Ci vuole una mezz'oretta per raggiungere Gorizia, la seconda citt¨¤ della Venezia Giulia che?¨¨ stata scelta come Capitale europea della Cultura, insieme a Nova Gorica, la controparte prima jugoslava e poi slovena che sino al 2004 era divisa da un muro. Pi¨´ basso (e meno drammatico) rispetto a quello di Berlino, ma comunque simbolo della separazione politico-ideologica tra l'Europa occidentale e quella orientale durante gli anni della Guerra Fredda. Fortunatamente ¨¨ stato abbattuto nel 2004. Dominata dal castello di origine medievale, Gorizia offre il meglio nel centro storico: piazza della Vittoria, via Rastello, il Duomo di Sant¡¯Ignazio. Con la SR 56, si pu¨° fare a questo punto un'incursione nel Collio, l'area collinare divisa (anche qui) tra Italia e Slovenia, che si estende tra il corso dell' Isonzo ed il suo affluente di destra, lo Iudrio. Gli appassionati enoici sanno che quella del Collio ¨¨ una delle denominazioni pi¨´ importanti del Nord-Est, tra le pi¨´ rilevanti in Italia per la produzione di vini bianchi. La nostra strada tocca i comuni principali quali Capriva del Friuli, Cormons e Dolegna, ricchi di frazioni e frazioncine nascoste dai vigneti delle pi¨´ diverse variet¨¤ che trovano la terra giusta e le persone giuste per dare vita a ben 13 Doc bianche e 6 rosse. Le cantine sono tante, preparate con una squisita accoglienza: per chi guida meglio, come sempre, fare solo un assaggio e riempirsi il bagagliaio di grandi etichette.
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