Erede della storica 250 Gto, la supercar disegnata da Pininfarina inaugur¨° una serie di bolidi di altissimo livello costruiti in edizione limitata dal Cavallino Rampante
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Gli anni Ottanta videro una nuova ripresa creativa nella divisione ¡°stradale¡± della Ferrari, dopo un lungo periodo concentrato principalmente sullo sviluppo delle vetture sportive in Formula Uno e nei rally. Nel 1984 inizi¨° la produzione della 288 Gto, una vettura destinata ad inaugurare una serie di fantastiche supercars in edizione limitata dalla prestazioni straordinarie.
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DIVERSA DALLA 308 GTB
¡ª ?La 288 Gto aveva una lunghezza di 4.290 mm, una larghezza di 1.910 mm, una altezza di 1.120 mm ed un passo di 2.450 mm. Il peso a secco era di 1.160 kg. Il design fu opera di Leonardo Fioravanti, uno dei nomi pi¨´ in vista alla Pininfarina: riprendeva in una forma pi¨´ ¡°moderna¡± le forme della mitica Ferrari 250 Gto, ma con linee pi¨´ estreme ed ¡°appuntite¡± in contrasto con quelle rotonde della ¡°antenata¡±. In particolare spiccavano le vistose prese d¡¯aria e feritoie laterali, lo spoiler posteriore ¡°bombato¡± e soprattutto il gruppo frontale, con i fari collocati all¡¯interno di un vasto spoiler collocato sotto la calandra. Degna di nota la forma massiva dei passaruota, allargati per ospitare pneumatici anteriori da 225/55VR16 e posteriori da 265/50VR16. Contrariamente a quanto si pu¨° credere la 288 Gto?non fu una evoluzione stradale della 308 Gtb da rally: anche se le linee delle due supercar erano molto simili, i due progetti erano completamente diversi sia a livello estetico che meccanico.
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UNA MOTORIZZAZIONE POTENTE
¡ª ?Un rilevante punto di differenza tra la 288 Gto e la 308 Gtb stava nel propulsore. La Gto fu equipaggiata con una unit¨¤ motrice ritenuta tra le pi¨´ potenti degli anni Ottanta, un?V8 da 2.855 centimetri cubi. Mentre la 308 Gtb disponeva di un ¡°classico¡± gruppo motore-cambio trasversale (V8 di 2.926 cc), il propulsore della 288 Gto era installato longitudinalmente ed equipaggiato con due turbocompressori Ihi dotati di altrettanti intercooler. Dietro il motore della 288 GTO era montato, a sbalzo, il cambio a cinque marce dotato di radiatore dell¡¯olio. Per differenziarsi ulteriormente dalla 308 Gtb la nuova vettura fu dotata della iniezione elettronica Weber-Magneti Marelli gi¨¤ impiegata sulle ¡°Rosse¡± della Formula Uno. Le sospensioni anteriori erano a ruote indipendenti con barra stabilizzatrice mentre sul posteriore a ruote indipendenti ¡°semplici¡±, i freni sia anteriori che posteriori erano a disco. I risultati tecnici furono sorprendenti: la 288 Gto poteva contare su una potenza massima di 400 Cv a settemila giri al minuto ed una coppia di 496 Nm, che le permettevano di raggiungere la velocit¨¤ massima di 305 chilometri orari. L¡¯accelerazione da zero a cento chilometri orari avveniva in appena quattro secondi e nove decimi, al tempo un ¡°record¡± per il segmento. Va aggiunto che una erogazione della potenza non ottimale?rendeva pi¨´ difficile il controllo della vettura durante la guida ad alta velocit¨¤, complice l¡¯impiego dello sterzo a cremagliera e l'assenza di dispositivi di controllo elettronici.?
SUCCESSO STREPITOSO
¡ª ?La 288 Gto?doveva essere prodotta in una serie limitata di duecento esemplari, ma le ottime credenziali del progetto spinsero i vertici di Maranello ad aumentare la produzione di alcune decine di esemplari. Alla fine furono 272 gli esemplari costruiti, tutti nell¡¯unica leggendaria tinta ¡°Rosso Corsa¡±. La Ferrari pensava di mettere al bando i colori alternativi ma dovette presto fare marcia indietro. Tutti gli esemplari prodotti vennero immediatamente prenotati e venduti prima ancora dell¡¯inizio della produzione ufficiale. L¡¯epopea della 288 Gto?termin¨° con due esemplari ¡°extra¡± richiesti espressamente da Gianni Agnelli. Uno and¨° a Niki Lauda, in una specie di ¡°compensazione¡± dopo il burrascoso divorzio tra l¡¯austriaco e la Scuderia Ferrari successivo al "bis" iridato del 1977. L¡¯ultimo fu dato ad un ricco arabo in una sorta di curioso ¡°baratto¡±: il magnate mediorientale infatti concesse ad Agnelli di atterrare con l¡¯elicottero sul ponte del proprio yacht a condizione che gli venisse data una 288 Gto.?Il valore di questa supercar ¨¨ cresciuto esponenzialmente col passare degli anni: basti pensare che nell¡¯ottobre del 2022 una 288 Gto in condizioni originali perfette ¨¨ stata battuta all¡¯asta da Bonhams con un prezzo massimo di 4,1 milioni di Euro.
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DALLA GTO EVOLUZIONE ALLA...F40
¡ª ?Mentre la 288 Gto raccoglieva uno strepitoso successo nella sua incarnazione ¡°stradale¡±, la Ferrari tent¨° di svilupparla anche per le gare sportive, nell¡¯obiettivo di riconquistare l¡¯antica grandezza nelle gare del Mondiale Sport. La 288 Gto Evoluzione nasceva su basi davvero promettenti: il motore fu potenziato a 650 Cv con turbocompressori di dimensioni ancora pi¨´ grandi e pistoni ulteriormente migliorati, portando la velocit¨¤ massima potenziale a 360 km/h. La massa totale fu ridotta a 940 kg con una carrozzeria pi¨´ leggera e dotata di nuove appendici aerodinamiche. Il progetto fu stroncato dopo l¡¯impiego di nuove regole per le vetture Sport, che portarono all¡¯eliminazione delle auto Gruppo B per motivi di sicurezza: le cinque 288 Gto Evoluzione allestite dallo specialista Michelotto vennero convertite in vetture da laboratorio. Grazie a quei cinque esemplari, per¨°, la Ferrari avrebbe avuto una solida base di sviluppo per il successivo ¡°blockbuster¡± del Cavallino Rampante, la F40. E breve fu il passo per la nascita di ulteriori epiche Supercars destinate a consolidare il successo Ferrari fino ai giorni nostri.
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