Non ¨¨ l'Audi pi¨´ iconica o attraente della storia, non ha dominato nelle competizioni, ma la "100" risulta senza dubbio il modello pi¨´ significativo mai sfornato da Ingolstadt. Ed il motivo ¨¨ molto semplice: senza di lei, la casa dei Quattro anelli cos¨¬ come la conosciamo, molto probabilmente non esisterebbe nemmeno. Questo perch¨¦ quando Volkswagen acquis¨¬ l'azienda nel 1964, l'intenzione era quella di sfruttare lo stabilimento nell'Alta Baviera esclusivamente per poter produrre ulteriori 60.000 unit¨¤ di Maggiolino all'anno, al punto da ordinare di rimuovere ogni logo di Auto Union dall'edificio e proibire esplicitamente lo sviluppo di ogni modello Audi in produzione al momento. In risposta alle imposizioni dell'alta dirigenza Vw, per¨°, un pool di ingegneri della casa, guidati da Ludwig Kraus, si adoper¨° per sviluppare in maniera "informale" una nuova berlina dalle caratteristiche tecniche pi¨´ moderne, la "100" appunto, per poi presentarla a lavori terminati al Ceo Nordhoff, ottenendo a sorpresa il via libera alla produzione. Ripart¨¬ quindi la storia di Audi, dopo decenni di buio ed incertezze. La tecnica? La prima generazione di Audi 100 montava al debutto un motore?1.8 disponibile in tre livelli di potenza, da 80, 90 e 100 Cv, abbinato di serie ad una trasmissione manuale a quattro rapporti, ai quali si aggiungeranno un 1.6 derivato dall'Audi 80, ed un 1.9 inizialmente riservato alla variante coup¨¦. Introdotta sul mercato nel 1968, seppe riscuotere da subito un buon successo commerciale, al punto da dover essere prodotta a partire dal 1970 anche nello stabilimento Volkswagen di Wolfsburg per far fronte alla grande richiesta: nel marzo 1971 si festeggia il traguardo dei 500.000 esemplari prodotti, arrivando ad oltre 820.000 nel 1976, prima di essere rimpiazzata dalla seconda generazione (C2).
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