Abarth 124 Rally, come ¨¨ fatta la macchina dell’Abarth Rally Cup
Il Rally Islas Canarias ¨¨ la prima prova dell’Abarth Rally Cup, che si articoler¨¤ in sei gare valide anche per l’European Rally Championship, classe R-GT. Gara all’interno di una gara, l’Abarth Rally Cup ha una classifica dedicata, con ricco montepremi per i primi quattro classificati ad ogni appuntamento, pi¨´ un ulteriore premio finale. In queste occasioni lo storico brand dello scorpione offre agli equipaggi dell’Abarth Rally Cup un’hospitality, il servizio ricambi e il supporto tecnico. Al fascino che suscita l’immagine dello Scorpione sui campi di gara si aggiunge il significato storico: la prima Abarth 124 Rally esordisce ufficialmente nel 1971, ed ¨¨ subito competitiva. Nel 1972 conferma le sue doti e nel 1973 arriva la versione pi¨´ evoluta — 128 Cv, 1.756 cmc, tenete in mente questa cilindrata — prima uscita al Rally di Monte Carlo, dove si batte con uno stuolo di Alpine. Nel 1976 conclude la carriera, con un ottimo 6¡ã posto assoluto nel Rally di Sanremo. Nel 2017 la Abarth 124 Rally riparte da Monte Carlo, prima prova del Mondiale Rally, e la storia si ripete: nella classe R-GT ¨¨ competitiva fin dalla prima stagione, e col tempo accumula un palmares di tutto rispetto: oltre 40 successi di classe in 12 campionati nazionali, la vittoria dell’Europeo R-GT e della FIA R-GT Cup. Oggi la ritroviamo al Rally Islas Canarias, nella versione 2019; vediamo le novit¨¤.
La Abarth 124 rally 2019
¡ªL’auto non ¨¨ stata stravolta, ma affinata dopo un anno di test e gare — nella meccanica, nell’elettronica, nella trasmissione, nel cambio e nell’assetto — con l’obiettivo di migliorare le prestazioni nelle prove speciali ma anche essere pi¨´ facile da mettere a punto e da guidare. Gli interventi sul motore sono stati volti a erogare pi¨´ coppia ai bassi, utile nelle situazioni tipiche come l’uscita dai tornanti, e nell’associare la risposta pronta all’acceleratore alla morbidezza dell’erogazione. Il Traction Control System dispone di 4 mappature (High/Medium/Low grip, Wet) selezionabili durante la guida, e si pu¨° impostare pure l’intervento del booster (nel filmato il pilota Andrea Nucita spiega come nella guida si interviene su questi comandi). ? stata poi rivista la taratura del bloccaggio del differenziale e si ¨¨ intervenuti anche sull’attuatore pneumatico del cambio, per assicurare innesti pi¨´ veloci in accelerazione e dolci in scalata, per evitare bloccaggi. Il bloccaggio delle ruote posteriori, tipico della guida rally, si attua con il freno a mano, che sgancia automaticamente la trazione e la reinscerisce in modo calibrato per una ripartenza pi¨´ morbida ma pronta. ? una manovra che si usa nei tornanti stretti per superarli pi¨´ rapidamente: in ingresso si bloccano le ruote posteriori intraversando l’auto, poi si lascia il freno, il sistema ricollega la trazione e da quel momento in poi si continua la derapata sfruttando il motore, con il controllo di trazione impostato sull’intervento meno invasivo, oppure scollegato. In una gara questa manovra si esegue, a seconda del percorso, da una decina a 50-60 volte. In frenata c’¨¨ anche l’effetto antidive controllato, per agevolare la staccata e l’inserimento in curva, e il pilota ha a disposizione un comando sul quale pu¨° agire in tempo reale per ripartire la forza frenante tra gli assi anteriore e posteriore, in modo da ottimizzare il comportamento della vettura a seconda della situazione. L’assetto ¨¨ stato migliorato per la guida sull’asfalto, ed ¨¨ offerto un kit per i percorsi sterrati: aumentano la corsa delle sospensioni e l’altezza da terra di 40 mm; ci sono i freni compatibili con i cerchi in lega specifici da 15” (al posto del 18” per l’asfalto), scelti per ridurre le masse non sospese e quindi ottimizzare l’aderenza sui terreni sconnessi.
La 124 ieri e oggi
¡ªCos’hanno in comune le 124? Partendo dalla versione storica il confronto pu¨° essere pi¨´ filosofico che tecnico, poich¨¦ sono passati 50 anni. Resta la coerenza, a suo tempo la 124 era al top nelle performance, anche nei rally, e mantiene la trazione posteriore, la distribuzione dei pesi e la vicinanza tra l’auto di serie e quella da gara. “La 124 rally rappresenta un esercizio interessante”, dice Fabio Migliavacca, responsabile marketing e racing Abarth. “Perch¨¦ in genere le preparazioni per i rally portano sempre distanti dall’auto di partenza, e questo vale in particolare per le e compatte delle categorie superiori, a volte stento si riconosce l’auto di serie”. La 124 rally, invece, seppur oggetto di tante modifiche, resta vicina alla base, in particolare anche nell’estetica, importante per una questione di marketing. Abarth, infatti, affianca alla 124 base una versione Tribute, che si riconosce immediatamente per il cofano a contrasto (che aveva una funzione tecnica, ridurre il riverbero che infastidisce la guida). Tecnicamente l’auto non cambia nella sostanza, ma il motore — 4 cilindri 1400 cmc, turbo — arriva a 170 Cv (140 la base) e 250 Nm di coppia, grazie alla calibrazione dell’elettronica e al nuovo impianto di scarico — oltre all’efficienza c’¨¨ il suono, da sempre prerogativa Abarth — poi ci sono il tuning delle sospensioni, i freni Brembo, i cerchi in lega da 17”, e gli interni personalizzati, con sedili Sabelt in pelle riscaldati, il kit Alcantara, i tappeti Abarth e il sistema di infotainment con touchscreen a colori da 7 pollici e sistema audio Bose. Ogni esemplare ¨¨ testato nel circuito di Mirafiori, una procedura riservata alle auto da competizione. La Tribute pesa 1,060 kg (il rapporto peso/potenza ¨¨ di 6,2 kg/Cv), raggiunge i 232 km/h e passa da 0 a 100 km/h in 6”8.
L’Abarth 124 Rally
¡ªLa 124 in versione gara eroga una potenza di circa 300 Cv, il salto di 130 Cv, rispetto alla Abarth stradale, arriva anche grazie all’adozione del 4 cilindri di 1.750 cmc della C4 (o Giulietta), per la prima volta montato in longitudinale. La preparazione inizia dalla scocca nuda, poi si installa la gabbia con il roll-bar, e si passa all’allestimento dell’impianto elettrico, delle sospensioni, dell’elettronica e, ovviamente, dello scarico racing. “Nell’allestimento della vettura da gara si ¨¨ cercato di mantenere il pi¨´ possibile il legame con quella di serie - tiene e precisare Fabio Migliavacca - La carrozzeria ¨¨ la stessa, senza le cartelle, le schiume e i pannelli fonoassorbenti e abbiamo cercato di mantenere i componenti della stradale, che comunque sono al top, come i sedili Sabelt, in questo caso ovviamente sono quelli da competizione. Il nostro obiettivo non ¨¨ stato solo puntare alle prestazioni, ma realizzare un’auto che sia facile da mettere a punto. Questo perch¨¦ ci sono tante calibrazioni da fare, l’elettronica, le sospensioni, le barre stabilizzatrici, e l’Abarth non offre solo i kit e gli accessori racing, ma fornisce anche il customer service sul campo, con gli strumenti per gestire l’auto, un vademecum per settare la macchina e in pi¨´ il supporto dei nostri tecnici e ingegneri”.
La personalizzazione
¡ªL’Abarth lavora come brand a s¨¦, attraverso la rete Fiat. L’anno scorso sono state vendute, area Emea, 23.500 vetture, per la maggior parte l’iconica 595 (dato indicativo). Oltre ai modelli gi¨¤ allestiti ci sono i kit: “Oggi c’¨¨ la tendenza a personalizzare la propria auto - prosegue Migliavacca - anche dal punto di vista estetico, allestimenti, sedili. Poi ci sono i freni, l’impianto Brembo top di gamma con dischi autoventilanti e forati, le sospensioni, e ovviamente le linee degli scarichi, con in primo piano il suono, da sempre la firma Abarth. I nostri clienti scelgono l’auto per il piacere e in divertimento, non come commuting; quando accendono il motore si sentono piloti, e questa ¨¨ passione”.
L’Abarth 124 rally in azione
¡ªAbbiamo visto in azione la 124 Rally in alcuni tratti a bassa velocit¨¤, che per¨° non rappresentano il suo pezzo forte; qui, e sullo sterrato, le compatte a quattro ruote motrici sono avvantaggiate. La 124 ¨¨ infatti velocissima sull’asfalto nei percorsi scorrevoli, sulle curve aperte dove si pu¨° sfruttare la potenza e la dinamica. ? una vettura propedeutica per la guida racing: la trazione posteriore insegna a controllarla nelle situazioni pi¨´ critiche, e in questo si ¨¨ aiutati dall’elettronica. Si pu¨° infatti procedere per gradi scegliendo il livello di intervento del controllo di trazione, cos¨¬ il pilota pu¨° decidere quanto essere “sorvegliato” oppure libero di gestire la potenza a disposizione. Concludiamo con i competitor. “Oggi la concorrente diretta ¨¨ la Porsche 997 - dice Migliavacca - ma si stanno preparando le Cayman e le Alpine A110, si sta profilando cos¨¬ un campionato molto interessante, ¨¨ positivo che ci sia competizione”.
La gara
¡ªLe regole delle prove speciali sono molto semplici, anzi, ce n’¨¨ una sola: vince chi ¨¨ pi¨´ veloce. Quindi occorre sfruttare al massimo la strada e l’auto. In questo il navigatore svolge un ruolo essenziale, non solo indicando le velocit¨¤ e i rapporti da usare in ogni tratto del percorso ma anche che traiettorie seguire, che non sempre sono quelle che sulla carta si identificano come ideali, perch¨¦ si deve tenere conto dello stato dell’asfalto, del grip che offre, dello sconnesso, sfruttando al massimo sia le condizioni favorevoli che quelle sfavorevoli. Quando ¨¨ possibile si sfrutta addirittura il bordo del manto stradale come un “binario”, cio¨¨ agganciando con le ruote interne il gradino che si forma tra la strada e lo sterrato che c’¨¨ a lato. Il navigatore deve svolgere due compiti contemporaneamente: leggere le note e guardare la strada, per capire esattamente in che punto si sta viaggiando. Cosa ovviamente impossibile, viste le velocit¨¤ in gioco; quindi alterna rapide occhiate alla strada con le sensazioni del corpo, “leggendo” i movimenti della macchina riesce cos¨¬ a sapere in che punto si sta correndo, anche senza alzare la testa dalle note. Oltre a possedere una grandissima esperienza, deve instaurare un rapporto di estrema fiducia e comprensione con il pilota. Quattro gli equipaggi internazionali di questo primo appuntamento: due spagnoli, Alberto Monarri e Alberto Chamorro; Carlos Garcia Perez e Jordi Diaz Negrin; uno polacco, Dariusz Polonski e Lukasz Sitek e quello italiano con il pilota Andrea Nucita e il navigatore Michele Ferrara. Andrea ¨¨ molto veloce, ma purtroppo nella prima tappa ¨¨ stato attardato da un inconveniente tecnico; nella seconda ha tentato il recupero ma non ¨¨ riuscito a ricucire il distacco. Il prossimo appuntamento dell’Abarth Rally Cup ¨¨ il Rally Liepāja in Lettonia dal 24 al 26 maggio, dove le Abarth 124 rally affronteranno un percorso sterrato.
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