IL CASO
Ghosn, condannati in Giappone padre e figlio americani
Condannati a 24 e 20 mesi di carcere Michael e Peter Taylor. I due cittadini statunitensi, padre e figlio, sono accusati dal sistema giudiziario giapponese di avere aiutato Carlos Ghosn nella sua fuga dal Paese asiatico, dove era in libert¨¤ vigilata, tra il 30 e il 31 dicembre 2019. La pena ¨¨ stata inflitta da un tribunale di Tokyo. Michael, 60 anni, ex membro delle forze speciali Usa, e Peter Taylor, 28 anni, sono stati arrestati negli Stati Uniti e successivamente estradati in Giappone. A giugno i due cittadini americani hanno ammesso il loro coinvolgimento nella fuga di Ghosn, si sono dichiarati colpevoli e pentiti. In quella occasione Taylor padre, rispondendo di s¨¬ quando il procuratore gli ha chiesto se riteneva che Ghosn sarebbe dovuto rimanere in Giappone, ha detto: ¡°Ho passato pi¨´ di 400 giorni in prigione e ho avuto molto tempo per riflettere. Secondo me, s¨¬¡±. La procura ha ricostruito che i due uomini hanno nascosto Ghosn in una cassa per il trasporto di strumenti musicali fatta imbarcare su un aereo privato che poi ha fatto scalo a Istanbul. Sapevano, secondo l¡¯accusa, di violare la legge: il sospetto ¨¨ anche che siano stati pagati 1,5 milioni di dollari per il loro supporto. Una cugina di Ghosn ¨¨ cognata della moglie di Taylor padre nonch¨¦ madrina di suo figlio.
l¡¯arresto, la fuga e Kelly
¡ª ?Ghosn, ex numero uno di Renault-Nissan-Mitsubishi, ¨¨ stato arrestato appena atterrato in Giappone nel novembre 2018 con l¡¯accusa di aver commesso reati finanziari. Venne rilasciato su cauzione alcuni mesi dopo con l¡¯obbligo della libert¨¤ vigilata e il divieto di espatrio. Le circostanze della fuga, mai chiarite completamente, lasciano spazio a un'ipotesi accusatoria di un'operazione piuttosto articolata durata due giorni per fare sfuggire l'ex manager alla sorveglianza cui era sottosposto nel Paese asiatico. Fino all'ipotesi della procura di Tokyo che sia stato nascosto in una custodia per strumenti musicali poi imbarcata su un jet privato. Ghosn ha anche cittadinanza libanese (oltre che francese e brasiliana) e Beirut non ha alcun trattato di estradizione con Tokyo. Attraverso l¡¯Interpol le autorit¨¤ giapponesi hanno emanato un ordine di arresto internazionale. Dal canto suo l'ex numero uno di Nissan e Renault ha sempre negato le accuse contestate dalla magistratura giapponese. Nel Paese asiatico ¨¨ attualmente sotto processo un altro cittadino statunitense, Greg Kelly, avvocato ed ex vicepresidente Nissan, con l'accusa di non avere informato pienamente la casa automobilistica dei compensi di Ghosn. Anche lui respinge le accuse del sistema giudiziario giapponese.
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