il ritratto
Sport e acquisizioni: cos¨¬ Piech rese grande Volkswagen
Definirlo solo ¡°imprenditore¡± ¨¨ riduttivo e ingeneroso. Ferdinand Piech, oltre ad essere stato il padre-padrone di Volkswagen per quasi 20 anni, ¨¨ stato a tutti gli effetti un uomo d¡¯azienda a tutto tondo. Insomma, non era certo uno che stava solo dietro la scrivania, anzi. Anche perch¨¦ i suoi interessi spaziavano dal business allo sport.
LO SPORT
¡ª ?Sin dai tempi in cui, dopo la laurea in ingegneria, entr¨° in Porsche, Piech era uno che le macchine le voleva ¡°sentire¡±: assieme ad altri top manager collaudava personalmente i futuri modelli del Gruppo in due sessioni annuali su piste collaudo segrete. Da direttore tecnico di Porsche prima e di Audi a partire dal 1972, lo sport rappresentava uno dei tasselli fondamentali della sua attivit¨¤: ha fatto di Porsche un brand sportivo grazie a vetture leggendarie come la 917 e alla vittoria a Le Mans. Successivamente ha portato Audi a un livello tecnologico superiore con innovazioni come la tecnologia Quattro e il motore TDI.
LE ACQUISIZIONI
¡ª ?Dal 1993, dopo essere passato da Audi a Volkswagen come amministratore delegato, ha avuto il merito di ingrandire il perimetro del gruppo. La sua fissa era quella di trasformare il gruppo di Wolfsburg in una vera multinazionale della mobilit¨¤. Obiettivo che ha perseguito con una incredibile campagna di acquisti in giro per il mondo. Nel 1990 ingloba Seat, l¡¯anno dopo tocca a Skoda; nel 1998 fa shopping di Bentley, Bugatti e Lamborghini (attraverso Audi). Tra il 2008 e il 2011 allarga i suoi orizzonti ai mezzi commerciali acquisendo la maggioranza di Man e Scania, mentre nel 2010, attraverso Lamborghini, rileva la Italdesign di Giorgetto Giugiaro. Ciliegina sulla torta, fortemente voluta da Piech, l¡¯acquisto di Ducati del 2012. E nello stesso anno finalizza l¡¯acquisto del 100% di Porsche, l¡¯azienda fondata dallo zio Ferry e nella quale aveva iniziato il suo percorso professionale.
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