Il prodotto simbolo della Valtellina ¨¨ la bresaola nella versione artigianale e realizzata con vari tagli ma sono da assaggiare anche il rarissimo Violino di Capra (prodotto con la coscia e la spalla della capra), i formaggi unici quali il Bitto e il Valtellina Casera a marchio Dop. Poi ci sono i piatti cucinati, sicuramente non ipocalorici ma golosi, come gli sciatt (frittelline di grano saraceno ripiene di formaggio) o i pizzoccheri: un tipo di tagliatelle che si ricava da un impasto di farina di frumento e farina di grano saraceno. ? quest¡¯ultima a dare loro il colore grigiastro che li contraddistingue. Vengono conditi con verza, formaggio casera, patate a pezzi, burro, aglio e salvia. Bello tosto anche il taroz,?pur¨¨ di patate, fagioli e fagiolini saltati con burro e formaggio locale. Poi carne alla piota - la lastra di pietra che funge da griglia - e la famosa polenta taragna (anche qui con tanto formaggio e tanto burro). Se resta uno spazietto per il dolce, ecco in prima fila la bisciola che leggenda vuole sia stata preparata per la prima volta per le truppe di Napoleone. Il futuro imperatore chiese a uno dei cuochi al seguito di preparare un dolce con i prodotti del luogo. Il risultato fu un pane lievitato fatto con farina di grano saraceno, farina di grano tenero e burro, dal sapore dolce, farcito con noci, uvetta, fichi e pinoli. Vera o falsa la storia, non delude le attese esattamente come i migliori vini del territorio a partire dal Valtellina Superiore Docg, rosso intenso a base di Nebbiolo. Per chiudere la nostra selezione (personalissima) di locali in Alta Valtellina: Osteria Roncajola a Tirano; Jim Hotel Sassella a Grosio; Al Fil¨°, Vecchia Combo e Kuerc a Bormio; Kosmo, La Pioda, Stua Noa, La Presenda Mountain Farm e Al Persef a Livigno.?
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