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Dove vanno le auto nuove: quanto incidono km0 e flotte
Chi compra le auto nuove vendute in Italia? In quale grado vengono suddivise tra famiglie, societ¨¤ o compagnie di noleggio? E quanto incide sulle performance dei costruttori il fenomeno delle cosiddette ¡°Km 0¡±, cio¨¨ chilometri zero? Non si tratta di un puro esercizio statistico. Sapere dove vanno a finire i veicoli di nuova immatricolazione aiuta a capire meglio lo stato dell¡¯economia nazionale e il reale andamento del mercato. Ad esempio, quando le vendite ai privati salgono in un periodo piuttosto lungo (almeno un semestre), vuol dire che diminuisce la disoccupazione e crescono i salari; se invece salgono solo per breve tempo, allora siamo in presenza di massicce e diffuse campagne di sconti, magari perch¨¦ ci sono stock che non si riescono a smaltire, oppure sono stati erogati consistenti incentivi pubblici o forse si ¨¨ in presenza di una circostanza eccezionale. Ricordiamo che nel 2018 tra luglio e settembre c¡¯¨¨ stata una pazzesca impennata delle immatricolazioni in tutta Europa, poich¨¦ entravano in vigore le norme Euro 6d-temp, quindi produttori e concessionari hanno fatto la corsa a liberarsi di tutti i veicoli che sarebbe stato antieconomico adeguare al nuovo standard.
LE PIEGHE DEI NUMERI
¡ª ?Invece quando calano contemporaneamente sia le vendite alle societ¨¤ che i noleggi a lungo termine significa che ¨¨ in corso una congiuntura sfavorevole, al punto che i benefici fiscali su canoni e super ammortamenti non bastano pi¨´ a compensare la ridotta attivit¨¤ imprenditoriale derivante dall¡¯utilizzo del veicolo. Infine, se le auto immatricolazioni crescono troppo, vuol dire che c¡¯¨¨ un grosso problema di assorbimento da parte del mercato di nuovi modelli che il pubblico non vuole al prezzo proposto; cos¨¬ aumenta il fenomeno dei concessionari che intestano a se stessi veicoli acquisiti per rientrare nei volumi stabiliti dal costruttore (fonte di bonus importanti e a volte della stessa prosecuzione del mandato a vendere), ma rimasti invenduti.
Quindi vanno ad ingrossare la mandria delle auto a chilometri zero. Un esercizio che a volte non ¨¨ un¡¯esclusiva dei soli concessionari ma al quale ricorrono i costruttori stessi, per mascherare parte della situazione problematica. Ci sono poi casi che indicano un mutamento nelle scelte dei clienti che pu¨° evidenziare nuove abitudini o strategie che meglio riflettono determinate condizioni fiscali. Come il generale aumento del noleggio a lungo termine, una soluzione che soprattutto in campo aziendale consente un notevole abbattimento dei costi di gestione.
CLASSIFICHE: VENDITE A PRIVATI
¡ª ?Nel primo semestre 2019 le immatricolazioni di autoveicoli in Italia sono calate del 3,8% rispetto al periodo gennaio-giugno 2018. Il 53,7% delle vendite ¨¨ diretto a clienti privati, quindi le famiglie. Il 19,8% va alle societ¨¤, mentre il 26,4% ¨¨ destinato ai noleggi. I privati sono stabili, una variazione dello 0,6% in pi¨´. Elenchiamo qui sotto la percentuale di vendite ai privati per marca; significa la quota di veicoli finiti ai privati sul totale delle vendite di ciascun marchio. Suzuki, Mahindra e Honda compongono il podio in questa graduatoria.
CLASSIFICHE: CHILOMETRI ZERO
¡ª ?Il fenomeno delle auto immatricolazioni ¨¨ in costante e sostenuto calo da molti mesi: nel primo semestre 2019 si registra un -26,7%. Questo ¨¨ certamente un segnale positivo, almeno in parte. Indica se non altro che ¨¨ migliorata l¡¯efficienza nel programmare la produzione e nel dialogo con la rete vendita. Si producono veicoli in quantit¨¤ sempre pi¨´ vicine a quanto il mercato chiede. Tuttavia se le vendite totali ristagnano o calano, non ¨¨ un motivo di particolare soddisfazione; diciamo che mitiga le difficolt¨¤. Quale marca ¨¨ la pi¨´ efficiente da questo punto di vista? La classifica pubblicata qui sotto indica la percentuale di auto-immatricolazioni che finiscono in vetture a chilometri zero sul totale delle vendite di ogni marca; l¡¯ordinamento ¨¨ in questo caso in ordine crescente, perch¨¦ qui meno ¨¨ meglio. Quindi Suzuki, Ford e Porsche vengono vendute ai margini previsti in quote pi¨´ alte rispetto alle altre.
CLASSIFICHE: NOLEGGIO A BREVE TERMINE
¡ª ?Il noleggio a breve termine (quello tradizionale, per intenderci) pesa per il 10,4% sulle immatricolazioni totali del mercato italiano, sempre riferito al primo semestre 2019. Il settore ha registrato una moderata crescita, +4%, cifra che di questi tempi assume il valore di un vero e proprio sprint, accelerazione negli ultimi mesi dovuta all¡¯inizio della stagione turistica. La crescita ¨¨ dovuta esclusivamente alle societ¨¤ minori, cio¨¨ quelle non appartenenti ai noti colossi del noleggio. Infatti gli attori ¡°Top¡±, cos¨¬ vengono chiamati, sono calati in modo sostenuto, -6,8%. Mentre le altre compagnie hanno totalizzato uno stellare +134,7%. Ma le Top rappresentano quasi l¡¯83% del settore. Qui sotto proponiamo la ripartizione delle vendite per marca destinate al noleggio a breve termine, sempre in percentuale sul totale delle immatricolazioni del costruttore. Spiccano le premium Lotus e Infiniti, la soddisfazione di farci un giro una volta, magari quando si ¨¨ in vacanza.
CLASSIFICHE: NOLEGGIO A LUNGO TERMINE
¡ª ?Il noleggio a lungo termine ¨¨ una delle formule preferite da aziende e professionisti, in virt¨´ dei consistenti (ma meno di una volta) vantaggi fiscali e dall¡¯indubbia facilit¨¤ nella gestione; una gestione facile si traduce sempre in minori costi. Inoltre negli ultimi anni questa forma di utilizzo dell¡¯auto sta incontrando un favore crescente anche da parte dei privati. Il settore nel primo semestre 2019 ha incontrato una certa stagnazione, -0,7%, in linea con le incertezze generali da parte delle imprese sull¡¯economia nazionale. Vale comunque il 14,4% del mercato totale. Questo settore ¨¨ essenzialmente diviso in due: gli attori Top, cio¨¨ le grandi compagnie tradizionali, e i Captive, vale a dire le societ¨¤ di noleggio che fanno capo direttamente ai costruttori automobilistici.
In virt¨´ di un forte calo dei primi (-17,4%) e una crescita elevata dei secondi (+21,8%), ora la situazione ¨¨ praticamente pari: le societ¨¤ Top hanno una quota del 7,7% sul totale delle immatricolazioni italiane e le Captive sono al 7,5%. Questo ¨¨ un segnale che conferma la trasformazione profonda in atto nel modello di business delle case automobilistiche, le quali si stanno spostando dall¡¯essere ¡°semplici¡± produttori a fornitori di servizi per la mobilit¨¤ a tutto campo. Qui sotto mostriamo la classifica della quota di auto destinate al noleggio a lungo termine sul totale d¡¯immatricolazioni per ciascuna marca. Le regine sono tutte premium, DS che supera Alfa Romeo e Audi nella quota di vendite destinata a questa forma di noleggio.
Classifica: flotte e vendite a societ¨¤
¡ª ?Chiudiamo con le vendite alle societ¨¤. Questo dato esclude i veicoli immatricolati da societ¨¤ di noleggio, concessionari e costruttori. Comprende quindi le classiche vendite alle flotte aziendali e alle imprese medie, piccole e micro (la cifra indica in quale percentuale le vendite di un marchio sono dirette alle societ¨¤). Un mercato che negli ultimi anni ¨¨ andato contraendosi in favore del noleggio a lungo termine, oggi ha una quota intorno al 14% sul totale delle vendite italiane. Questo settore per sua natura comporta margini inferiori per il venditore; in parte perch¨¦ sulle grandi flotte gli acquisti in larghi volumi comportano prezzi pi¨´ bassi; e poi generalmente l¡¯acquirente ¨¨ un soggetto il quale a sua volta dovr¨¤ ottenere un guadagno dall¡¯utilizzo del bene, per cui tender¨¤ a privilegiare prezzi inferiori. Di conseguenza i marchi generalisti, i cui modelli hanno gi¨¤ prezzi di partenza a basso margine di profitto, tengono piuttosto basse le quote di vendite verso questi canali. Diverso invece il discorso per i marchi di lusso, i quali guidano ampiamente questa graduatoria; qui non vale il discorso volumi-sconti, queste auto hanno produzioni ridotte con liste di attesa chilometriche, i prezzi restano massimi indipendentemente dalla natura del compratore. Al vertice vediamo per¨° un¡¯eccezione, la Isuzu, marca che produce solo veicoli commerciali, i quali sono intrinsecamente destinati alle societ¨¤. Invece le alte percentuali dei marchi extralusso si spiegano con ragioni di rappresentanza aziendale e prestigio spesso personale; ricordiamo che la maggior parte delle imprese italiane ha dimensione media e piccola e molto spesso sono proprio queste aziende ad avere i bilanci migliori. Non ¨¨ nemmeno da trascurare la componente fiscale, quindi trasferire sui bilanci dell¡¯impresa (che appunto ha dimensioni molto spesso familiari o addirittura individuali) i costi di gestione dell¡¯auto di lusso.
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