industria
Auto cinesi: inchiesta Ue in corso per Byd, Geely e Saic
Entra nel vivo lo scontro Cina-Ue sul futuro del mercato automobilistico europeo. Dopo l'annuncio del 13 settembre 2023 della presidente Ursula Von Der Leyen, la Commissione Europea passa dalle parole ai fatti con l'avvio dell'inchiesta sui gruppi autombilistici Byd, Geely e Saic. La notizia ¨¨ stata riportata da Reuters, informata da fonti anonime sulla recente missione in Cina degli ispettori Ue per investigare sull'ipotesi di concorrenza sleale, generata da sussidi statali. L'inchiesta durer¨¤ tredici mesi, al termine dei quali la Commissione valuter¨¤ l'introduzione di eventuali dazi doganali aggiuntivi rispetto alla tassa del 10% gi¨¤ in vigore. Interpellate dall'agenzia di stampa britannica, nessuna dichiarazione ¨¨ stata rilasciata n¨¦ dalla Ue n¨¦ dai costruttori cinesi, ad eccezione di una nota di Byd datata ottobre 2023, nella quale afferma di rispettare tutti i principi di concorrenza. Al momento non?risultano verifiche sui marchi occidentali che producono in Cina alcuni modelli destinati in Europa, come Tesla, Bmw e Renault.
Auto elettrica: lo scontro tra Europa e Cina
¡ª ?Il discorso pronunciato dalla presidente Von der Leyen lo scorso settembre suscit¨° stupore in Europa e rabbia in Cina: "L'Europa ¨¨ aperta alla concorrenza, non per una corsa al ribasso. Dobbiamo difenderci dalle pratiche sleali. Queste pratiche stanno distorcendo il nostro mercato, e poich¨¦ non lo accettiamo dall'interno, non lo accettiamo dall'esterno." Immediata la reazione di Pechino attraverso il ministero del Commercio, che in poche ore risponde parlando di "puro atto protezionistico che interromper¨¤ e distorcer¨¤ gravemente la catena globale dell'industria automobilistica e avr¨¤ un impatto negativo sui legami economici e commerciali tra Cina e Ue." Le previsioni degli analisti indicano che le auto cinesi raggiungeranno una quota del 15% nel mercato europeo entro il 2025, grazie a prezzi generalmente pi¨´ vantaggiosi del 20% rispetto ai modelli prodotti nel Vecchio Continente. L'eventuale introduzione di dazi aggiuntivi potrebbe rallentare la scalata, ma al prezzo di una probabile ritorsione economica da parte della Cina: la partita resta aperta ed i margini di movimento della Commissione Europea non sono molto vasti.
? RIPRODUZIONE RISERVATA