Il governo pensa di rivedere la tassazione sulla gestione privata delle autostrada. Il ministro Le Maire ammette che i conti fatti nel 2006, quando lo Stato fuoriusc¨¬, si sono rivelati sbagliati
Sotto osservazione per i loro profitti record mentre i pedaggi continuano ad aumentare, le societ¨¤ concessionarie autostradali in Francia sono nel mirino del Governo, che imporr¨¤ loro una nuova tassa a partire dal 2024. Come riporta la testata?AutoPlus, si tratta di una misura che era attesa fin dal 2006, cio¨¨ da quando il primo ministro Dominique de Villepin approv¨° la decisione del governo di privatizzare le autostrade francesi.?All'epoca si trattava di garantire la manutenzione a lungo termine e il buon funzionamento di numerose tratte che erano troppo costose per lo Stato, con la motivazione non ufficiale - scrive AutoPlus - di mantenere il deficit pubblico al di sotto del 3% come il governo si era impegnato a fare a quel tempo.?
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il passaggio al privato
¡ª ?Da allora le francesi Vinci ed Eiffage gestiscono rispettivamente (tra le altre cose) le ex Autoroutes du Sud de la France (Asf) e la rete Autoroutes Paris-Rhin-Rh?ne (Aprr). Alla spagnola Albertis ¨¨ affidata invece la Compagnia autostradale del Nord e dell'Est della Francia (Sanef). Le condizioni negoziate nel 2006 con lo Stato francese prevedevano il raggiungimento della redditivit¨¤ del sistema entro il 2032 (e ci¨° permetteva di aumentare ogni anno le tariffe dei pedaggi per consentire l'equilibrio tra entrate e uscite) ma le concessioni autostradali si sono rivelate pi¨´ redditizie del previsto. E lo dimostra il fatto che nel 2021 i tre gestori hanno registrato un risultato netto di 3,9 miliardi.?
calcoli sbagliati
¡ª ?Durante un incontro davanti alle commissioni finanze e sviluppo sostenibile dell'Assemblea, Bruno Le Maire ha ammesso che i calcoli fatti durante la privatizzazione nel 2006 non erano corretti. E ora il Governo ha deciso di imporre loro una tassa a partire dal 2024. Ufficialmente, per finanziare la transizione ecologica e l'infrastruttura ferroviaria ma ufficiosamente, prosegue la testata, per ripristinare un po' di giustizia nei confronti degli automobilisti che soffrono per le politiche tariffarie dei pedaggi.
Gazzetta dello Sport
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