Da Specchia si torna verso l'Adriatico, passando per il bosco di querce secolari di Tricase e, dopo un ultimo sguardo alla costa, siamo a Santa Maria di Leuca, che occupa l'insenatura tra Punta Ristola e Punta Meliso. Gli antichi Romani - quando le loro conquiste si limitavano ancora alla nostra penisola - la chiamavano De Finibus Terrae, ai confini della terra. Ma prima dei nostri antenati, il posto aveva affascinato i navigatori greci: Leuca era la ¡°luce¡± (da leukos, in greco bianco, luminoso) perch¨¦ quando arrivavano da Oriente vedevano da lontano la punta illuminata dal sole. Quanto al toponimo di Santa Maria che d¨¤ il nome al Santuario (edificato sul tempio alla dea Minerva), anche qui c'¨¨ un forte significato legato alla leggenda che vuole Leuca come punto di sbarco per San Pietro in fuga dalla Palestina e prima tappa?dell evangelizzazione dell¡¯Europa, partendo dalla scelta di dedicare il luogo alla Vergine Maria. Detto che il faro - alto 48 metri e a 102 metri sul livello del mare - lascia a bocca aperta, il nostro consiglio ¨¨ di mollare l'auto e fare un'escursione in barca: la costa ¨¨ ricca di grotte, di grande interesse storico e naturalistico, insieme ai fondali marini che rappresentano un paradiso per il turismo subacqueo. Originale, infine, la Cascata Monumentale di Santa Maria di Leuca che si trova sul promontorio di Punta Meliso e rappresenta la parte terminale dell¡¯Acquedotto Pugliese. Sfocia in mare, sormontata da una scalinata di 184 gradini che portano al Santuario.
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