sicuri, in salita come in discesa.
La sorpresa arriva offroad
¡ª ?Una cinquantina di chilometri sulle piste sterrate ad alta quota, con fondo non sempre perfettamente battuto, ha evidenziato una sorprendente adattabilit¨¤ di questa Royal Enfield ai percorsi pi¨´ impegnativi. In queste condizioni ¨¨ l¡¯equilibrio tra erogazione del motore e regolazione delle sospensioni a regalare le sensazioni pi¨´ piacevoli. Ancora una volta si distingue la messa a punto della forcella, che nonostante possa essere strapazzata non raggiunge il fondo corsa e non rimbalza. E pure l¡¯ammortizzatore posteriore dimostra di essere pi¨´ disposto a gestire buche e dossi. Sulla terra si pu¨° scegliere l¡¯andatura preferita, seduti o in piedi sulle pedane, e la Himalayan si adegua alle richieste, senza mettere in difficolt¨¤ se per un attimo si esagera con l¡¯apertura del gas, visto che i 40 Cv sono gestibili da chiunque abbia una minima esperienza di guida offroad.
Pregi e difetti
¡ª ?Di seguito i pregi e difetti della Royal Enfield Himalayan.
- Pregi: motore elastico, cambio preciso, posizione di guida, sospensioni efficaci.
- Difetti: leve al manubrio non regolabili, tenuta degli inserti in gomma sulle pedane in presenza di acqua.
Scheda tecnica
Royal Enfield Himalayan
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