Ed ¨¨ salda, tosta anche la cucina di questi luoghi, ovviamente ben diversa da quella dell'Abruzzo adriatico che ha nei trabocchi (le caratteristiche macchine da pesca) il simbolo e il brodetto alla vastese l'espressione pi¨´ godereccia. Ma quella dell'interno ¨¨ tutt'altro che una cucina fredda, arricchita da una grande ospitalit¨¤: senza tante smancerie o cerimonie, un abruzzese preso nel modo giusto diventa un vero amico. Consigli per le ordinazioni? Diciamo semplicemente i piatti imprescindibili: pallotta casce e ova, la chitarra con i sughi di carne e di pesce; sagne e fasciul (pasta e fagioli), gli arrosticini (quelli veri e non le parodie che si trovano lontano da qui: da mangiarne a kg), bocconotti e ferratelle al dolce. Le insegne aquilane dove sedersi sicuri: Da Lincosta, Marcocci e La Rupe, Corridore a L'Aquila. Per chi ha voglia di deviazioni (meritevoli) dalla rotta, segnaliamo l'eccellente Sapori di Campagna a Ofena, Pasqualina a Lucoli, La Baracca a Ovindoli.??
?La qualit¨¤ enoica in regione ¨¨ molto cresciuta nell'ultimo decennio: il territorio del nostro viaggio ¨¨ quello del buon Terre Aquilane IGT ma il top in Abruzzo ¨¨ rappresentato dai rossi Montepulciano delle Colline Teramane DOCG e dai bianchi Trebbiano d'Abruzzo DOC del Pescarese. Come sempre raccomandiamo di bere poco sul posto e fare la scorta da godersi a casa, magari in ricercata solitudine. Ricordando che il buon Manganelli non manc¨° di sottolineare che "L'Abruzzo ¨¨ un grande produttore di silenzio". Impossibile dargli torto.
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