? la prima creatura nata dal matrimonio tra Bimota e Kawasaki: il motore ¨¨ lo stesso quattro cilindri sovralimentato della Ninja H2 e i cavalli sono ben 240
Le voci di un possibile matrimonio tra Kawasaki e Bimota si rincorrevano ormai da parecchio tempo, troppo per pensare che sotto non ci fosse un reale interesse da parte del brand di Akashi nei confronti del prestigioso marchio riminese. La partnership tra le due case ¨¨ stata infatti ufficializzata al salone di Milano Eicma, con l¡¯annuncio dell¡¯acquisizione da parte di Kawasaki Europe del 49,9 per cento del pacchetto azionario di Bimota (le rimanenti quote rimarranno nelle mani di Marco Chiancianesi e Daniele Longoni, ai vertici del marchio italiano dal 2013): soprattutto, per¨°, ad Eicma 2019 ¨¨ stata presentata la prima creatura dell¡¯asse italo-giapponese, l¡¯esagerata Tesi H2.
ECCELLENZA ITALIANA
¡ª ?La collaborazione tra Bimota e Kawasaki punta a mantenere lo status premium del brand fondato nel 1973 da Bianchi, Morri e Tamburini nell¡¯intenzione di unire l¡¯eccellenza telaistica tricolore alla potenza dei motori giapponesi plurifrazionati: proprio per questo la Tesi H2 ¨C come del resto tutte le future Bimota ¨C sar¨¤ sviluppata e prodotta a Rimini, citt¨¤ natale e sede della prestigiosa Casa italiana. Il padre del progetto, che riprende le linee guida della nobile stirpe Tesi, ¨¨ quello stesso ingegner Pierluigi Marconi che a cavallo tra gli anni 80 e 90 sforn¨° la capostipite 1/D motorizzata Ducati.
CUORE GIAPPONESE
¡ª ?Anche in questo caso la ciclistica ¨¨ tutt¡¯altro che convenzionale: come da tradizione la forcella anteriore telescopica lascia spazio ad un particolarissimo avantreno con forcellone in alluminio, una soluzione che garantisce un¡¯ottimale distribuzione delle masse e un migliore comportamento dinamico (l¡¯affondamento in frenata, soprattutto nelle staccate violente, ¨¨ meno accentuato). Il raffinato chassis in alluminio ripropone il layout ad omega gi¨¤ visto sulle antenate, mentre lo sterzo si basa su ingegnoso sistema di rinvii che connettono la ruota anteriore al manubrio. Incastonato in questa scultura italiana c¡¯¨¨ per¨° un cuore giapponese: il propulsore ¨¨ il quattro cilindri in linea da 998 cmc della Kawasaki Ninja H2, che grazie alla sovralimentazione tramite compressore centrifugo eroga la bellezza di 240 cavalli.
ESCLUSIVA
¡ª ?A completare il pacchetto ci sono un impianto frenante Brembo, le sospensioni semi-attive Ohlins e le alette aerodinamiche anteriori in carbonio, materiale largamente utilizzato nella costruzione della Tesi H2. Va da s¨¦ che il prezzo non sar¨¤ certo¡ concorrenziale: il bolide nato dalla collaborazione tra Kawasaki e Bimota verr¨¤ messo in vendita a partire dalla primavera 2020 ad una cifra che, seppur non ancora ufficializzata, molto difficilmente sar¨¤ ¡°popolare¡±. L¡¯esclusivit¨¤ si paga, e qui siamo di fronte ad uno dei pi¨´ raffinati e peculiari prodotti dell¡¯intera industria motociclistica mondiale.
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