A Parma si va sempre volentieri. La chiamano Petite Capitale da quando - nella prima met¨¤ dell'Ottocento - fu il centro del Ducato di Maria Luigia d'Austria, seconda moglie di Napoleone Bonaparte. Non a caso, ¨¨ stata Capitale Italiana della Cultura nel peggior biennio della nostra storia recente. Ma Parma ¨¨ famosa anche per le rassegne che si tengono nel quartiere fieristico come quella del camper, in programma dal 9 al 17 settembre). Il 'bigino' delle cose da vedere: palazzo Ducale? (inserito nel bellissimo giardino con tanto di lago e fontana antica), la cattedrale di Santa Maria Assunta con il suo Battistero, l'abbazia di San Giovanni Evangelista, il palazzo della Pilotta che ¨¨?composto da un insieme di edifici tra i quali il museo Bodoniano, lo spettacolare teatro Farnese, il auseo Archeologico, la Galleria Nazionale.? Esaurite le (eventuali) visite ai siti, la passeggiata in centro ¨¨ sempre piacevole, partendo da piazza Garibaldi, cuore cittadino. A quel punto, una sosta a tavola ¨¨ vivamente consigliata anche perch¨¦ Parma ha tante e varie frecce in faretra: la creativit¨¤ dell'Inkiostro e di Parizzi, la contemporaneit¨¤ di Cortex Bistrot, Officina Alimentare Dedicata e Tra l'Uss e l'Asa, la tradizione elegante di Cocchi e quella basica di Virgilio. A Coloreto, appena fuori citt¨¤, c'¨¨ una delle migliori trattorie italiane secondo le guide (e hanno ragione): Ai Due Platani.
Importante:?non dimenticate mai che 'parmense' si riferisce all'intera provincia e 'parmigiano' solo alle Petite Capitale: non ¨¨ un dettaglio, da queste parti.
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