Al salone dell'auto di Parigi si spacca il fronte dei costruttori,: Stellantis chiede incentivi, Bmw e Renault modifiche alle regole. De Meo propone una nuova categoria di vetture cittadine molto piccole a prezzo basso
Una scena surreale, insieme emozionante e sconfortante. Inutile nascondersi dietro la grande affluenza nelle prime ore di apertura al pubblico, mai cos¨¬ numeroso in una esposizione di questo tipo dal lontano Salone di Ginevra del 2019. Il salone dell¡¯auto di Parigi va tradizionalmente in scena nei padiglioni del Parc Expo di Porte de Versailles, zona affollata a sud ovest del centro, ma le discussioni pi¨´ calde prendono la strada delle campagne, in un viaggio molto polemico di 320 km verso nord-est, il Belgio e Bruxelles. Mentre cio¨¨ la folla e l¡¯odore dei panini al formaggio circondano le poche auto che non si faticheranno a vendere, nelle sale riservate agli addetti ai lavori si apre un vero processo alle istituzioni comunitarie, alle normative sulla riduzione delle emissioni di CO2 gi¨¤ dal 2025, alla mancanza di una politica europea coordinata che sostenga l¡¯auto elettrica, oltre che imporla come obbligatoria dal 2035, salvo sorprese. Per la prima volta da anni a questa parte, le dichiarazioni non ufficiali diventano sprezzanti. Quelle pubbliche e rituali, altrettanto pesanti: ¡°A Bruxelles ¨¨ ora di muoversi!¡±.
Stellantis contro tutti
¡ª ?Ormai non c¡®¨¨ modo di evitare che il nervosismo trapeli vistosamente, che la resa dei conti diventi anche occasione di disaccordo plateale tra manager. Quasi incredibile lo spettacolo andato in scena all'Automotive Summit 2024, evento collaterale al salone dell¡¯auto che ha visto come ospiti il Ceo di Renault Luca de Meo, seguito sul palco da Oliver Zipse, amministratore delegato del gruppo Bmw, in sintonia evidente sulla messa in discussione di vincoli e regole europee. Invitato anche Carlos Tavares, numero uno di Stellantis, che ha parlato al pubblico due ore dopo esprimendo posizioni diametralmente opposte, senza lasciare spazio a possibili trattative o repliche. "Stiamo accumulando regole e multe, mentre gli Stati Uniti stimolano in modo pesante la loro industria e la Cina mette in campo aiuti da 230 miliardi di dollari" questa la premessa da cui parte Luca de Meo nel suo intervento. "Solo giocando in squadra l'industria europea ha possibilit¨¤ di riprendere il sopravvento, e le autorit¨¤ pubbliche possono orchestrare il tutto promuovendo la ristrutturazione dell'ecosistema dell¡¯auto". Il ceo Renault parla fin troppo chiaro: ¡°Serve una revisione urgente. Le norme sui nuovi limiti di emissioni di Co2 potrebbero portare 16 miliardi di euro di multe ai costruttori". Elegante ma caustico, a de Meo segue Oliver Zipse: "Se gli obiettivi climatici saranno accompagnati da un piano per realizzarli, solo allora la decarbonizzazione sar¨¤ davvero un¡¯opportunit¨¤ per tutti, ma?questo piano ora non esiste. Abbiamo bisogno di una?revisione delle normative gi¨¤ nel 2025". Il Ceo di Bmw ne fa anche una questione di metodo, invocando quella neutralit¨¤ tecnologica che non vede affatto l¡¯auto elettrica come unica soluzione: "Abbiamo bisogno di una politica che crei condizioni quadro per progredire, invece di porre ostacoli alle tecnologie di successo esistenti". La posizione di Carlos Tavares? Agli antipodi: "In Europa le normative sembrano essere tornate in discussione, ma non ¨¨ il momento di esitare. Il dibattito ¨¨ finito, serve stabilit¨¤. Le auto elettriche sono prodotti superiori. La transizione deve intervenire sul loro prezzo pi¨´ alto con incentivi all¡¯acquisto".
Il fronte delle ultra-citycar
¡ª ?Con il rumore di fondo della folla che addenta panini al formaggio, Il salone di Parigi mette in scena l¡¯ennesima contrapposizione proprio sul tema della massima economicit¨¤ possibile dell¡¯auto elettrica. Durante un incontro con la stampa italiana, Carlos Tavares si dedica ad una frase spiazzante: ¡°La Topolino ¨¨ la risorsa pi¨´ efficiente per muoversi in citt¨¤, l¡¯elettrica pi¨´ adeguata ai piccoli spostamenti urbani¡±. Di nuovo, il Ceo Stellantis prende una strada che appare solitaria rispetto ai movimenti che si stanno ragionando nell¡¯industria automobilistica europea. Da Luca de Meo arriva infatti una proposta concreta per rilanciare il mercato delle piccole citycar, in una nuova ondata di motorizzazione di massa che potrebbe fare da volano alle vetture a batteria: ¡°Dovremmo invece creare una nuova categoria, o differenziare la regolamentazione tra auto grandi e piccole, come ¨¨ stato fatto in Giappone con le Keicar. Non dobbiamo scendere a compromessi sulla sicurezza, ma le regole andrebbero adattate alle condizioni di utilizzo di questo tipo di veicoli. Che senso ha fare un crash test a 56 km/h quando il limite nelle aree urbane ¨¨ di 50 km/h?". Il Ceo Renault pensa ad una collaborazione tra pi¨´ gruppi automobilistici europei per scuotere dal basso la domanda di auto a batteria lavorando in modo molto deciso sui costi: "La prima cosa da fare ¨¨ ritornare a utilizzare delle piccole vetture, che nel caso delle elettriche permettono di usare una batteria pi¨´ compatta. E che potenzialmente permette di fare macchine elettriche con costano meno rispetto a quelle a combustione". L¡¯idea ¨¨ quella di un consorzio tra costruttori: "Non sarebbe neppure la prima volta: quand¡¯ero in Toyota facemmo un progetto con Psa per produrre le Aygo, le Citro?n C1 e le Peugeot 107. Non ci vuole un Nobel in fisica per capire che per muovere un oggetto che pesa una tonnellata ci vuole la met¨¤ dell'energia, qualsiasi essa sia, di quella utilizzata per un oggetto che ne pesa due".
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