Il Museo nazionale dell¡¯automobile di Torino ha portato alla manifestazione veneta la Itala che vinse la Pechino-Parigi nel 1907 e la Fiat 18-24 HP del fondatore Carlo Biscaretti di Ruffia

Un salto fino all¡¯epoca pionieristica dell¡¯automobile, quando ancora non era chiaro se declinarne il nome al maschile o al femminile. Ben oltre un secolo fa, un mondo totalmente diverso. I visitatori del Salone Auto e Moto d¡¯Epoca di Padova che si sono soffermati allo stand del Museo nazionale dell¡¯automobile di Torino, noto anche come Mauto, hanno potuto rendersi conto di quanto sia stata profonda e impressionante l¡¯evoluzione nel settore. Rendersi conto del punto di partenza, per un assaggio gustoso della pietanza completa che li attende qualora decidessero di recarsi anche al museo stesso nel capoluogo piemontese. A Padova sono state esposte due auto che sintetizzano nel migliore dei modi le origini dell¡¯automobile in Italia.
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ITALA 35/45 HP DAL MAUTO AL SALONE DI PADOVA
Al posto d¡¯onore si trova una vettura che la storia l¡¯ha fatta addirittura partire. Perch¨¦ la Itala 35/45 HP dimostr¨° nel lontanissimo 1907 che l¡¯oggetto automobile non era esclusivamente un giocattolo per le esibizioni dei ricchi nelle loro passeggiate cittadine. Si trattava invece di un vero mezzo di trasporto capace di arrivare dove i treni non potevano nemmeno sognare di passare; soprattutto, era in grado di percorrere anche lunghi viaggi. Grazie all¡¯iniziativa del principe Scipione Borghese, questa Itala vinse quell¡¯anno il primo raid automobilistico della storia, la Pechino-Parigi, un¡¯impresa di 160mila chilometri tra Asia ed Europa. Si pu¨° dire che da quella maratona vennero poste le basi per trasformare la costruzione di automobili in una vera e propria industria, come accadde pochi anni dopo. La Itala esposta a Padova appartiene alla collezione del Mauto che l¡¯ha riportata agli antichi splendori dopo un accurato lavoro di restauro.

FIAT 18/24 HP, LA PRIMA ¡°PICCOLA¡± TORINESE
La Fiat 18/24 HP esposta a Padova nello stand del Mauto ha una valenza simbolica particolare. Uscita nel 1907, fu il primo modello di fascia medio-piccola prodotto dalla casa torinese, fondata solo otto anni prima. Come si usava a quell¡¯epoca (e si sarebbe continuato a fare ancora per qualche decennio), il costruttore produceva telaio e meccanica, mentre la carrozzeria veniva applicata successivamente a cura del cliente stesso, il quale si rivolgeva ad aziende di propria scelta. Quindi la Fiat 18/24 HP fu prevista con tre passi diversi per adattare il telaio a diversi ¡°vestiti¡±. L¡¯esemplare del Mauto esposto a Padova ¨¨ di tipo landaulet: posti anteriori coperti da un tetto fisso e posteriori decappottabili. La carrozzeria fu prodotta dalla Macchi di Varese. Per l¡¯occasione la 18/24 HP ¨¨ stata restaurata dal centro interno al museo, tornando ad essere marciante. Motore a quattro cilindri 4.5, aveva una potenza massima appunto di 24 cavalli. A seconda della carrozzeria, poteva raggiungere una velocit¨¤ anche di 70 km/h.
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L¡¯OMAGGIO A CARLO BISCARETTI DI RUFFIA
La Fiat 18/24 HP esposta a Padova fu donata al Mauto dal suo fondatore, il conte Carlo Biscaretti di Ruffia, del quale lel 2019 ricorrono 140 anni dalla nascita e 60 dalla morte. Un personaggio che si ¨¨ battuto a lungo per far crescere il museo e dargli una sede consona alla sua importanza. L¡¯omaggio ¨¨ quindi doveroso. Carlo era figlio di Roberto, uno dei fondatori della Fiat. La passione per l¡¯automobile scorreva quindi nelle sue vene. Nato nel 1879, fond¨° nel 1898 l¡¯Automobile Club d¡¯Italia, l¡¯odierno Aci. Valente disegnatore tecnico e grafico pubblicitario, collabor¨° con le maggiori industrie italiane. Dagli anni Trenta dedic¨° tutte le proprie energie alla creazione di un museo per le automobili d¡¯epoca. Dopo molta fatica riusc¨¬ ad ottenere un primo spazio molto compresso all¡¯interno dello stadio calcistico di Torino (il ¡°Filadelfia¡±, attuale Stadio Olimpico). Nel dopoguerra prosegu¨¬ negli sforzi per trovare una sede adeguata, l¡¯attuale. Non fece in tempo a vederne la conclusione. Mor¨¬ nel settembre del 1959, mentre l¡¯inaugurazione ebbe luogo nel novembre del 1960.
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