Dura presa di posizione dei ministri dei Trasporti Ue di Italia, Repubblica Ceca, Germania e Polonia, Slovacchia, Romania, Portogallo e Ungheria: ¡°Meno persone potranno permettersi di cambiare auto¡±
Dovevano essere in 12, hanno partecipato in 8, ma il risultato ¨¨ stato perfino pi¨´ evidente, considerando il tenore delle dichiarazioni dell¡¯incontro svoltosi a Strasburgo tra otto ministri dei Trasporti Ue per ridiscutere l¡¯opportunit¨¤ e i metodi della nuova normativa antinquinamento Euro 7, destinata almeno finora ad entrare in vigore dal 1¡ã luglio 2025 per auto e veicoli commerciali leggeri e dal 1¡ã luglio 2027 per i veicoli pesanti venduti nell'Ue. Una posizione di ¡°netta contrariet¨¤¡±, secondo quanto riferito dal ministero delle infrastrutture e dei trasporti italiano.
Muro contro muro
¡ª ?La riunione, di fatto non riconosciuta come ufficiale dalle istituzioni comunitarie ma ¡°ospitata¡± dal Parlamento europeo a Strasburgo, era stata indetta per oggi lo scorso sabato 11 marzo da Martin Kupka, ministro dei Trasporti della Repubblica Ceca. All¡¯invito hanno risposto in presenza i ministri di Italia, Repubblica Ceca, Germania e Polonia, mentre hanno partecipato in videocollegamento i ministri di Slovacchia, Romania, Portogallo e Ungheria. Il bilancio della riunione sta nelle conclusioni dello stesso Martin Kupka, ed ¨¨ una chiara manifestazione di sfiducia nei confronti del provvedimento e della sua sostenibilit¨¤ sociale: ¡°? stato un primo incontro contro gli standard Euro 7 che riteniamo irrealistici e che vorremmo poter modificare nei prossimi mesi. Lo riteniamo anche dannoso per l'ambiente, perch¨¦ con l'aumento dei costi delle auto non favorir¨¤ l'aggiornamento delle flotte. Meno persone potranno permettersi di cambiare auto¡±, ha spiegato con molta determinazione il ministro dei trasporti della Repubblica Ceca, replicando implicitamente anche alla posizione della Commissione, che ha scelto platealmente di non partecipare al meeting di Strasburgo, rompendo quelle che solo le consuetudini consolidate che vedono l¡¯esecutivo europeo dialogare con i singoli stati anche al di fuori della prassi comunitaria, proprio per facilitare il lavoro negoziale che ha mancato di efficacia nelle sedi istituzionali. Le premesse, nelle prossime settimane, sono quelle di una contrapposizione sempre pi¨´ dura. Non a caso, sempre secondo quanto riferito dal ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, i partecipanti avrebbero espresso ¡°grande irritazione¡± per la chiusura al dialogo da parte della Commissione, a partire dallo stesso Vicepresidente Timmermans, confermando ¡°dubbi e forti perplessit¨¤¡± sul dossier CO2.
lo stop o il capolinea
¡ª ?La portavoce della Commissione Ue, Dana Spinant, si era spinta in mattinata perfino oltre, intervenendo inevitabilmente anche sul secondo degli argomenti sul tavolo della riunione degli 8 ministri dei Trasporti Ue, ovvero lo stop alla vendita di vetture con motore termico nel 2035. "Siamo pronti a dare chiarimenti alle preoccupazioni espresse dai Paesi membri, con i quali siamo impegnati in una collaborazione stretta e costruttiva per trovare la soluzione", ha evidenziato la portavoce, precisando che ¨¨ ancora "prematuro esprimersi sull'esito" delle trattative "e sulle opzioni" che Bruxelles pu¨° "mettere sul tavolo". Evidente il fastidio per la situazione di stallo venutasi a creare con la rimozione del voto finale dall¡¯ordine del giorno del Consiglio europeo del 7 marzo. L¡¯atto finale del procedimento, che si riteneva solo formale, ha incontrato invece l'astensione di Polonia e Bulgaria a titolo di dissenso, la dichiarazione di voto platealmente contrario dell¡¯Italia e la richiesta da parte della Germania di una deroga per consentire la vendita di vetture con motore a combustione anche oltre il 2035, purch¨¦ alimentate con carburanti neutrali dal punto di vista delle emissioni di CO2. La Commissione faceva di questa misura uno dei capisaldi del suo mandato, ed ecco che il paradosso di un suo affossamento porta in queste ore a dichiarazioni anche paradossali. "A oggi nessuna decisione ¨¨ stata ancora presa sullo stop ai motori termici nel 2035. Lo dico ai costruttori: aspettate che la democrazia europea abbia completato il suo percorso¡± - rilancia il commissario Ue all'Industria, Thierry Breton, all'emittente francese BfmTv. Le case automobilistiche dovrebbero "mantenere entrambi i motori" termici ed elettrici "finch¨¦ la decisione non sar¨¤ finalizzata nelle prossime settimane", ha evidenziato con intuibile imbarazzo Breton, in attesa di capire quanto sia ampio il fronte dei Paesi membri scettici. Quanto la cio¨¨ riunione del 13 marzo a Strasburgo abbia definitivamente consegnato il futuro della mobilit¨¤ nell¡¯Unione alla nuova legislatura europea, con le elezioni comunitarie previste nel maggio 2024.
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