Torna dopo quarant’anni (poco meno) la mitica Katana: l’originale ¨¨ stata presentata al salone di Colonia nel 1980 e commercializzata l’anno successivo. Per comprendere a pieno la forza dirompente che ebbe in quegli anni la Katana occorre considerare cosa c’era sul mercato in quei periodo: le italiane erano congelate nel tempo (al massimo saliva la cilindrata di anno in anno); altre avevano una linea decisamente classica, fin troppo; oppure iniziavano a indossare grosse e sgraziate carenature. Poi ¨¨ arrivata lei, la Katana, tagliente e veloce, un balzo nel futuro che ha spiazzato molti e ne fatti innamorare altrettanti. Era cos¨¬ avanti da piacere anche oggi, e quarant’anni nell’ambito delle moto sembrano secoli. “Era incredibilmente avanti”, dice Rodolfo Frascoli, ha disegnato la nuova Katana. “Figlia della voglia di novit¨¤ della Suzuki, e della fiducia che ripose allo studio tedesco Target Design, specializzato nelle auto, che disegn¨° un prototipo sulla base della GSX 1100, una classica maxi di fine Anni Settanta. Present¨° una moto speciale, con linee, tensioni e superfici che ricordano quelle di un Concorde, e dai tratti che ritroviamo anche nelle sportive di oggi. Poi aveva il cruscotto piccolissimo, il fanale quadrato, che ho mantenuto ma ora in tecnologia LED, tutte cose che all’epoca non esistevano. Altra novit¨¤: la posizione di guida. Il pilota non era appoggiato sulla moto ma integrato con essa, grazie alla sella scavata e al serbatoio alto”. Quest’ultimo concetto ¨¨ oggi diffuso, ¨¨ normale sedersi su una moto e sentirsi parte di essa, ma allora rappresent¨° una grande novit¨¤.
L'INTERVISTA
Suzuki Katana 2019, il designer Frascoli: “Come ho tolto la coda”
Gi¨¤ nel 1980 la Suzuki Katana fu una moto di rottura e seppe lasciare un segno soprattutto per il suo aspetto estetico e le sue linee innovative e di rotture. Cerchiamo di raccontare nuova versione che ne ricalca le forme insieme al suo disegnatore Rodolfo Frascoli
soluzioni
¡ªla provaParlando di estetica ¨¨ incredibile vedere quanto la Katana ‘19 sia cambiata rispetto alla progenitrice, e allo stesso tempo quanto le assomigli. Frascoli ¨¨ riuscito a portare a oggi le linee di ieri, in particolare quelle dell’anteriore, che poi ¨¨ proprio la vista che la caratterizza. Sono arrivati gli spigoli ma il posteriore non c’¨¨ pi¨´: “S¨¬, mancano la parte centrale e in particolare quella posteriore. Ho provato a ridisegnarla, risultava pesante ma soprattutto banale; non tutto quello che ¨¨ stato fatto in passato ¨¨ bello e buono, e non sempre si pu¨° reintepretare. Allora ho cancellato la coda e preso gli stilemi dell’anteriore, disegnandoli complementari, cio¨¨ con gli spigoli all’interno, e poi l’ho fatta sparire cromaticamente con il nero. Il manubrio, per rispettare l’idea originale e integrare le linee, dovrebbe essere pi¨´ basso, ma l’abbiamo scelto largo per la guida, per facilitarla e renderla pi¨´ aggressiva; sempre per lo stesso motivo il pilota ora ¨¨ seduto molto pi¨´ avanti, non solo rispetto alla ‘81, ovviamente, ma anche rispetto alla GSX-S1000, la classica nuda di casa. Un’altra differenza con la prima Katana ¨¨ la “schiena”: la ‘19 ha le spalle larghe perch¨¦ oggi la cassa filtro e il telaio occupano tanto spazio, ma la zona della vita ¨¨ strettissima, disegnata cos¨¬ per premettere di stringere le gambe nella guida sportiva (quella che si merita la Katana - ndr) e per facilitare l’appoggio al suolo senza penalizzare l’altezza della sella”.
© RIPRODUZIONE RISERVATA