LEGGENDA
"Ferrari alla 24 Ore di Le Mans": Maranello festeggia i 70 anni con una mostra
Due leggende si intrecciano nella mostra che apre il nuovo anno del Museo Ferrari di Maranello: con "Ferrari at 24 Heures du Mans" la Casa del Cavallino celebra 70 anni di successi alla gara Endurance pi¨´ amata e ambita del mondo. Dal 15 gennaio fino al 19 aprile 2020 il nuovo percorso espositivo racconta le emozioni, i piloti, i modelli del Cavallino che hanno creato il mito del circuito della Sarthe e diventa anche un'occasione unica per poter ammirare da vicino il trofeo della celebre 24 ore francese. Pagine memorabili di storia che rivivono attraverso i modelli pi¨´ iconici, dalla 166 MM Barchetta Touring di Lord Selsdon e Luigi Chinetti, alla 275 P di Ninni Vaccariella, alla 488 GTE che si ¨¨ aggiudicata l¡¯ultima edizione con Alessandro Pier Guidi, James Calado e Daniel Serra.
Piloti, vittorie e vetture
¡ª ?Un omaggio alle imprese di vetture, ingegneri e piloti che hanno conquistato nel corso dei decenni 36 vittorie, di cui 27 di classe e nove assolute. E tutto inizia proprio da quella 166 MM Barchetta Touring progettata per le corse di lunga durata, omaggio nel nome alla Mille Miglia, con cui il pilota milanese trapiantato in America Luigi Chinetti il 26 giugno 1949 si aggiudica la 24 Ore di Le Mans a una velocit¨¤ media di 132,946 chilometri orari. La vettura, di propriet¨¤ dell¡¯inglese Peter Mitchell-Thompson (Lord Selsdon), ebbe la meglio su vetture di cilindrata doppia rispetto ai motori della Ferrari, grazie anche al forte senso tattico dei piloti del Cavallino. E proprio su una 166MM scese in pista il primo equipaggio femminile alla 24 ore di Le Mans al volante di una Ferrari, Betty Haig e Yvonne Simon che tagliarono il traguardo in quindicesima posizione nel 1951.
L'epopea della 275 P
¡ª ?Scorrendo i capitoli delle vittorie del Cavallino a Le Mans, non pu¨° mancare nelle sale del Museo Ferrari una 275 P, grande protagonista dell¡¯epopea della serie P. Auto che subirono numerose evoluzioni nel corso degli anni, sempre alla ricerca di migliori prestazioni e affidabilit¨¤ nelle gare di durata: "P" come prototipo e il numero a significare la cilindrata unitaria. Era il 21 giugno del 1964 quando Jean Guichet e Nino Vaccarella ottennero la vittoria della 24 ore di Le Mans su una 275 P2 all¡¯incredibile velocit¨¤ media di 195,63 km/h, davanti a due Ferrari 330 P. Vaccarella, preside di una scuola siciliana con uno strabiliante talento per le corse, aveva 31 anni, e in quegli anni la scuderia del Cavallino era un¡¯esercito invincibile: la vittoria di Vaccarella, ultimo pilota italiano a vincere la gara di durata francese al volante di una Ferrari, fu la quinta di una serie di grandi successi ottenuti dal '60 al '65 sul circuito de la Sarthe. In quella gara "il preside volante" se la giocava con la Ferrari 330 P di John Surtees che aveva ottenuto la pole position, e poi la GT40 di Richie Ginther, le Ferrari 330 P, e la GT40 di Phil Hill. E tra tutte la sua 275 P2 era la meno potente, con un V12 3.300 rispetto al V12 4.000 delle 330 P2 della Nart, North American Racing Team, e i V8 4.700 delle Ford.
Non manca la 330 P4
¡ª ?"Ferrari at 24 Heures du Mans" non potr¨¤ non rendere omaggio anche al prototipo sexy di Maranello, la Ferrari 330 P4 evoluzione della 330 P3 con un motore 4.0 V12 da 450 CV rivisto in profondit¨¤ da Franco Rocchi, auto meno vincente degli altri modelli iconici del Cavallino ma in assoluto una delle pi¨´ belle della storia del mondiale endurance, che contribu¨¬ a portare a Maranello il titolo nel 1967. Un modello diventato celebre per la memorabile tripletta a Daytona con l¡¯arrivo in parata, ma costretto al prepensionamento poco dopo, visto il cambio del regolamento del Mondiale Sportprototipi nel 1968 che ammetteva solo vetture con cilindrata fino a tre litri. Pagine di storia che non ci stancheremmo mai di rileggere, e che la mostra ¡°Ferrari at 24 Heures du Mans¡± racconter¨¤ fino al 19 aprile 2020 affiancando le mostre gi¨¤ presenti al Museo "Hypercars - L¡¯evoluzione dell¡¯unicit¨¤" e ¡°90 anni - Scuderia Ferrari, la storia completa".
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