Oggi su Netflix il nuovo film di Michael Bay, con protagonista assoluta l'Alfa Romeo Giulia Quadrifoglio che sfreccia tra le strade di Firenze, Siena e Taranto. Il dietro le quinte
L'Italia, ricca di bellezze invidiate da tutto il mondo: arte, buon cibo e buon vino sono fra le maggiori fonti di attrazione di turisti da ogni dove, che vedono il Belpaese come l'oasi della tranquillit¨¤. Firenze, la culla della lingua e della cultura italiana, colma di meraviglie architettoniche, pittoriche e scultoree. E' la citt¨¤ perfetta per un film romantico, ma, paradossalmente, ¨¨ stata scelta per un film d'azione, firmato nientemeno che da Michael Bay, un punto di riferimento del genere (Bad Boys e Transformers solo per citarne alcuni).
La star del film
¡ª ?Inseguimenti ed esplosioni non potevano mancare, n¨¦ poteva mancare una protagonista a quattro ruote. Parliamo di una Alfa Romeo Giulia Quadrifoglio color verde neon, una scelta azzeccatissima se vogliamo parlare di eccellenze italiane. La Giulia Quadrifoglio ¨¨ infatti una delle auto pi¨´ eccitanti degli ultimi anni: una berlina spinta da un V6 biturbo di 2,9 litri da 510 cavalli di potenza, capace di farla accelerare da 0 a 100 km/h in 3,9 secondi e farle raggiungere i 307 km/h di velocit¨¤ massima. Ma soprattutto in grado di assicurare, grazie alla meccanica raffinata e alla trazione posteriore, spettacolari traversi, fondamentali in un film d'azione: basti pensare che l'unica modifica dell'auto ¨¨ un freno a mano idraulico. Sul set c'erano almeno dieci esemplari e si racconta che, per poter girare una scena in cui l'auto doveva risultare danneggiata, Michael Bay si sia fatto portare un martello ed abbia personalmente colpito pi¨´ volte una Giulia davanti agli occhi increduli degli addetti italiani fino ad ottenere il risultato desiderato. That's how they do it in Hollywood.
Eccellenza italiana
¡ª ?Per le scene italiane la casa di produzione Skydance, oltre a portare dagli States i fidati stuntmen di Hollywood, si ¨¨ affidata ai pi¨´ esperti di Cinecitt¨¤. Come ci ha raccontato Claudio Pacifico, stunt performer di grande esperienza che ha partecipato a tutte le riprese in Italia, gli inseguimenti in auto sono opera degli americani, tra cui l'eccezionale Brett Smrz che, nonostante una protesi al posto della gamba sinistra, ¨¨ riuscito a far volteggiare la Giulia (cambio manuale!) come una piuma fra le strade di Firenze. Ma il merito di tutta l'organizzazione tecnica, la costruzione di pedane di lancio, la preparazione dei tubi esplosivi per i cappottamenti e i roll-bar per le auto ¨¨ italiano. Se gi¨¤ le clip girate sul set testimoniano l'efficacia dei sistemi adottati, il risultato nel film ¨¨ incredibile.
Di corsa nel centro storico
¡ª ?Solitamente le scene di stunt vengono girate in strade ricostruite o in teatro. Invece in 6 Underground sono state girate nei centri storici di Firenze, Siena, Taranto e Frascati. C'¨¨ stata una grande accondiscendenza da parte delle amministrazioni comunali, perch¨¦ hanno dato la possibilit¨¤ di girare praticamente ovunque. Addirittura a Firenze nel giorno del ciak c'era il pieno di turisti, ma nonostante ci¨° c'¨¨ stato l'ok del sindaco Nardella per girare gli inseguimenti in pieno centro. Anche grazie all'accordo economico da 500mila euro, che saranno impiegati nella riqualificazione del mercato di Sant'Ambrogio. "C'era una grande responsabilit¨¤ da parte della produzione, perch¨¦ abbiamo girato addirittura negli Uffizi, dove un errore potrebbe avere risvolti disastrosi.." - ci spiega Claudio - "..ma tutti i calcoli degli stunt sono stati estremamente precisi. E non certo per fortuna, ma per la esperienza e attenzione di chi li ha allestiti". Tuttavia anche la tecnologia ¨¨ stata d'aiuto. "Giustamente non tutto ¨¨ stato possibile: le scene all'interno della galleria degli Uffizi sono state registrate in teatro con l'aiuto del CGI. Ovviamente le statue rotte sono tutte finte...".
L'istinto dello stuntman
¡ª ?Per Claudio Pacifico la preparazione fisica ¨¨ imperativa, ma non ¨¨ l'unico fattore in gioco quando si gira un film. Per uno stuntman la preparazione ¨¨ anche mentale e tecnica: ¨¨ innanzitutto fondamentale uno studio preliminare millimetrico dei movimenti. E nel momento del ciak, serve un istinto dato sia dalla fiducia nei confronti degli altri stuntman, sia da quella che Claudio considera la cosa pi¨´ importante di tutte: la visione periferica.
"Quando stai girando le scene pi¨´ rischiose come quelle di Six Underground non puoi vivere in una monodimensione. Quando ti passa ad un metro un'auto a una velocit¨¤ elevatissima, poi c'¨¨ un'esplosione, poi una caduta, serve avere il controllo di tutta la situazione. Perch¨¦ cos¨¬ si trova sempre una scappatoia se qualcosa dovesse andare storto. Ancora di pi¨´ lavorando con Michael Bay, perch¨¦ ¨¨ molto dinamico e cambia idea spessissimo. Per¨° ¨¨ un grande regista ed avevo sempre desiderato lavorare con lui...".
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