L'intervista
Eicma 2022, intervista a Paolo Magri: "Torna la normalit¨¤"
Mancano ormai poche settimane al Salone Eicma 2022 di Milano e lĄŻattesa ferve tra gli appassionati delle due ruote. La 79esima edizione dellĄŻEsposizione Internazionale del Ciclo e Motociclo, questĄŻanno in programma dallĄŻ8 al 13 novembre presso i padiglioni di Rho Fiera, si preannuncia infatti particolarmente ricca di contenuti dopo le ultime annate segnate dallĄŻemergenza pandemica. La voglia di tornare quanto prima agli antichi fasti ¨¨ stata pi¨´ volte sottolineata anche da Paolo Magri, presidente di Confindustria Ancma e amministratore delegato di Eicma Spa, passato in visita a La Gazzetta dello Sport in questi giorni e intervistato da Lorenzo Baroni sui preparativi verso il pi¨´ importante evento fieristico nel mondo della moto, oltre che sulla situazione attuale e futura del mercato. Tra incentivi ed "Eicma Effect".
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Siamo alle porte di una nuova edizione di Eicma, il pi¨´ importante salone internazionale nel mondo delle due ruote. Qual ¨¨ il quadro generale dello sviluppo e dellĄŻandamento del mercato alla vigilia dell'evento?
"Il mercato moto ha avuto una risposta post-Covid incredibilmente positiva. ? tornato a crescere, raggiungendo molto rapidamente i livelli pre-Covid. Gi¨¤ nel 2020, dopo il lockdown, cĄŻera stato un boom, una ripresa importante. Credo ci siano state diverse fasi. Subito dopo il lockdown cĄŻ¨¨ stata una fase incentrata sulla mobilit¨¤ singola, per ragioni di sicurezza. Dopo di che si pu¨° dire che la passione per le due ruote ha preso di nuovo il sopravvento, sia nella mobilit¨¤ urbana che, soprattutto, in quella extra-urbana, ovvero per sport, turismo, eccetera. Il mercato in questo momento sta andando molto bene: a settembre abbiamo registrato un -2% progressivo che, a mio avviso, ¨¨ un risultato molto positivo considerando il contesto in cui ci stiamo muovendo nel 2022. E senza dimenticare il fatto che ci confrontiamo con il 2021 che ¨¨ stato un anno molto positivo. La mobilit¨¤ a due ruote, sia per passione che non, sta funzionando molto bene".
Analizziamo i dati del periodo che possiamo definire post-Covid. AllĄŻinizio cĄŻ¨¨ stata quasi una corsa a ricercare un senso di libert¨¤, con la passione che assecondava la voglia di uscire, di divertirsi, di tornare ad assaporare certi piaceri. QuestĄŻanno abbiamo invece?assistito?alla crescita dei segmenti delle moto medie e grandi. Nei primi nove mesi del 2022 il mercato ¨¨ complessivamente sceso del 2,6%, ma le moto, al netto della parte scooter, sono cresciute del 4,6%. E i cinquantini hanno fatto segnare una crescita del 16% che fa ben sperare.
"Questo infatti ¨¨ il problema principale che ha il mondo della moto: lĄŻinvecchiamento dei motociclisti. Ecco perch¨Ś questo dato dei cinquantini ¨¨ un segnale importantissimo".
E questo ritorno alle medie e grosse cilindrate, per i viaggi, suggerisce anche una funzione sostitutiva delle moto nei confronti dellĄŻautomobile.
"Credo che qui occorra sottolineare il fenomeno delle moto medie, da 500-700 cc, a basso costo. Secondo me hanno una funzione che definirei, forse esagerando, "sociale". Dico cos¨Ź perch¨Ś riportano nel mondo delle moto certi motociclisti di vecchia data, ma allo stesso tempo ne attraggono anche di nuovi. Il fatto che certe entry-level si trovino a un prezzo piuttosto basso, dai 5-6-7.000 euro in su, ha permesso a molta gente di ri-approcciarsi a questo mondo. ? chiaro che fare una cosa del genere con una spesa di 14-15.000 euro sarebbe pi¨´ complicato. Questa funzione ¨¨ quindi molto importante perch¨Ś, come dicevo, lĄŻinvecchiamento dei motociclisti ¨¨ il problema numero uno per il nostro settore. Chi va oltre questi livelli, in termini di spesa e di cilindrata, lo fa invece per pura passione e questĄŻultima, mi sento di dire, non ¨¨ mai venuta a mancare".
Il bello di questo nuovo approccio delle 500-700 cc ¨¨ che si tratta di mezzi efficienti, comodi e confortevoli in citt¨¤, ma adatti anche ai viaggi. Sono ottime per chi arriva dalle auto o per chi vuole salire di cilindrata senza il timore della grande potenza. E cĄŻ¨¨ anche lĄŻaspetto ecologico da considerare, la sostenibilit¨¤ anche a livello di costi e di produzione.
"Posso darti due dati: il parco auto europeo emette (in media) 215 grammi di Co2 al chilometro mentre il parco moto europeo emette 99 grammi di Co2 al chilometro. Meno della met¨¤. Gi¨¤ adesso la moto ¨¨ una scelta ecologica".
E lo ¨¨ gi¨¤ da prima di arrivare nelle concessionarie, con un impatto minore anche a livello industriale. Con questa ripresa, il settore sembra comunque essere piuttosto florido al momento. Questo vale per i costruttori e per tutto ci¨° che riguarda approvvigionamenti, aftermarket, aftersales e tutto lĄŻindotto.
"S¨Ź, dopo un anno difficile come il 2020, direi che il mondo moto sta andando decisamente bene. A mio avviso, ora che le cose vanno bene sia nel primo equipaggiamento che nellĄŻaftermarket, ¨¨ giusto pensare anche al 2023. Credo che sar¨¤ un anno difficile in generale perch¨Ś ci sar¨¤ molto probabilmente una recessione. LĄŻItalia crescer¨¤ poco o niente in termini di Pil, quindi questo ¨¨ il momento di fare gli investimenti e attuare le strategie giuste per affrontare momenti pi¨´ complicati come quello che probabilmente ci aspetta nei prossimi mesi".
Pensando ai momenti pi¨´ complicati che potrebbero arrivare, come dobbiamo valutare il discorso degli incentivi? Ne sono stati messi tanti sugli elettrici, ma questo non hanno portato a un vero boom del settore anche per problemi legati a infrastrutture, costi e pure al peso dei veicoli. In ottica 2023, potranno esserci incentivi anche per i termici, magari puntando sul fatto che le emissioni di Co2 sono comunque molto basse per le moto fino a 500-600 cc?
"QuestĄŻanno, nelle nostre interlocuzioni con il governo, avevamo suggerito di dirottare tutti gli incentivi sullĄŻelettrico perch¨Ś ¨¨ il settore che ne ha pi¨´ bisogno. Se vogliamo lanciare la mobilit¨¤ urbana di tipo elettrico, che ¨¨ la stessa proposta avanzata dallĄŻAcem (lĄŻassociazione europea dei costruttori), questa ¨¨ una cosa fondamentale. Il veicolo elettrico costa dal 30 al 50% in pi¨´ rispetto a un veicolo a combustione interna, quindi si tratta di un mercato che ha bisogno di essere sostenuto. Noi avevamo suggerito di dirottare tutti i fondi sullĄŻelettrico, ma questo non ¨¨ stato fatto.?? stato un problema perch¨Ś il mercato dei veicoli a combustione interna andava gi¨¤ bene, ma aveva grossi problemi di approvvigionamento e mettere incentivi su un mercato che faceva fatica a consegnare ha generato pi¨´ confusione che altro. Noi sponsorizziamo molto gli incentivi sullĄŻelettrico. Non vorremmo passare per quelli che rifiutano gli incentivi sui veicoli a combustione interna, ma pensiamo sia meglio dirottarli sull'elettrico".
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NellĄŻottica del calo previsto per il 2023, si potrebbe dare un supporto almeno per le moto "entry-level", che permettono lĄŻavvicinamento a questo tipo di mobilit¨¤ a gente che magari ¨¨ frenata dal costo dĄŻacquisto? Mettere incentivi sui mezzi attorno ai 3-4.000 euro, a basso impatto ambientale, li renderebbe pi¨´ appetibili per tante persone. Le elettriche partono spesso da prezzi troppo alti per essere fruibili.
"? assolutamente vero. Io infatti mi riferivo in particolare alla fascia pi¨´ bassa dei veicoli elettrici. In questo senso mi viene spontaneo sottolineare come nel mondo dell'auto la transizione verso lĄŻelettrico creer¨¤ problemi ai segmenti meno abbienti della popolazione. Questo perch¨Ś i veicoli saranno decisamente pi¨´ cari e non si pu¨° pensare che i governi continueranno a sostenere lĄŻelettrico come fanno ora vita natural durante".
Che Eicma possiamo aspettarci questĄŻanno?
"Noi siamo molto contenti al momento e per questo mi sento di trasmettere ottimismo. Avremo un evento che comincer¨¤ a essere di nuovo "normale" e che potremo confrontare con quello del 2018, altro anno in cui eravamo in concorrenza con un salone tedesco, ma in una situazione di normalit¨¤. Avremo 1.300 marchi e 6 padiglioni che, in termini di metri quadri, offriranno il 25% di spazio?in pi¨´?rispetto allĄŻanno scorso. Ci sar¨¤ Ducati, che lĄŻanno scorso era mancata, ci saranno le quattro grandi case giapponesi e tanti altri brand. Ad oggi siamo molto soddisfatti della partecipazione e anche della curva di vendita dei biglietti al pubblico. Mi piace sottolineare che abbiamo fatto una scelta molto coraggiosa, quella di non aumentare i prezzi n¨Ś al pubblico, n¨Ś agli espositori. Eicma quindi coster¨¤ esattamente come in passato anche se i costi a monte sono evidentemente lievitati parecchio. Facciamo questo sforzo perch¨Ś vogliamo veramente rilanciare Eicma verso la normalit¨¤ e verso un successo importante".
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Come si racconta lĄŻEicma Effect (nome della campagna pubblicitaria di lancio di Eicma 2022)?
"LĄŻEicma Effect ¨¨ lĄŻeffetto che Eicma fa su ognuno di noi. Per me, che sono appassionato di moto, ¨¨ un effetto bellissimo perch¨Ś mi piace questa atmosfera da festa del motociclismo a cui partecipano tutti: case, piloti e tutti i personaggi che ruotano attorno al mondo della moto. LĄŻEicma Effect, pi¨´ banalmente, ¨¨ anche lĄŻindotto che crea, innanzitutto per il nord Italia, che ¨¨ il bacino dĄŻutenza principale. Con questa cosa dellĄŻEicma Effect vogliamo comunque mettere il pubblico al centro dellĄŻattenzione. Infatti ci sar¨¤ anche uno speciale stage fotografico dove il pubblico potr¨¤ andare a farsi ritrarre con lĄŻespressione che meglio rappresenta l'effetto che Eicma ha su di loro, che ci auguriamo sia di meraviglia".
Guardando al post- Eicma e al futuro: abbiamo parlato di giovani, ma cosa bisogna fare per avvicinarli sempre di pi¨´ al mondo delle due ruote?
"Questo ¨¨ proprio il tema principale. Lo dobbiamo fare tutti, noi come organizzatori di Eicma, ma anche le associazioni e le case. Credo che il settore abbia sofferto un poĄŻ per via del fenomeno della digitalizzazione delle nuove generazioni, ma ora la situazione si sta riequilibrando. Ci deve essere unĄŻintegrazione tra queste tendenze, non devono necessariamente escludersi lĄŻuna con lĄŻaltra. Da parte nostra, noi cerchiamo di rendere lĄŻevento il pi¨´ ricco possibile di contenuti, per attirare i giovani cos¨Ź come tutto il pubblico in generale".
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