Anteprima
Bmw iX5: al salone di Monaco debutta il Suv a idrogeno
Il mondo dellĄŻautomobile sta fronteggiando unĄŻondata senza precedenti di innovazioni tecnologiche. Una corsa alla soluzione giusta che, soprattutto in Europa, ha un percorso ben tracciato e definito: neutralit¨¤ climatica entro il 2050. Chi non soddisfa i rigidi parametri stabiliti dalla politica, rischia di rimanere escluso dal futuro dellĄŻindustria automobilistica. Batterie e motori elettrici sembrano oggi la struttura che meglio si adegua alle nuove richieste ed esigenze, ma tra le possibilit¨¤ di ricerca per il prossimo futuro, lĄŻidrogeno potrebbe ritagliarsi uno spazio importante. Bmw ¨¨ tra i costruttori che credono nel primo elemento chimico: con il progetto i Hydrogen Next, sono state poste le basi per le prossime opportunit¨¤ di applicazione per i veicoli di serie. La prima vera occasione, in questo senso, sar¨¤ a settembre a Monaco di Baviera, dove i visitatori del Iaa Mobility avranno lĄŻopportunit¨¤ di viaggiare come passeggeri su iX5 Hydrogen, un prototipo alimentato con celle di combustibile a idrogeno.
Entro il 2022
ĄŞ ?I modelli presenti allĄŻesposizione tedesca sono il risultato degli ultimi studi sperimentali sulle celle di combustibile a idrogeno intrapresi da Bmw. Diversi iX5 percorreranno quotidianamente la Blue Lane: un percorso che collega il polo fieristico al centro citt¨¤, dove saranno allestite altre attivit¨¤ espositive. LĄŻunit¨¤ di potenza ¨¨ stata sviluppata in collaborazione con Toyota (altro costruttore a credere molto nellĄŻidrogeno) ed ¨¨ composta da una cella a combustibile da 125 kW. LĄŻidrogeno ¨¨ stoccato in due bombole da 6 kg a 700 bar di pressione. A contatto con lĄŻossigeno, lĄŻidrogeno in stato gassoso produce energia elettrica, la quale alimenta il motore da 374 Cv garantendo una marcia a zero emissioni. LĄŻesperienza di guida ¨¨ di fatto paragonabile alle comuni auto elettriche. Bmw produrr¨¤ il Suv iX5 in piccola serie entro il 2022: una scelta per valutare con attenzione le opportunit¨¤ di diffusione e soprattutto lo sviluppo di una rete di infrastruttura di ricarica adeguata.
I dubbi
ĄŞ ?Bench¨Ś rappresenti una tecnologia affascinante, lĄŻidrogeno come fonte di energia per autotrazione, presenta alcune criticit¨¤. In natura, ¨¨ scarsamente presente in forma di molecola, ma si trova combinato in altri elementi e non pu¨° dunque essere considerato come una fonte primaria di energia (a differenza di petrolio, gas naturale...). Deve quindi essere prodotto artificialmente, spendendo energia: Bmw ha annunciato che il suo programma a idrogeno potr¨¤ trovare applicazioni di massa solo quando questo processo sar¨¤ soddisfatto per mezzo di fonti rinnovabili. Attualmente, nella maggior parte dei casi la produzione di idrogeno ¨¨ inefficiente dal punto di vista termodinamico perch¨Ś richiede pi¨´ energia di quella poi effettivamente generata.
lĄŻitalia ¨¨ indietro
ĄŞ ?Un secondo motivo di incertezza ¨¨ rappresentato dallĄŻimmagazzinamento: per aumentarne lĄŻefficienza, bisogna incrementare la densit¨¤ del gas, rendendo necessario lo sviluppo di bombole ad altissima pressione. Quelle utilizzate sulle attuali automobili sono a 700 bar (700 kg/cm2) e la ricerca per utilizzare materiali compositi e resistenti, idonei a un utilizzo in sicurezza, ¨¨ ancora in corso. LĄŻinfrastruttura di ricarica ¨¨ attualmente del tutto insufficiente per un utilizzo ampio della tecnologia: in Italia solo un distributore ¨¨ aperto al pubblico, in Germania sono circa 80 e negli Usa 40. Autonomia e tempi di ricarica sono per¨° paragonabili a quelli di una comune auto a combustione interna. Tra i costruttori che investono nellĄŻidrogeno (oltre a Bmw), Toyota occupa un ruolo da protagonista e con il progetto Mirai di seconda generazione apre nuove orizzonti per questo tipo di mobilit¨¤. Hyundai ha a disposizione per i clienti Nexo, un Suv alimentato a idrogeno che pu¨° percorrere circa 600 km con un pieno.
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