L¡¯APPUNTAMENTO
Cavallino Classic, fioriscono le Ferrari in Florida
? una esplosione di passione ¡°in rosso¡± la ventinovesima edizione di Cavallino Classic, il primo grande Concorso d¡¯Eleganza dell¡¯anno dedicato alle vetture di Maranello, che porta da gioved¨¬ 23 a domenica 26 gennaio a West Palm Beach in Florida le pi¨´ belle Ferrari degli Stati Uniti. E i collezionisti americani, si sa, sono quelli che si sono accaparrati i pezzi pi¨´ rari e preziosi al mondo. Tutte ammesse a partecipare, dai modelli d¡¯epoca alle pi¨´ moderne supercar, esposte sul prato del The Breakers di Palm Beach, a patto che sul cofano abbiano il Cavallino. E quest¡¯anno a sfilare saranno le grandi star della casa di Maranello, perch¨¦ Cavallino Classic - che nella scorsa edizione ha assegnato il Best of Show alla Ferrari 335 Sport del 1958 di Andreas Mohringer - celebra i 60 anni della 250 GT Swb California, i 60 anni della 250 Gte 2+2, i 35 anni dell 328 e i 25 anni della F50.
La regina 250 gt swb california spider
¡ª ?I riflettori saranno puntati sulla regina del Concorso, la Ferrari 250 GT Swb California Spider, una delle Ferrari pi¨´ ricercate, interpretazione in chiave cabrio di Scaglietti delle berlinette di quegli anni, introdotta nel 1960; una di queste ¨¨ stata aggiudicata all¡¯ asta di RM Auctions a Maranello del 2008 per 11.617.298 dollari, l¡¯equivalente oggi di circa dieci milioni e mezzo di euro. La vettura utilizzava l¡¯alluminio per le portiere e il cofano, e montava il celebre motore Colombo Tipo 125 V12 da 3.0 litri e 240 Cv di potenza.
i 25 anni della f50
¡ª ?Ma il pubblico pi¨´ giovane di Cavallino Classic si concentra sulla F50, che quest¡¯anno nel parco del Breakers festeggia il venticinquesimo anniversario. Vettura costruita dal 1995 al 1997 in serie limitata di soli 349 esemplari per celebrare i 50 anni dalla fondazione della Casa del Cavallino, la F50 ¨¨ una supercar nel vero senso del termine, nata dalla volont¨¤ di Piero Ferrari di realizzare una sorta di ¡°Formula 1 stradale¡±. Spider due posti con tettuccio rigido asportabile, aveva un alettone un po¡¯ meno vistoso di quello della F40, e davanti due ampie aperture sul cofano fortemente caratterizzanti. Il motore, in posizione centrale, era il 12 cilindri a V di 65¡ã - 4.698 cc e 520 Cv di potenza - derivato da quello della monoposto 640 F1 di Mansell nel campionato del mondo F1 del 1989. Nella F50 per la prima volta il telaio ¨¨ realizzato per una Ferrari stradale come nelle F1, in materiali compositi di carbonio con una elevata rigidit¨¤ strutturale. E questa ¨¨ l¡¯ultima supercar ¡°analogica¡± made in Maranello, con l¡¯impianto frenante progettato dalla Brembo volutamente sprovvisto di Abs.
italiani da esportazione
¡ª ?Nel gruppo di giudici onorari chiamati a Palm Beach ad esaminare i 140 modelli in concorso, c¡¯¨¨ l¡¯italiano Roberto Brandoli, fra i migliori restauratori al mondo di Ferrari d¡¯epoca, portabandiera della grande tradizione degli artigiani della Motor Valley: proprio alla storica carrozzeria modenese Brandoli si devono infatti i restauri di alcune delle pi¨´ belle Ferrari degli Anni 50,60, e 70. ¡°La missione del nostro comitato ¨¨ quella di selezionare una Ferrari che, tra quante partecipano al Concorso, presenti inequivocabili caratteristiche di unicit¨¤¡±, racconta Brandoli, Giudice d¡¯Onore a Cavallino Classic da 6 anni. ¡°Nella scorsa edizione abbiamo assegnato il premio Honorary Judges Award a un raro prototipo Ferrari 275 Gtb Battista Pininfarina (numero di serie 6437), che per storia e stato di preservazione ha meritato la ribalta¡±. I 97 giudici sono in prevalenza statunitensi, con importanti nomi provenienti da altri Paesi europei. ¡°Con me c¡¯¨¨ Simone Schedoni, altro illustre nome modenese nel mondo dell¡¯automobilismo, chiamato con me a valutare la preservazione delle Ferrari d¡¯epoca e la precisione delle singole componenti che formano la vettura - continua Brandoli -. La famiglia Barnes che organizza l¡¯evento e tutti i colleghi giudici nutrono profondo rispetto per i professionisti italiani, e per me ¨¨ un grande onore rappresentare Modena e una cultura del restauro che ha nel nostro territorio un punto di riferimento assoluto¡±.
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