Cina e Svezia insieme, Geely e Volvo all'origine dell'azienda. L'amministratore delegato Alain Visser ne racconta la genesi e gli obiettivi. Una nuova forma di mobilit¨¤, svincolata dagli schemi tradizionali
Due giorni a G?teborg, a tu per tu con Lynk & Co, il marchio di servizi automobilistici nato sei anni fa da una joint venture tra la cinese Geely e la svedese Volvo, operativo in Italia dal 2021. Un'occasione unica per scoprire da vicino il concetto sul quale si fonda il nuovo provider che offre soluzioni di mobilit¨¤ per una generazione connessa e che, per ora, vanta una sola auto prodotta appositamente per questo scopo, la Link & Co 01, una plug-in Hybrid derivata dalla Volvo XC40. Un'azienda di servizi come detto, non una classica azienda automotive. Un marchio innovativo, tra i protagonisti nella metropoli scandinava in piena evoluzione, un vero cantiere aperto che anticipa il futuro di una citt¨¤ in piena riconversione. G?teborg, sede storica del marchio svedese Volvo, (ora parte della conglomerata cinese Geely, come la stessa Link & Co e la Polestar), sta cambiando volto, un cambiamento spinto proprio dalla transizione elettrica. Un cambio di paradigma inarrestabile che sta travolgendo l'industria automobilistica conosciuta fino ad ora. Ed ¨¨ proprio a G?teborg che ha sede il quartier generale di Lynk & Co capitanato dall'amministratore delegato Alain Visser, uomo deciso a cambiare il modus operandi delle case automobilistiche internazionali e delle loro reti di distribuzione. Negli ultimi anni, Alain ¨¨ stato citato da Forbes Magazine tra i dieci Cmo (direttore marketing) pi¨´ influenti al mondo per il suo modo onesto e diretto di introdurre grandi cambiamenti nel settore. Un passato vissuto nel mondo dell'automotive "classico" iniziato nel 1986, il belga di Anversa ¨¨ stato vicepresidente della divisione globale di marketing, vendite e servizio clienti di Volvo Cars. Ha anche lavorato alla General Motors per otto anni, dove ha ricoperto il ruolo di Chief Marketing Officer e di vicepresidente di vendite, marketing e aftersales di Opel/Vauxhall. Alain ¨¨ stato anche membro del consiglio di amministrazione della Adam Opel AG e, prima ancora, ha lavorato per 17 anni alla Ford. Abbiamo scambiato quattro chiacchiere con Alain nel suo ufficio, un uomo diretto, senza peli sulla lingua, ma anche molto simpatico, pronto a scherzare e a fare battute rigorosamente intelligenti, un Ceo sui generis, senza ombra di dubbio, come l'azienda che dirige, e questo ¨¨ quello che ci ha raccontato.
In Italia alcuni politici hanno affermato che la transizione del mondo automotive verso l'elettrico prevista per il 2035 ¨¨ di fatto un favore alla Cina. Cosa ne pensi??
"Sinceramente non capisco il loro punto, la loro posizione. Certo la Cina sta spingendo molto sulle auto elettriche, in Cina se ne vendono molte pi¨´ che in Europa, ma non molte di pi¨´. Numerose batterie sono sviluppate in Cina, mentre l'Europa sta dormendo su questo aspetto. Elon Musk ha mostrato come fare un'auto elettrica e i tedeschi stanno ancora dormendo, ci sono arrivati anni dopo. Tutta l'industria dell'auto ¨¨ vecchia e non vuole cambiare, non vuole passare all'elettrico. Penso che in Cina sia probabilmente diverso. Se vogliamo ricominciare con l'industria automobilistica abbiamo bisogno dell'ultima tecnologia disponibile. Non si tratta di un favore alla Cina e penso che quelli che attualmente stanno dormendo saranno presto penalizzati e faranno difficolt¨¤ a recuperare. I governi in Europa stanno dormendo perch¨¦ spingono sull'elettrico, ma non investono in infrastrutture, lo stesso si pu¨° dire delle grandi compagnie petrolifere come Shell o Bp. Perch¨¦ non investono? In futuro i "service brand" diventeranno il marchio e non il prodotto. L'industria dell'automobile deve diventare un fornitore dei marchi di mobilit¨¤, in fin dei conti non voli con Boeing, voli con Lufthansa o un'altra compagnia".
Come la tua esperienza iniziata nel 1986 nel mondo dell'automotive ha influenzato il lavoro che svolgi oggi??
"Qualche volta ho dei rimpianti, mi chiedo come ho fatto a resistere tanto. Certe volte l'esperienza passata mi aiuta a convincermi incredibilmente in quello che sto facendo adesso, ma anche in quello che non voglio fare. E' interessante, certe volte, quando mi confronto con i nostri ragazzi che arrivano dal mondo dell'automotive su progetti che sembrano innovativi, mi dicono che sto tornando a pensare secondo i vecchi schemi e mi dico, dannazione come ¨¨ possibile? Certo, dopo 35 anni ho avuto una sorta di "lavaggio del cervello". Penso di avere imparato molto sui modelli di business di un'industria veramente complessa e complicata, ma ¨¨ stato comunque molto eccitante. Quello attuale non ¨¨ un viaggio facile da affrontare, ma ¨¨ veramente emozionante, ogni venerd¨¬ incontriamo online i nostri venditori ed ¨¨ un momento veramente divertente, non ¨¨ noioso come accadeva tempo fa e non voglio tornare a quei livelli (ridendo, ndr)".
Cosa pensi del possibile sbarco di Apple nel mondo automotive? Potrebbe imitare la vostra formula?
"Quando Apple decider¨¤ di entrare nel mondo dell'auto faremo bene ad allacciare le cinture di sicurezza, non ho dubbi riguardo a questo (ancora ridendo, ndr). E la faranno bene, non so quale sar¨¤ il loro modello di business, ma le loro possibilit¨¤ finanziarie sono infinite. Non so se potranno imitare i nostri servizi e modelli di business, ma sicuramente non potranno mai copiare la nostra esperienza ed ¨¨ per questo che siamo pi¨´ focalizzati sui club, spazi di condivisione e incontro fra membri della comunit¨¤ digitale, all¡¯interno dei quali ¨¨ possibile familiarizzare con l¡¯auto, partecipare a eventi e workshop".?
"Lynk & Co", Alain, puoi spiegarci l'origine del nome??
Sar¨° veramente onesto con te (sempre ridendo, ndr). Qualche mese fa ho letto un articolo su una rivista che spiegava l'origine del nome "Lynk" come la connessione tra Est e Ovest e "Co" perch¨¦ ¨¨ pi¨´ di un auto. Mi sono detto: che trovata intelligente, non ci avevamo pensato. In realt¨¤ esisteva un nome in codice per l'auto, "Lynk", ma pensavo che "Lynk" fosse comunque un nome noioso, potrebbe essere il nome di un qualsiasi autonoleggio. Nel 2016, questa ¨¨ una storia vera, ero in taxi a G?teborg insieme alla responsabile del marketing dopo aver bevuto un paio di bicchieri di vino. Tutti e due pensavamo di utilizzare un nome che non sembrasse assolutamente un marchio di auto. Pensammo alla lettera "&" spesso molto usata nell'industria della moda, Bull & Bear, Tiffany & Co., Abercrombie & Fitch... E pensammo, Lynk &, ma Link & cosa? Lynk & 1, Lynk & 2, Lynk & Co. Lynk & Co suonava bene e lo scegliemmo. Non lo testammo neanche e posso dirtelo, tutti lo odiavano, dagli ingegneri ai designer. Quando il nome fu definitivamente approvato, il mio team lo adorava. Un giovane ragazzo svedese, il capo degli ingegneri venne nel mio ufficio, la sua faccia non era molto felice e mi disse che dovevo vergognarmi di me stesso invece di essere felice perch¨¦ avevano lavorato per cinque anni ad un'auto fantastica alla quale io avevo dato un nome di m... Questa ¨¨ una storia vera, posso raccontarla perch¨¦ ora ha lasciato la compagnia. Invece, riguardo al nome dell'auto, 01, avevamo incaricato molte agenzie creative per trovare dei naming cool per la nostra prima vettura, ma bloccai tutto dicendo che le nostre auto si sarebbero chiamate per numero: 01, 02, 03 e cos¨¬ via. Mi dissero se stessi scherzando, dissi di no e che si sarebbe fatto cos¨¬. Ma gli ingegneri mi dissero che non potevo farlo, risposi perch¨¦ no? Erano sconvolti, perch¨¦ la numero 3 non poteva essere pi¨´ piccola della 1. Mi dissero che cos¨¬ funziona nel mondo dell'automotive, La Bmw 1 ¨¨ pi¨´ piccola della Bmw 3, stessa cosa per Audi. No, la nostra prima auto si sarebbe chiamata 01 e cos¨¬ ¨¨ stato. Lynk & Co non ¨¨ Audi, ¨¨ cos¨¬ che ¨¨ andata. A parte gli scherzi, potrei scrivere un libro sui nomi delle auto, il "naming" delle auto ¨¨ un vero incubo legale, ogni nome che scegli deve essere protetto, puoi essere facilmente citato in giudizio per violazione del copyright, mentre i numeri non possono essere depositati come un marchio".
Lynk & Co 01: l'auto ibrida Plug-in
¡ª ?Il Suv prodotto dall'innovativo marchio svedese deriva dalla Volvo XC40 T5 Recharge. La 01 ¨¨ equipaggiata con un motore 1.5 turbo 3 cilindri a benzina da 180 Cv abbinato ad un propulsore elettrico da 82 Cv per una potenza complessiva pari a 262 Cv. Cambio automatico a doppia frizione a sette rapporti. La batteria da 17,6 kWh consente un¡¯autonomia in modalit¨¤ elettrica di circa 70 km e si ricarica in sole 5 ore a 230 V. L'auto, full optional, dal design moderno, compatto e pulito come da tradizione scandinava, sfoggia un abitacolo ultra tecnologico con un display touch screen da 12,7 pollici e uno schermo digitale per il conducente da 12,3 pollici, accesso a internet e al cloud, Apple CarPlay e Android Auto. Due le colorazioni, blu e nera. Come accade con Netflix, la 01 pu¨° essere presa in abbonamento mensile, all-inclusive e senza anticipo, al costo di 550 euro rescindibile in qualsiasi momento. L'inedita formula prevede anche la possibilit¨¤ di condividere il Suv con altre persone, sempre iscritte al servizio, a pagamento tramite un prezzo stabilito dal possessore dell'abbonamento, grazie all'apposita piattaforma di sharing con la quale ¨¨ possibile anche guadagnare del denaro. La 01 pu¨° anche essere acquistata al prezzo di 42.500 euro.
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