La cucina catanese segue in buona parte il filone siciliano, esaltando qualche tipicit¨¤, a partire dall'utilizzo della carne di cavallo in vari piatti sino alle Minnuzze di Sant'Agata (patrona della citt¨¤) che sono cassatine con in cima una piccola ciliegina candita, passando dalla pasta alla Norma (dedicata?all'opera del Bellini): piatto carico, a base di pomodoro, ricotta salata, basilico e melanzane fritte. Mai come da queste parti ha senso bere Etna: bianchi, rossi e rosati che vennero prodotti nei comuni intorno al vulcano, all'interno di una vasta area dove ci sono vigneti di Nerello Mascalese, Carricante e Cattaratto per citare le variet¨¤ autoctone pi¨´ importanti. Per chi non ¨¨ appassionato enoico, l'Etna ¨¨ uno dei vini del momento, quotato in tutta Italia e pure in America: passa per scoperta improvvisa anche se solo il Marsala, in Sicilia, lo supera in antichit¨¤ come Denominazione di Origine Controllata. Invece ¨¨ eterna la bevanda analcolica tipica catanese: seltz, limone e sale. Si beve rigorosamente al chiosco (u¡¯ cioscu) ed ¨¨ composto da seltz (acqua frizzante, fredda e spinata da appositi rubinetti, non quello del sifone), succo spremuto di quattro mezzi limoni, una puntina di sale marino girata in punta di cucchiaino fino a fare schiumare il tutto. Dissetante e digestivo: di questa bevanda potete berne un litro, se vi mettete alla guida, perch¨¦ non contiene alcol. Dell¡¯ottimo Etna, a meno di non essere passeggero, bisogna limitarsi a un bicchiere...
? RIPRODUZIONE RISERVATA