La mitica superbike di Iwata non sar¨¤ aggiornata in vista dell'implementazione della normativa Euro 5+, in vigore dal 2025. Rester¨¤ in produzione nella versione non omologata n¨¦ targata, con l'utilizzo limitato ai circuiti
? stata ufficializzata con un apposito comunicato la scelta, da parte di?Yamaha, di non adeguare la sua iconica supersportiva Yzf-R1 agli standard dettati dalla nuova normativa Euro 5+ sulle emissioni, in procinto di entrare in vigore per le moto nuove nel 2025. L'annuncio, che ha indubbiamente spiazzato tantissimi appassionati della velocit¨¤ su due ruote, non pu¨° per¨° essere considerato come il proverbiale 'fulmine a ciel sereno'. Il ventilato addio della R1 "stradale", infatti, non rappresenta che l'ultima defezione in un segmento, quello delle supersportive, ormai agonizzante, strozzato da leggi sempre pi¨´ stringenti in tema ambientale e da avversi trend di mercato ormai consolidati.
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un futuro tra i cordoli
¡ª ?Yamaha sarebbe quindi intenzionata a fermare la produzione su larga scala della R1 e della sua controparte ancor pi¨´ orientata all'uso in pista, la R1M, ma questo non sancir¨¤ automaticamente la fine definitiva del modello. Il suo destino, infatti, ricalcher¨¤ quello della "sorellina" Yzf-R6. La versione stradale della R6 ¨¨ scomparsa dai listini a fine 2020, ma la casa di Iwata ha continuato a proporla al pubblico esclusivamente in versione racing, ovvero priva dell'omologazione per circolare sulla normale rete stradale e di tutte le suppellettili che questo richiede quali specchietti, frecce, portatarga e cos¨¬ via. La R1 del futuro far¨¤ quindi grande affidamento sulla linee di accessori altamente prestazionali Gytr e Gtyr Pro, di cui fa grande sfoggio la recente Yamaha R1 Gytr Pro 25th Anniversary in serie limitata a 25 esemplari e dal costo di 159.000 euro.
il collasso delle supersportive
¡ª ?Il declassamento della R1 a un modello "solo pista" ribadisce il crollo ormai conclamato delle supersportive carenate. In Italia, come nel resto d'Europa, i dati di vendita sottolineano come il grande pubblico non sia pi¨´ interessato a questo genere di proposta, orientandosi piuttosto su moto meno impegnative e pi¨´ convenienti. E, in effetti, in termini di immatricolato, i volumi sono letteralmente colati a picco rispetto a 10-15 anni fa. La connazionale Suzuki ¨¨ stata la prima a imboccare la strada del progressivo allontanamento dalle maxi-sportive: la sua possente Gsx-R1000 ¨¨ stata ritirata dalla circolazione all'entrata in vigore della normativa Euro 5, nel 2023, e al momento non ha a listino nessuna quadricilindrica sportiva (fatta eccezione per la storica Hayabusa, comunque forzatamente addomesticata all'Euro5 dopo un breve pensionamento).
l'evoluzione di un'icona
¡ª ?La Yamaha Yzf-R1 debutt¨° del 1998 con un quattro cilindri in linea da 998 cc a carburatori, telaio deltabox, 150 Cv di potenza, 98 Nm di coppia e quasi 200 kg di peso in ordine di marcia. Poteva toccare i 270 km/h di velocit¨¤ massima. Nel suo quarto di secolo di storia, il modello ¨¨ stato costantemente aggiornato per mantenerlo anche al top nelle competizioni, segnatamente nella classe Superbike del Mondiale e dei vari campionati nazionali, anche se l'ultimo autentico salto generazionale pu¨° essere considerato quello del 2015.
L'attuale Yamaha R1 mantiene solo il layout e la cubatura del modello originale e vanta, oltre ovviamente all'iniezione, sospensioni elettroniche e un sofisticato pacchetto di sistemi di supporto alla guida. Nella pi¨´ performante variante M da 28.000 euro, con scocca in carbonio, produce 200 Cv a 13.500 giri min e 113 Nm di coppia a 11.500 giri/min a fronte di un peso in ordine di marcia di 202 kg. La velocit¨¤ massima ¨¨ superiore ai 290 km/h. Sulla carta, la moto destinata a raccoglierne il testimone potrebbe essere l'attesa Yamaha R9, ma senza avvicinare questo genere di performance.
palmares e titoli in bacheca
¡ª ?Guardando al suo palmar¨¨s, i successi pi¨´ sfolgoranti nella carriera sportiva della Yamaha R1 arrivano dal Mondiale Superbike, in particolare i due titoli piloti firmati dall'americano Ben Spies nel 2009 e dal turco Toprak Razgatlioglu nel 2021. A ci¨° si aggiungono i titoli costruttori del 2007, firmato dal vice-iridato Noriyuki Haga e da Troy Corser, e del 2021, con Razgatlioglu coadiuvato dall'italiano Andrea Locatelli.
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Nel Mondiale Endurance la R1 ha invece conquistato 5 titoli iridati di cui l'ultimo proprio la scorsa stagione, per mano del team Austria Racing in cui milita anche il ligure Niccol¨° Canepa. Tra le vittorie di prestigio figurano anche tre affermazioni al Senior TT dell'Isola di Man, due per mano del compianto David Jefferies e una siglata da John McGuinness, e quattro trionfi consecutivi alla 8 Ore di Suzuka tra 2015 e 2018.
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