Una sessione di co-pilot ci ha permesso di percorrere una prova speciale del rally di Sardegna con il pilota Andrea Mikkelsen
Associare il Motorsport al marchio Hyundai era qualche tempo fa poco pi¨´ che una suggestione. Oggi il reparto che si occupa del mondo dell¡¯automobilismo sportivo ¨¨ stato capace di conquistare due mondiali e, attualmente, si trova in testa alla classifica costruttori del WRC. ¡°La mia esperienza inizia nel 2015, con Hyundai customer racing¡±, a parlare ¨¨ Andrea Adamo, team director di Hyundai Motorsport. ¡°I primi tre anni hanno richiesto un impegno molto intenso, dato che comunque la nostra non ¨¨ una tradizione sportiva- continua Adamo- tuttavia, grazie anche al centro ricerche che ci supporta dalla Corea, ¨¨ stato possibile realizzare un progetto serio, in grado di ottenere dei risultati entusiasmanti in un ambiente molto competitivo¡±. Hyundai Motorsport ha il suo quartier generale nella cittadina tedesca di Alzenau, dove grazie a uno stabilimento che impiega 254 persone, di cui 120 solo per i progetti WRC, vengono assemblate le vetture che poi scenderanno in pista. La maggior parte delle risorse e degli sforzi, vengono incanalati per il WTCR, nel quale corre il nostro connazionale Gabriele Tarquini, e, soprattutto, per il rally.
¡°Le competizioni su sterrato restano la nostra priorit¨¤, i nostri sforzi in questo senso stanno portando a dei buoni risultati, sia per quanto riguarda i piloti (l¡¯ultimo in ordine di tempo nel rally di Sardegna che ha visto trionfare Dani Sordo), sia per il titolo costruttori, dove comunque siamo in testa con un buon margine di vantaggio¡±, conclude Adamo. La casa coreana corre nel World Rally Championship con la i20 WRC: una vettura che deriva dalla i20 stradale ma che in comune ha solo la scocca, prodotta nello stesso stabilimento in Turchia. ¡°L¡¯auto di serie rispetto a quella da competizione non ha assolutamente nulla in comune- spiega Adamo- la scossa ¨¨ la stessa, ma una volta giunta ad Alzenau i tecnici la trasformano completamente, non facendo riferimento al progetto iniziale ma realizzando tutti gli accorgimenti necessari a renderla competitiva¡±.E i risultati sembrano promettenti, dato che Hyundai si trova in questo momento in testa alla classifica costruttori.
Hyundai i20 WRC: un¡¯utilitaria da 380 CV
¡ª ?Tornando alla vettura, la i20 WRC pu¨° contare su di un motore 1.6 litri benzina capace di erogare 380 CV, dichiarati, e circa 450 nm di coppia, il tutto trasferito sulle quattro ruote. Grazie a una sessione di co-pilot, abbiamo avuto modo di salire come passeggeri percorrendo il tracciato di una prova speciale del rally di Sardegna. Alla guida Andreas Mikkelsen, pilota norvegese salito sul terzo gradino del podio proprio in terra sarda. Ci¨° che impressiona ¨¨ la capacit¨¤ dell¡¯auto di assorbire le asperit¨¤ del terreno: nonostante ci trovassimo su di uno sterrato impervio, sembrava di veleggiare. La strada stretta era resa ancor pi¨´ angusta dai muretti a secco posti a pochi centimetri di distanza: il margine di errore nel rally ¨¨ minimo, una disattenzione o un¡¯imprecisione sono sufficienti a decretare la disfatta. Percorriamo a grande velocit¨¤ tutto il percorso, frenando solo in prossimit¨¤ delle curve pi¨´ strette che affrontiamo con disinvoltura ed eleganza, tirando il freno a mano e sfruttando in uscita la notevole potenza motrice, che consente alla vettura di muoversi come se fosse un pendolo. Mikkelsen dimostra di saper padroneggiare la i20 WRC con sicurezza e abilit¨¤, affrontando un semplice co-drive con la stessa determinazione di una prova speciale. Giunti a destinazione, la sensazione ¨¨ di aver vissuto un¡¯esperienza entusiasmante e adrenalinica ma divertente. Impossibile paragonare l¡¯automobile di serie con quella da rally, sarebbe un po¡¯ come correre al Mugello in sella a una bicicletta: insensato e fuori luogo. Il progetto di Hyundai motorsport sembra essere promettente, dopo il successo lo scorso anno di Tarquini nel WTCR, anche il WRC potrebbe togliere qualche soddisfazione al recente ingresso sportivo del marchio coreano, a dimostrazione che per ottenere dei risultati sono sufficienti impegno e organizzazione, e non per forza una gloriosa e vittoriosa tradizione storica.
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