Nel corso del dibattimento Gianni Mion, in passato a capo di Edizione, capogruppo di Atlantia, dichiara di essere stato dal 2010 a conoscenza dei problemi strutturali del ponte (crollato otto anni pi¨´ tardi) e di non aver agito a riguardo. "Eravamo impreparati a gestire la rete"
Ha del clamoroso quanto emerso dal processo per il crollo del Ponte Morandi. L'ex amministratore delegato di Edizione, holding dei Benetton che possiede Atlantia, ex gestore di Autostrade per l'Italia, sentito come persona informata dei fatti al processo per il crollo che ha causato nel 2018 la morte di 43 persone, ha dichiarato in aula che nel 2010 era venuto a conoscenza, in una riunione, di alcuni problemi strutturali riguardanti quel ponte.
La rivelazione
¡ª ?Le parole di Gianni Mion potranno rappresentare un punto di svolta sia per l'importanza della notizia sia per i nomi coinvolti. L'ex Ad di Edizione ha dichiarato che la riunione si svolse del 2010 e che erano presenti, da quel che lui ricorda, Giovanni Castellucci e Riccardo Mollo (rispettivamente ex Ad e direttore generale di Autostrade per l'Italia), Gilberto Benetton e il collegio sindacale di Atlantia, oltre a tecnici e dirigenti della Spea Engineering (societ¨¤ di progettazione del gruppo Atlantia). In questa riunione sarebbe emerso che il ponte fosse a rischio di crollo per difetti di progettazione originari. "Ce lo autocertifichiamo" - cos¨¬, sempre secondo Mion, avrebbe detto Mollo nel momento in cui il primo si ¨¨ chiesto come sarebbe stato possibile far emettere una certificazione di sicurezza per il Morandi. "Io purtroppo non replicai, ma ero preoccupato. Cosa vuol dire autocertificarsi? ? una contraddizione in termini. Non condividevo, ma non dissi niente, ¨¨ un mio rammarico". Dopo queste dichiarazioni l'esame di Mion ¨¨ stato sospeso sotto richiesta di Giorgio Perroni, avvocato dell'ex direttore del Primo Tronco di Autostrade, Riccardo Rigacci, uno dei 59 imputati al processo. "Eravamo impreparati a gestire la rete" - ha aggiunto Mion nella dichiarazione odierna in aula.
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I rappresentanti delle vittime: com'¨¨ possibile stare in silenzio?
¡ª ?Durissimo il commento rilasciato alla stampa da parte di Egle Possetti, presidente del comitato ricordo vittime del ponte Morandi, dopo la testimonianza di Mion: "Una persona con il suo ruolo non poteva stare zitta. Perch¨¦ non si pu¨° stare zitti quando si ha tra le mani una informazione di tale gravit¨¤.?Ha detto che la cosa emerse nel 2010 e quindi dico: quanta omert¨¤, incompetenza e avidit¨¤ sono state portate avanti in oltre otto anni senza fare nulla. Mi chiedo come possano dormire quelle persone. La difesa parla di rischio occulto e che non si poteva sapere ma ora emerge che si sapeva benissimo tutto".
Gazzetta dello Sport
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