Osamu Suzuki, scomparso l'ex presidente della casa di Hamamatsu

Aveva 94 anni, guidò l'azienda dal 1978 al 2021. Diede alla compagnia una dimensione globale, puntando in particolare sulle auto di piccole dimensioni. Di grande importanza l'espansione sul mercato indiano

Nel pomeriggio del 25 dicembre 2024 si è spento all'età di 94 anni per un linfoma Osamu Suzuki, ex presidente dell'azienda motoristica giapponese. La notizia della sua morte è stata diffusa il 27 dicembre. Nacque il 30 gennaio 1930 come Osamu Matsuda. Entrò a far parte della famiglia Suzuki sposando Shoko, nipote del fondatore Michio Suzuki e figlia del secondo presidente, Shunzo. Nel 1958 entrò nell'azienda (in Giappone il marito assume il cognome della moglie quando non ci sono eredi maschi per guidare un'azienda appartenente alla famiglia). Ne divenne presidente nel 1978 e la guidò fino al 2021 (tranne il periodo dal 2000 al 2008). Tra i risultati principali della sua lunga carriera ai vertici della Suzuki Motor Corporation, va ricordata soprattutto la sua opera di espansione in India, fino a diventare leader di questo enorme mercato attraverso la Maruti Suzuki (la Maruti 800 ebbe un tale successo da far arrivare a tre anni la durata delle liste di attesa per acquistarla). Il cuore della strategia automobilistica fu imperniato nei veicoli di piccole dimensioni. Dal 1981 Osamu fece entrare nel capitale la General Motors, per migliorare la penetrazione nel mercato nordamericano. L'investimento della casa di Detroit (che salì fino al 20%) terminò nel 2008. Dal 2010 al 2015 la Suzuki fu associata alla Volkswagen (il gruppo tedesco comprò il 19,9% delle azioni). Nel 2019 si avviò l'alleanza con la Toyota.?