Elon Musk prima sottovalutava il Covid-19, ora pensa a costruire ventilatori per curare i malati
Elon Musk, Twitter e il coronavirus: una triade alquanto problematica e imbottita di incoerenza. ? noto infatti che appena 15 giorni fa, il 6 marzo, Elon Musk lanci¨° nel web un tweet molto controverso: "The coronavirus panic is dumb", il panico da coronavirus ¨¨ stupido. Poi gli Stati Uniti hanno scoperto di non essere affatto immuni al "virus cinese" (cos¨¬ continua a chiamarlo Donald Trump) e l'economia nazionale ¨¨ stata chiamata a fare la propria parte, convertendo parte della propria capacit¨¤ produttiva al fine di aumentare la produzione interna di mascherine, presidi sanitari e, soprattutto, dei famosi ventilatori polmonari che possono fare la differenza tra la vita e la morte di un malato di coronavirus. E qui torna Elon, sempre su Twitter, che rispondendo alle richieste di alcuni follower che lo imploravano di produrre ventilatori ha dichiarato: "Faremo ventilatori, se scarseggeranno".
E quindi cosa far¨¤ Tesla?
¡ª ?A questo punto entra in gioco il giornalista del New York Times, nonch¨¦ scienziato, Nate Silver che chiede a Musk quanti ventilatori produrr¨¤ Tesla. Elon Musk risponde che "Tesla produce automobili con sofisticati sistemi di ventilazione. SpaceX produce navicelle spaziali con sistemi di supporto per la vita umana. I ventilatori non sono difficili, ma non possono essere costruiti immediatamente. Quali ospedali ne hanno pi¨´ bisogno?". La risposta a questo tweet arriva addirittura dal sindaco di New York, Bill de Blasio: "New York sta bruciando, ti contatteremo direttamente". Affare fatto, quindi? Mica tanto, perch¨¦ ieri 19 marzo Musk ha twittato di nuovo: "Stiamo lavorando ai ventilatori, anche se credo che non ne mancheranno nel momento in cui potremo farne abbastanza per essere importanti".
ELON MUSK E IL COVID
¡ª ?Fatta la ricostruzione dei fatti, che nel caso specifico corrisponde alla ricostruzione dei tweet, cosa pensa oggi Elon Musk del coronavirus? Che ¨¨ un problema sopravvalutato: in un altro tweet, sempre del 19 marzo, ha scritto che "Basandoci sul trend corrente ci saranno zero nuovi casi negli Stati Uniti entro la fine di aprile". Precedentemente, il 17 marzo, aveva ribadito che il panico ¨¨ eccessivo e se gli Stati Uniti spostano troppe risorse mediche al coronavirus non ce ne saranno abbastanza per curare altre patologie.
FORD E GM
¡ª ?Ma non ¨¨ stata solo Tesla a proporsi per costruire ventilatori polmonari, lo hanno fatto anche Ford e General Motors. "Come primo produttore di auto in America Ford ¨¨ pronta ad aiutare l'amministrazione in ogni modo possibile, inclusa la possibilit¨¤ di produrre ventilatori o altri dispositivi. Abbiamo avuto una prima conversazione con il governo degli Stati Uniti e stiamo studiando la fattibilit¨¤", ha dichiarato Ford in una nota. Una portavoce di General Motors, invece, ha dichiarato che "GM sta lavorando per trovare soluzioni per la nazione durante questi tempi difficili e ha offerto aiuto". Nel frattempo ieri ¨¨ arrivato l'accordo tra Ford, GM, Fca e i sindacati per fermare la produzione di automobili in America.
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