LĄŻultima indagine dellĄŻautorevole Transport & Envinroment mette sotto accusa le luxury cruise ship e difende le vetture
La sensazione che tutti i mali dellĄŻinquinamento siano addebitati (scientificamente) alle automobili ¨¨ lampante. Ma ogni tanto, escono analisi con risultati decisamente sorprendenti e che fanno capire come il problema dellĄŻambiente sia complessivo (e complicato). Recentemente ¨¨ stata pubblicata una ricerca dal titolo One Corporation to Pollute Them All - Luxury cruise air emissions in Europe, realizzata da Trasport & Environment, organizzazione a livello europeo che ha come obiettivo lo sviluppo di una politica di trasporti basata sulla sostenibilit¨¤. Il dato pi¨´ emblematico ¨C emerso dallo studio di quanto accaduto nel 2017 ¨C ¨¨ che le 203 navi da crociera hanno prodotto emissioni nocive 20 volte superiori ai 260 milioni di auto circolanti nellĄŻUnione europea.
LA TRAPPOLA DEI PORTI
ĄŞ ?-I numeri sono impressionanti: 62 mila tonnellate di ossidi di zolfo, 155 mila tonnellate di ossidi di azoto, 10 mila tonnellate di polveri sottili e pi¨´ di 10 tonnellate di CO2. Una stima che tiene conto solo delle navi da crociera - escludendo tutte le altre - e che addebita (non potrebbe essere diversamente, vista lĄŻampiezza delle flotte) a Costa Crociere, MSC Crociere e P&O Cruises le maggiori responsabilit¨¤. Detto che negli ultimi anni, le grandi compagnie hanno fatto sforzi notevoli verso la massima ecosostenibilit¨¤, il problema non si riscontra tanto lungo le rotte in mare aperto, ma in porto dove le grandi navi mantengono i motori in funzione per alimentare i servizi di bordo. Non si pu¨° certo interrompere la produzione di energia elettrica per i servizi a migliaia di persone e membri dĄŻequipaggio. Scontato, ma senza dubbio questo porta a tante emissioni nocive.
IL CASO VENEZIA
ĄŞ ?Emblematica la situazione di Venezia che gi¨¤ sconta i noti problemi di convivenza tra il traffico locale e le navi che transitano nel Canale della Giudecca. Secondo Trasport & Enviroment, nel 2017 hanno stazionano 68 navi da crociera, con i motori accesi per 8.000 ore complessive emettendo 27.520 kg di ossidi di zolfo, 600.337 kg di ossidi di azoto e 10.961 kg di particolato. In proporzione, sono 20 volte pi¨´ di quanto esce dalle auto circolanti nellĄŻarea comunale, che comprende anche la terraferma con centri popolosi come Mestre e Marghera. Un dato che coincide con le proporzioni rilevate a livello europeo. Per la cronaca, Venezia ¨¨ battuta in questa particolare classifica dai porti di Barcellona e Palma di Maiorca.
i DANNI SU CIVITAVECCHIA
ĄŞ ?- Non ¨¨ una sorpresa per chi vi abita ma per molti altri italiani s¨Ź: al quarto posto della classifica europea delle citt¨¤ pi¨´ colpite dalle emissioni nocive delle navi da crociera cĄŻ¨¨ Civitavecchia. Nel porto a nord di Roma, le 76 luxury cruise ship che stazionarono per ben 5.466 ore allĄŻanno nel 2017, hanno prodotto 22.293 chili di ossidi di azoto (ben 55 volte quello emesso dalle auto cittadine), 500.326 kg di ossidi di azoto (381 volte i NOx dei veicoli circolanti), e 8.898 kg di particolato. Ovviamente i rapporti calano non solo per il numero delle navi entrate in porto ma anche per il peso della popolazione e quindi delle vetture circolanti. Non ¨¨ un caso quindi che a Genova, le 31 navi abbiano prodotto solo 3,7 volte ossidi di azoto rispetto alle auto, a Napoli 1.9 con 52 navi e a Palermo 1,3 con 33. Dati in ogni caso che fanno riflettere: la politica ambientale non pu¨° basarsi solo sulle limitazioni o le chiusure alle auto.
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