La Grande Guerra ebbe nella Venezia Giulia uno dei teatri principali. E il Carso isontino, l'altopiano pietroso che da Gorizia scende fino a Monfalcone fu la tomba di migliaia di soldati italiani e imperiali, protagonisti delle 12 battaglie dell'Isonzo, l'ultima delle quali si trasform¨° nella Rotta di Caporetto, localit¨¤ oggi in territorio sloveno con il nome di Kobarid. ? quasi doveroso, una volta arrivati a Monfalcone - dove c'¨¨ un Parco Tematico della Grande Guerra, museo all'aperto che si snoda sulle colline alle spalle della cittadina - prendere la SR 305 e dopo aver passato Ronchi dei Legionari, fermarsi al Sacrario Militare di Redipuglia. Fu progettato da un gruppo di lavoro presieduto dallo scultore Giannino Castiglioni e dall'architetto Giovanni Greppi; l'opera inizi¨° nel 1935 con un impiego enorme di uomini e mezzi. Dopo tre anni ininterrotti di lavori, il Sacrario fu inaugurato il 18 settembre del 1938, alla presenza di Mussolini e di pi¨´ di 50 mila veterani della Grande Guerra, arrivati da ogni angolo di Italia e dalle colonie: un evento clamoroso per l'epoca. Contiene le spoglie di oltre 100 mila soldati italiani caduti, il pi¨´ illustre dei quali ¨¨ Emanuele Filiberto di Savoia, Duca d'Aosta. Un luogo imponente per le scalinate, suggestivo e silenzioso che ogni italiano dovrebbe visitare.
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