Il capo del marchio moto indiano Siddhartha Lal mette al centro "affidabilit¨¤, cura del prodotto e consumi bassi". Intanto la casa sta sviluppando le elettriche secondo il concetto "Pure Motorcycle"
Royal Enfield, lo storico marchio anglo indiano, festeggia quest¡¯anno i suoi 120 anni di storia. Un brand che vale da solo circa il 6% del mercato mondiale delle due ruote. Il rinnovato successo? passa anche attraverso il suo amministratore delegato, Siddhartha Lal, che ha preso il timone della fabbrica a soli 26 anni, nel 2000, quando l¡¯azienda versava in grosse difficolt¨¤ e l¡¯unica moto prodotta, la storica Bullett 350, era in listino dal 1971. Lal ¨¨ riuscito ad invertire la tendenza negativa, investendo nel prodotto ed annullando le perdite, facendo balzare il marchio dalle 32.000 unit¨¤ prodotte nel 2007 alle oltre 800.000 degli ultimi anni. Numeri di crescita impressionanti per un marchio che anche in Italia, sta vivendo un incremento percentuale molto importante, con ben 1.168 moto vendute nel primo trimestre del 2022. Un approccio al mercato che prevede strategie di scala per i modelli, che hanno la medesima componentistica per tutti i mercati del mondo, e che si regolano sempre sulle normative dei Paesi pi¨´ restrittivi in fatto di omologazioni ed emissioni inquinanti, cos¨¬ da garantire omogeneit¨¤ dei flussi di lavoro e di costruzione delle moto, al punto che lo stesso modello prodotto per il mercato indiano o per quello italiano, differisce solo nella parabola dei fari, differenti per via della guida a destra. In occasione del lancio mondiale della nuova Royal Enfield Hunter 350, avvenuto in Thailandia, che in Europa si chiamer¨¤ Hntr 350, Siddhartha Lal ha parlato della nuova arrivata, del marchio e del mercato motociclistico.
Come mai avete scelto la Thailandia e Bangkok per il lancio di una moto con la quale puntate dichiaratamente ad ¡°invadere¡± le citt¨¤ europee?
"Perch¨¦ amiamo Bangkok, qui il traffico ¨¨ molto intenso proprio come in alcune citt¨¤ europee, e perch¨¦ vorremmo espandere il mercato asiatico anche alla Thailandia, oltre che all¡¯India dove siamo presenti attualmente. La Nuova Hunter 350, potremmo identificarla anche come ¡°city motorcycle¡±, ¨¨ agile, divertente. Innovativa rispetto alle altre moto prodotte finora come la Meteor e la Classic, per quanto io le ami tutte quante. Ha un look particolare ed ¨¨ pensata per un pubblico molto ampio e per farle raggiungere anche mercati per noi molto importanti come Italia, Francia, Germania. Pensiamo che questa moto posso piacere anche ad un pubblico esigente e maturo dal punto di vista del design, come quello europeo. Il problema ¨¨ accontentare i milioni e milioni di potenziali clienti, che cercano una moto adatta a muoversi al meglio nel traffico cittadino, magari caotico, di una grande metropoli, e quindi abbiamo pensato ad un modello pi¨´ compatto, che si adatti bene anche ai contesti urbani. Del resto, il traffico indiano ¨¨ fra i pi¨´ caotici del mondo e questa moto (Siddartha Lal ¨¨ un appassionato motociclista, ndr) ¨¨ perfetta per un ambiente congestionato e ben si adatta perch¨¦ ¨¨ pi¨´ compatta e facile da guidare per i meno esperti. Avevamo inizialmente pensato di fare il lancio a Londra (dove Royal Enfield ha radici ed un avanzatissimo centro di ricerca e sviluppo, ndr) ma poi abbiamo individuato Bangkok come sede ideale".
Come diceva la metropoli asiatica offre l¡¯ambiente cittadino ideale per testare una moto destinata a districarsi anche nel traffico, e la Thailandia ¨¨ un po¡¯ il ponte fra il continente asiatico e quello europeo.?Possiamo definire la Hunter 350 la prima moto del nuovo corso? Quali sono i vostri piani per il futuro?
"La Hunter 350 ¨¨ stata progettata per avere una buona manovrabilit¨¤ e tenuta di strada, ed ¨¨ accessibile anche per le persone di statura non elevata. Allo stesso tempo per¨° volevamo una moto che avesse una personalit¨¤ spiccata. Ci piace offrire qualcosa di nuovo con i nostri prodotti, desideriamo dare un¡¯energia differente e nuove emozioni a chi le guider¨¤. Nel progettare questa moto, siamo partiti da un foglio bianco, ¨¨ stata disegnata da zero e non ¨¨ legata alle altre in nessun modo. Quello che vorremmo perseguire in futuro ¨¨ la moto ¡°pura¡±, cio¨¨ l¡¯essenza stessa delle due ruote, quello che noi definiamo: ¡°Pure Motorcycle¡±. I nostri piani per il futuro vanno in questa direzione, creare ogni volta qualcosa di completamente nuovo, accessibile, ma sempre emozionante. Stiamo gi¨¤ lavorando su altri progetti che ancora non possiamo ancora rivelare ma che presenteremo a breve. Oggi il mercato ¨¨ in continuo fermento, prima pensavamo che pi¨´ grande fosse la moto e meglio sarebbe stato, poi ci siamo resi conto che una moto grande e pesante, implica anche degli svantaggi; ad esempio rialzarla dopo una caduta accidentale, oppure quanto la massa influisca sulla sua manovrabilit¨¤ in certi contesti. Questo ha portato a concentrarci su pesi e dimensioni meglio gestibili, ed i prossimi progetti si adegueranno a questi standard, affinch¨¦ il motociclista possa avere davvero il completo controllo della guida".?
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Impiegate molta componentistica cinese?
"No, al momento l¡¯India ¨¨ autosufficiente per la produzione di tutti i componenti necessari alla costruzione. Anche molti costruttori europei e giapponesi comprano componenti in India, perch¨¦ hanno prezzi molto vantaggiosi. I chip ed i componenti elettronici invece li acquistiamo da Malesia e soprattutto da Taiwan".
Non pensate che in Europa, sarebbe pi¨´ apprezzato dal mercato un bicilindrico di media cubatura, piuttosto che un monocilindrico da 350 cc? Come mai avete scelto questa strada anche sui nostri mercati?
"Al riguardo abbiamo molti progetti per il futuro, ma allo stesso tempo le nostre idee sono cambiate molto dal punto di vista dell¡¯approccio al prodotto. Abbiamo pensato ad un monocilindrico per ridurre i problemi e limitare il peso. Ogni nostro modello ¨¨ frutto di accurati studi e progettazioni, non vogliamo prendere scorciatoie, n¨¦ presentare un prodotto che non sia ben affinato, semplicemente usando qualcosa che gi¨¤ abbiamo in produzione. Quando vedrete ogni nostra futura moto, vorr¨¤ dire che sar¨¤ la sintesi perfetta del lavoro fatto dai nostri ingegneri".?
D¡¯accordo, ma perch¨¦ vi concentrate sulle piccole cilindrate?
"Bisogna capire la storia da cui veniamo: in India, 350 cc sono considerati gi¨¤ una cilindrata importante, nel nostro Paese l¡¯affidabilit¨¤ ¨¨ importante. In India ci sono molti giovani che si approcciano al mondo della moto, ragazzi e ragazze, anche se ancora si vedono prevalentemente uomini alla guida, le ragazze si stanno avvicinando alla moto, se pensiamo allo stipendio di un giovane o di un operaio, dobbiamo riflettere sul fatto che nel nostro Paese il costo del carburante comparato al salario, incide ben sei o dieci volte di pi¨´ che in Europa. Nel vecchio continente spendete il 2 o il 3% del vostro salario medio in carburante, mentre in India incide per il 10/15%, quindi per noi ¨¨ prioritario che una moto sia efficiente dal punto di vista energetico, che consumi poco. Il nostro regime ideale di massima efficienza per un motore ¨¨ di 2.500 giri/min. Questa ¨¨ una cosa che per voi pu¨° apparire secondaria, ma che per noi ¨¨ molto importante".?
Quindi per voi l¡¯obiettivo principale sono i mercati in via di espansione? India, Asia¡??
"Non solo. Queste moto che in India sono considerate relativamente grandi, crediamo possano avere spazio anche nel contesto urbano delle grandi citt¨¤ europee, come ad esempio in Italia o in Francia. L¨¬ le strade sono piene di scooter o piccole cilindrate, noi auspichiamo che le nostre 350 possano competere e sostituire lo scooter nella scelta finale dell¡¯utente, che pu¨° avere qualcosa di affidabile, gestibile, ed economico come uno scooter, ma emozionante nella guida come solo una moto pu¨° essere. Sappiamo di essere forse un po¡¯ in ritardo in questo, ma¡ meglio tardi che mai".?
Come va il mercato della moto in India comparato col resto del mondo?
"Stiamo cominciando adesso ad aprire nostre concessionarie in tutti i continenti. Comunque, rispetto allo scorso anno abbiamo raddoppiato le vendite sul mercato internazionale, e nei prossimi 4 o 5 anni, contiamo di crescere esponenzialmente su tutti i mercati esterni, che attualmente valgono per il 15/20% del mercato interno indiano. Pensate che nel 2010 in India abbiamo venduto 50 mila moto, nel 2018, sempre in India abbiamo raggiunto le 800 mila unit¨¤. Attualmente stiamo ottenendo la stessa curva di crescita esponenziale, nei mercati esterni. Pensiamo che questi risultati siano dovuti al fatto che le nostre moto siano diverse da quanto offre il mercato soprattutto perch¨¦ a parit¨¤ di costo, il livello di dettaglio e qualit¨¤ ¨¨ molto alto. Nonostante siano di piccola cilindrata, abbiamo profuso tutto il nostro impegno per ottenere la massima qualit¨¤ in questa categoria di moto, che di solito viene percepita come fascia economica. Il nostro obiettivo principale, i mercati sui quali puntiamo maggiormente, sono Asia, Thailandia e Brasile perch¨¦ ci sono milioni e milioni di persone che gi¨¤ guidano moto di piccola cilindrata e che per noi valgono come potenziali clienti. Da un punto di vista europeo, per i primi sei mesi di quest¡¯anno, nel vecchio continente le nostre vendite sono? gi¨¤ a +62%. Per fare un paragone abbiamo venduto pi¨´ moto, nei primi sei mesi di quest¡¯anno rispetto a tutto il 2021. L¡¯obbiettivo di espansione per gli altri mercati parte da un semplice esempio. Se un latino americano va a Los Angeles e vede un americano in sella ad una nostra moto, oppure un indiano si reca a Parigi o a Milano, e che anche l¨¬, circolano molte Royal Enfield, trover¨¤ certamente pi¨´ cool il marchio e le nostre moto. Riuscir¨¤ a percepire il valore aggiunto, superando l¡¯idea che piccola cilindrata, significhi scarso appeal, poco contenuto. Possiamo sicuramente acquistare valore se riusciamo a farci apprezzare da un pubblico pi¨´ maturo e smaliziato, potremmo dire abituato al bello, e di riflesso, risultare ancora pi¨´ appetibili ad un pubblico che fino ad oggi non aveva tenuto in massima considerazione questo aspetto. Anche il nostro team, di conseguenza si sta ampliando, abbiamo membri italiani, giapponesi e ci stiamo sempre pi¨´ internazionalizzando".?
State pensando all¡¯elettrico? Avete gi¨¤ dei progetti in merito??
"Non ci stiamo solo pensando, ci stiamo lavorando, e gi¨¤ da qualche anno. Abbiamo anche costruito alcuni prototipi e avviato un ciclo di produzione. Siamo perfettamente consapevoli di essere ancora qualche anno indietro rispetto allo sviluppo, ma non vogliamo avere fretta, soprattutto su un tema delicato come l¡¯elettrico. Alcuni costruttori si stanno affrettando, noi vogliamo prenderci tutto il tempo necessario a fare un prodotto accurato. Siamo stati in Europa per dei test, c¡¯erano molte moto elettriche, ed abbiamo anche testato alcuni prototipi di diversi costruttori, facendoci un¡¯idea di ci¨° che offre oggi il mercato. Sicuramente le moto elettriche sono ottime per un contesto urbano, ma penso che ancora non possa funzionare il concetto di moto elettrica a 360¡ã, perch¨¦ il peso le dimensioni ed il costo delle batterie, la rendono ancora poco desiderabile al grande pubblico. Ottenere le stesse prestazioni di una moto tradizionale, con un motore elettrico, porterebbe maggior peso e raddoppierebbe il prezzo di acquisto, per cui non penso possa ancora essere appetibile per i nostri clienti. Forse nei prossimi 5 o 7 anni colmeremo questo gap, ma attualmente per noi, il rapporto qualit¨¤-prezzo non ¨¨ ottimale. Naturalmente restiamo molto concentrati sulla questione, ma non ¨¨ ancora il momento per le moto elettriche. Quando lo sar¨¤, saremo pronti ad aggredire il mercato".?
Non sar¨¤ difficile poi, rimanere coerenti con la filosofia del ¡°Pure Motorciclyng¡± se aggiungiamo l¡¯elettrico??
"No, al contrario, penso che la moto elettrica sappia essere a modo suo, divertente come una moto tradizionale. Quindi, rispondo alla domanda chiedendomi: cosa significa ¡°Pure Motorcicling¡±? Vuol dire stampare sul viso di chi guida un sorriso, autentico. Molti si chiedono se si perder¨¤ il sound caratteristico della Royal Enfield; ebbene noi non faremo mai finta che ci sia un motore tradizionale. Piuttosto, manterremo puro il ¡°suono¡± dell¡¯elettrico esattamente com¡¯¨¨. Non vogliamo farlo sembrare qualcosa che non ¨¨, vogliamo fare in modo per¨° che sia ugualmente desiderabile ed emozionante".
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