MEZZI SPECIALI
Widowmaker Number Seven, un motore V8 da 5.700 cc su una moto
Fabbrica di vedove: basterebbe il nome a incutere paura. Poi c¡¯¨¨ quella scheda tecnica esagerata, che farebbe strabuzzare gli occhi anche se stessimo parlando di una supercar. E invece no: la Widowmaker Number Seven di ruote ne ha solo due. Quanto basta per qualificarla come motocicletta, anche se nel suo telaio tubolare ruggisce un gigantesco V8 di origine Chevrolet.
FOLLIA A OTTO CILINDRI
¡ª ?Siamo alla fine degli anni Sessanta, pi¨´ di vent¡¯anni prima che a Dyersburg, Tennessee, venisse fondata la Boss Hoss Cycles. Quella di infilare un V8 automobilistico in un telaio motociclistico, per quanto assurda, non ¨¨ un¡¯idea originale di Monte Warne, il patron della casa americana celebre per le sue custom motorizzate Chevy. A una tale follia ci aveva gi¨¤ pensato un certo Michigan Madman, al secolo Elon Jack Potter, un appassionato statunitense con l¡¯obiettivo di costruire la moto pi¨´ veloce del mondo. E, probabilmente, anche la pi¨´ letale.
SOLUZIONI A STELLE E STRISCE
¡ª ?Fattosi le ossa, meccanicamente parlando, riparando motori agricoli per trattori, Potter inizi¨° da giovane a correre nel dirt track. La sua vera vocazione erano per¨° le gare di accelerazione e i record di velocit¨¤, cos¨¬ a trent¡¯anni non ancora compiuti cominci¨° a lavorare a un progetto che lo stuzzicava da tempo: il suo sogno era quello di costruire una moto velocissima e capace di accelerare come nessun¡¯altra, un bolide su due ruote che sarebbe dovuto diventare il re di tutti i dragster. E negli States, lo sappiamo bene, la strada preferita quando si tratta di esagerare con i Cv ¨¨ una sola: un otto cilindri a V, possibilmente con una cilindrata superiore ai 5 litri, capace di far tremare le budella ad ogni colpo di gas.
POTENZA DA RECORD
¡ª ?Ed infatti fu proprio un V8 il motore scelto da EJ per la sua Widowmaker, anzi, per le sue Widowmaker, visto che prima di arrivare al risultato desiderato ¨C la Number Sever, per l¡¯appunto ¨C Potter ne aveva assemblate ben sei. Alcune delle quali, non sorprende affatto, andate distrutte in incidenti. Il settimo esemplare, venuto alla luce nel 1971, rappresenta dunque il risultato di un¡¯evoluzione durata anni, il culmine di un progetto con cui Madman intendeva entrare nei libri di storia. Un obiettivo pienamente raggiunto visto che nel 1973 la Widowmaker 7 si aggiudic¨° il titolo di moto pi¨´ veloce del mondo sul quarto di miglio, conquistandosi un posto nel Guinness dei primati grazie al suo V8 Chevrolet da 5.700 cc: gli oltre 500 cavalli erogati dal mastodontico propulsore le permettevano di coprire i 400 in 8.68 secondi, raggiungendo la punta velocistica di 172 miglia orarie (276 km/h). Negli anni successivi Elon non ha mollato il colpo, dedicandosi ad altre realizzazioni ai limiti dell¡¯irragionevolezza come tricicli dotati di propulsione a razzo e trattori equipaggiati con motori d¡¯aeroplano . Il temerario EJ si ¨¨ spento qualche anno fa, nel 2012, poco dopo aver spento 71 candeline.
? RIPRODUZIONE RISERVATA