Abbiamo provato la nuova serie speciale Stone Corsa della V7, che omaggia il trofeo Fast Endurance con un avvolgente cupolino ed una livrea bicolore "racing"
Profondamente rinnovata nel 2021, la V7 è la best seller della casa di Mandello ed è un mix di tradizione e tecnologia. Con il passaggio all’Euro 5 il propulsore della precedente generazione è stato pensionato a favore di quello già utilizzato dalla V85, opportunamente rivisitato. Il risultato sono oltre 100 cc in più, ma anche ben 10 Cv aggiuntivi. Rivoluzionata anche la strumentazione e salita la larghezza del posteriore da 130 a 150, la V7 di fatto è una moto tutta nuova, che come da tradizione continua ad essere declinata in versioni speciali, come l'affascinante V7 Stone Corsa, caratterizzata da una livrea bicolore ed un cupolino dal gusto cafe racer.
Indice
Come è fatta
— ?V7 è sinonimo del fascino del passato. Si avvicina per lei la soglia dei 60 anni, visto che la prima Moto Guzzi V7 è nata nel 1965. Un modello che ha saputo attraversare oltre mezzo secolo di storia e che pochi anni fa è stato profondamente rivisto, soprattutto nella meccanica, ma non solo, restando fedele a sé stesso nella filosofia e nel suo look unico. Tra le novità delle V7 dopo il 2021 troviamo, oltre alla?fanaleria full Led con Dri, anche una strumentazione che ha sostituito il doppio elemento circolare analogico (resta per la Special) con un quadro completamente digitale a singolo elemento circolare. Il peso a secco è di 198 kg, salgono a 218 in ordine di marcia, ma con una sella bassa (780 mm) e una distribuzione dei pesi ottimale, la V7 si lascia guidare e manovrare anche da ferma senza grossi problemi.
?Il bicilindrico da 853 cc a V di 90°, rigorosamente due valvole per cilindro e raffreddato ad aria, eroga nella sua ultima evoluzione 65 Cv a 6.800 giri/min (è disponibile anche in versione 35 kW guidabile con patente A2) e 73 Nm a 5.000 giri/min di coppia massima, ma a 3.000 gran parte è già disponibile. Cresciuto nelle prestazioni e migliorato nei dettagli, è abbinato ad una trasmissione a 6 rapporti. Questa iconica V7 Stone Corsa introduce, oltre alla livrea e al cupolino altri elementi, come la targhetta dedicata sul riser del manubrio o gli specchi “bar end” o il tappo per il rifornimento in alluminio, che definiscono una versione che richiama la storia del marchio, inclusa quella recente che vede la V7 protagonista dal 2019 del Moto Guzzi Fast Endurance, un campionato monomarca a lei dedicato.
Come va
— ?La V7 in questo allestimento si fa sicuramente notare, con l’abbinamento di livrea bicolore e cupolino che la rende decisamente affascinante e dà il giusto risalto alla storia di uno dei brand più importanti del mondo delle due ruote. Personalizzazioni a parte la base resta quella dell’ultima V7, incluso il suo mitico V2 a 90°. Invariato il fascino di un’architettura unica del motore che, se pure ai giorni nostri ha prestazioni da media, da molti punti di vista vuol fare il “grande”. Metterlo in moto resta un gesto unico, con i due cilindri che fanno ondeggiare trasversalmente la moto e che sono un marchio di fabbrica. Il mix tra moderno e classico è evidente nella nuova strumentazione, tutta digitale e comodamente navigabile dal tasto sul blocchetto al manubrio, ma anche dalla presenza del sempre utile controllo di trazione su due livelli e comunque disinseribile.
?Alla guida il feeling è quello di sempre in sella ad una V7, una moto che, se pure non è un peso piuma, si lascia condurre anche dai meno esperti senza problemi e che, nelle mani di chi invece di esperienza ne ha di più, riesce a regalare belle soddisfazioni. A volerli trovare un difetto resta il vizio (anche se in modo meno marcato rispetto al passato) di un cambio con cui è difficile trovare la folle da fermo, mentre con l’introduzione delle nuove sospensioni (dietro monta ora ammortizzatori Kayaba regolabili nel precarico molla), la V7 ha reazioni ottime anche sulle asperità più accentuate. Il meglio di sé la V7 lo regala con una guida tonda, anche vivace, ma mai troppo estrema. Se si vuole emulare le gesta dei gentleman driver che la utilizzano nel trofeo Fast Endurance, portandola al limite si scopre una moto che può iniziare ad ondeggiare nelle curve affrontate in modo estremo e che nelle frenate richiede una discreta pressione sulla leva, perché il disco singolo da 320 mm viene messo alla prova. Nulla di grave comunque, perché se ben assecondata resta una moto in grado di sopportare un utilizzo ben diverso da quello che è il suo ideale. Caricato un passeggero e dismessa l’indole da pilota, lei torna infatti ad essere uno dei modelli più affascinanti ed interessanti a listino per godersi una guida più turistica e rilassata.
Conclusioni e prezzi
— ?Quanto ai consumi, è di 4,9 l/100 km il dato dichiarato e si riescono effettivamente a percorrere oltre 20 km/l con una guida non esasperata, quindi i 21 litri di capacità del serbatoio consentono a chi voglia viaggiare di farlo senza fermarsi a rifornire anche per più di 400 km. La V7 Stone Corsa, in questa livrea bicolore Red e Silver e con il cupolino che richiama le gare del Fast Endurance, è disponibile ad un prezzo che resta un euro sotto la soglia psicologica dei 10 mila, mille in più di una V7 Stone “base”. Per darle invece un look ancora più sportivo si può adottare la cover monoposto in tinta con la carrozzeria, uno dei numerosi accessori originali disponibili per questo modello, che fa della personalizzazione una delle sue peculiarità, per chi abbia voglia di sbizzarrirsi e rendere unico il proprio esemplare.
Pregi e difetti
— ?Di seguito i pregi ed i difetti riscontrati durante la prova della Moto Guzzi V7 Stone Corsa.
Piace:
- stile unico, soprattutto in questo allestimento;
- facile da guidare, ma in grado di conquistare anche i più smaliziati;
- sound e carattere del V2 a 90°.
Non piace:
- folle da fermo difficile da trovare.
Scheda tecnica
Moto Guzzi V7 Stone Corsa
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