Un¡¯occhiata ai canali di vendita del mercato italiano: privati, societ¨¤, chilometri zero e noleggi. Le classifiche per marca nel primo semestre 2019 su come si compone il totale dei dati di vendita
Chi compra le auto nuove vendute in Italia? In quale grado vengono suddivise tra famiglie, societ¨¤ o compagnie di noleggio? E quanto incide sulle performance dei costruttori il fenomeno delle cosiddette ¡°Km 0¡±, cio¨¨ chilometri zero? Non si tratta di un puro esercizio statistico. Sapere dove vanno a finire i veicoli di nuova immatricolazione aiuta a capire meglio lo stato dell¡¯economia nazionale e il reale andamento del mercato. Ad esempio, quando le vendite ai privati salgono in un periodo piuttosto lungo (almeno un semestre), vuol dire che diminuisce la disoccupazione e crescono i salari; se invece salgono solo per breve tempo, allora siamo in presenza di massicce e diffuse campagne di sconti, magari perch¨¦ ci sono stock che non si riescono a smaltire, oppure sono stati erogati consistenti incentivi pubblici o forse si ¨¨ in presenza di una circostanza eccezionale. Ricordiamo che nel 2018 tra luglio e settembre c¡¯¨¨ stata una pazzesca impennata delle immatricolazioni in tutta Europa, poich¨¦ entravano in vigore le norme Euro 6d-temp, quindi produttori e concessionari hanno fatto la corsa a liberarsi di tutti i veicoli che sarebbe stato antieconomico adeguare al nuovo standard.
LE PIEGHE DEI NUMERI
¡ª ?Invece quando calano contemporaneamente sia le vendite alle societ¨¤ che i noleggi a lungo termine significa che ¨¨ in corso una congiuntura sfavorevole, al punto che i benefici fiscali su canoni e super ammortamenti non bastano pi¨´ a compensare la ridotta attivit¨¤ imprenditoriale derivante dall¡¯utilizzo del veicolo. Infine, se le auto immatricolazioni crescono troppo, vuol dire che c¡¯¨¨ un grosso problema di assorbimento da parte del mercato di nuovi modelli che il pubblico non vuole al prezzo proposto; cos¨¬ aumenta il fenomeno dei concessionari che intestano a se stessi veicoli acquisiti per rientrare nei volumi stabiliti dal costruttore (fonte di bonus importanti e a volte della stessa prosecuzione del mandato a vendere), ma rimasti invenduti.
Quindi vanno ad ingrossare la mandria delle auto a chilometri zero. Un esercizio che a volte non ¨¨ un¡¯esclusiva dei soli concessionari ma al quale ricorrono i costruttori stessi, per mascherare parte della situazione problematica. Ci sono poi casi che indicano un mutamento nelle scelte dei clienti che pu¨° evidenziare nuove abitudini o strategie che meglio riflettono determinate condizioni fiscali. Come il generale aumento del noleggio a lungo termine, una soluzione che soprattutto in campo aziendale consente un notevole abbattimento dei costi di gestione.
CLASSIFICHE: VENDITE A PRIVATI
¡ª ?Nel primo semestre 2019 le immatricolazioni di autoveicoli in Italia sono calate del 3,8% rispetto al periodo gennaio-giugno 2018. Il 53,7% delle vendite ¨¨ diretto a clienti privati, quindi le famiglie. Il 19,8% va alle societ¨¤, mentre il 26,4% ¨¨ destinato ai noleggi. I privati sono stabili, una variazione dello 0,6% in pi¨´. Elenchiamo qui sotto la percentuale di vendite ai privati per marca; significa la quota di veicoli finiti ai privati sul totale delle vendite di ciascun marchio. Suzuki, Mahindra e Honda compongono il podio in questa graduatoria.
CLASSIFICHE: CHILOMETRI ZERO
¡ª ?Il fenomeno delle auto immatricolazioni ¨¨ in costante e sostenuto calo da molti mesi: nel primo semestre 2019 si registra un -26,7%. Questo ¨¨ certamente un segnale positivo, almeno in parte. Indica se non altro che ¨¨ migliorata l¡¯efficienza nel programmare la produzione e nel dialogo con la rete vendita. Si producono veicoli in quantit¨¤ sempre pi¨´ vicine a quanto il mercato chiede. Tuttavia se le vendite totali ristagnano o calano, non ¨¨ un motivo di particolare soddisfazione; diciamo che mitiga le difficolt¨¤. Quale marca ¨¨ la pi¨´ efficiente da questo punto di vista? La classifica pubblicata qui sotto indica la percentuale di auto-immatricolazioni che finiscono in vetture a chilometri zero sul totale delle vendite di ogni marca; l¡¯ordinamento ¨¨ in questo caso in ordine crescente, perch¨¦ qui meno ¨¨ meglio. Quindi Suzuki, Ford e Porsche vengono vendute ai margini previsti in quote pi¨´ alte rispetto alle altre.
CLASSIFICHE: NOLEGGIO A BREVE TERMINE
¡ª ?Il noleggio a breve termine (quello tradizionale, per intenderci) pesa per il 10,4% sulle immatricolazioni totali del mercato italiano, sempre riferito al primo semestre 2019. Il settore ha registrato una moderata crescita, +4%, cifra che di questi tempi assume il valore di un vero e proprio sprint, accelerazione negli ultimi mesi dovuta all¡¯inizio della stagione turistica. La crescita ¨¨ dovuta esclusivamente alle societ¨¤ minori, cio¨¨ quelle non appartenenti ai noti colossi del noleggio. Infatti gli attori ¡°Top¡±, cos¨¬ vengono chiamati, sono calati in modo sostenuto, -6,8%. Mentre le altre compagnie hanno totalizzato uno stellare +134,7%. Ma le Top rappresentano quasi l¡¯83% del settore. Qui sotto proponiamo la ripartizione delle vendite per marca destinate al noleggio a breve termine, sempre in percentuale sul totale delle immatricolazioni del costruttore. Spiccano le premium Lotus e Infiniti, la soddisfazione di farci un giro una volta, magari quando si ¨¨ in vacanza.
CLASSIFICHE: NOLEGGIO A LUNGO TERMINE
¡ª ?Il noleggio a lungo termine ¨¨ una delle formule preferite da aziende e professionisti, in virt¨´ dei consistenti (ma meno di una volta) vantaggi fiscali e dall¡¯indubbia facilit¨¤ nella gestione; una gestione facile si traduce sempre in minori costi. Inoltre negli ultimi anni questa forma di utilizzo dell¡¯auto sta incontrando un favore crescente anche da parte dei privati. Il settore nel primo semestre 2019 ha incontrato una certa stagnazione, -0,7%, in linea con le incertezze generali da parte delle imprese sull¡¯economia nazionale. Vale comunque il 14,4% del mercato totale. Questo settore ¨¨ essenzialmente diviso in due: gli attori Top, cio¨¨ le grandi compagnie tradizionali, e i Captive, vale a dire le societ¨¤ di noleggio che fanno capo direttamente ai costruttori automobilistici.
In virt¨´ di un forte calo dei primi (-17,4%) e una crescita elevata dei secondi (+21,8%), ora la situazione ¨¨ praticamente pari: le societ¨¤ Top hanno una quota del 7,7% sul totale delle immatricolazioni italiane e le Captive sono al 7,5%. Questo ¨¨ un segnale che conferma la trasformazione profonda in atto nel modello di business delle case automobilistiche, le quali si stanno spostando dall¡¯essere ¡°semplici¡± produttori a fornitori di servizi per la mobilit¨¤ a tutto campo. Qui sotto mostriamo la classifica della quota di auto destinate al noleggio a lungo termine sul totale d¡¯immatricolazioni per ciascuna marca. Le regine sono tutte premium, DS che supera Alfa Romeo e Audi nella quota di vendite destinata a questa forma di noleggio.
Classifica: flotte e vendite a societ¨¤
¡ª ?Chiudiamo con le vendite alle societ¨¤. Questo dato esclude i veicoli immatricolati da societ¨¤ di noleggio, concessionari e costruttori. Comprende quindi le classiche vendite alle flotte aziendali e alle imprese medie, piccole e micro (la cifra indica in quale percentuale le vendite di un marchio sono dirette alle societ¨¤). Un mercato che negli ultimi anni ¨¨ andato contraendosi in favore del noleggio a lungo termine, oggi ha una quota intorno al 14% sul totale delle vendite italiane. Questo settore per sua natura comporta margini inferiori per il venditore; in parte perch¨¦ sulle grandi flotte gli acquisti in larghi volumi comportano prezzi pi¨´ bassi; e poi generalmente l¡¯acquirente ¨¨ un soggetto il quale a sua volta dovr¨¤ ottenere un guadagno dall¡¯utilizzo del bene, per cui tender¨¤ a privilegiare prezzi inferiori. Di conseguenza i marchi generalisti, i cui modelli hanno gi¨¤ prezzi di partenza a basso margine di profitto, tengono piuttosto basse le quote di vendite verso questi canali. Diverso invece il discorso per i marchi di lusso, i quali guidano ampiamente questa graduatoria; qui non vale il discorso volumi-sconti, queste auto hanno produzioni ridotte con liste di attesa chilometriche, i prezzi restano massimi indipendentemente dalla natura del compratore. Al vertice vediamo per¨° un¡¯eccezione, la Isuzu, marca che produce solo veicoli commerciali, i quali sono intrinsecamente destinati alle societ¨¤. Invece le alte percentuali dei marchi extralusso si spiegano con ragioni di rappresentanza aziendale e prestigio spesso personale; ricordiamo che la maggior parte delle imprese italiane ha dimensione media e piccola e molto spesso sono proprio queste aziende ad avere i bilanci migliori. Non ¨¨ nemmeno da trascurare la componente fiscale, quindi trasferire sui bilanci dell¡¯impresa (che appunto ha dimensioni molto spesso familiari o addirittura individuali) i costi di gestione dell¡¯auto di lusso.
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