UNA STIMA
Quanto vale l'automobile in Italia: occupati e percentuale del Pil
Incentivi dalla durata determinata oppure piani strutturali. Il dibattito tra politica, industria e sindacato ¨¨ in corso sul futuro dell'auto alle prese con una lunga crisi di mercato, la transizione tecnologica, gli effetti della pandemia da Covid-19, la carenza di materie prime, semiconduttori in testa e adesso i costi energetici. Allora pu¨° essere interessante cercare di capire quanto vale veramente l'auto in Italia. Due indicatori possono essere la fetta di Pil e il numero di occupati. Il primo pensiero va alle fabbriche dove vengono prodotti i mezzi o le parti che costituiranno il veicolo. Tuttavia sono molti altri ancora i lavori direttamente connessi all'auto. Basti considerare i benzinai solo per fare un esempio. Centinaia di migliaia di persone il cui tenore di vita ¨¨ legato al modo attuale di concepire i trasporti e l'industria. Secondo l'allarme lanciato da Federmeccanica e dai sindacati dei metalmeccanici, in Italia sono a rischio 73 mila posti di lavoro entro il 2035, dei quali 63 mila entro il 2030. Un numero consistente che per¨° riguarda solo l'industria e non il resto delle persone che gravita attorno all'automobile. E quindi i dipendenti delle concessionarie d'auto, gli impiegati presso le filiali italiane dei costruttori, meccanici, gommisti, addetti alle revisioni e molte altre persone ancora.
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dagli operai ai benzinai
¡ª ?Per avere una dimensione di quanto pesa l'auto si possono incrociare i dati provenienti da varie fonti: Anfia, Federauto, Confartigianato, Confcommercio, Figisc e di alcuni studi come quello poderoso commissionato dall'associazione confindustriale dei costruttori alla Ca' Foscari. La filiera in senso stretto, quindi case auto, fornitori di componenti e allestitori, d¨¤ lavoro diretto e indiretto a 268.300 persone in 5.135 imprese che pesa per il 5,2% del Pil. Di questi 161.465 addetti (dato 2020) lavorano nella componentistica concentrata in gran parte tra Piemonte e Lombardia che nel complesso ha un fatturato di 45 miliardi. La rete dei concessionari invece ¨¨ composta da 1.260 aziende che danno lavoro a circa 120 mila persone. Da questo conto per¨° sfuggono tutte quelle imprese che vendono auto ma non in concessione del costruttore. Un numero che ¨¨ difficile censire: a occhio si tratta di 3-4 mila aziende in Italia, perlopi¨´ a conduzione familiare quindi con un numero di addetti limitato per impresa. C'¨¨ poi il capitolo dell'assistenza e quindi le officine e i carrozzieri (autorizzate e indipendenti), i gommisti gli esperti in revisioni. Si tratta di poco meno di 200 mila persone impegnate in 92.087 aziende del settore. Complessivamente, secondo Confartigianato, il settore della manutenzione e riparazione veicoli realizza un fatturato di 13,3 miliardi di euro ed un valore aggiunto pari a 4,7 miliardi di euro. Capitolo carburanti: nei 22.149 impianti di rifornimento stradali e autostradali lavorano circa 50 mila persone.
il risultato
¡ª ?Le categorie precedentemente elencate danno lavoro a grossomodo 570 mila persone. Va considerato per¨° che diversi settori non sono legati esclusivamente alle vetture passeggeri: ancora una volta, per esempio, i benzinai che riforniscono qualsiasi veicolo con motore termico. Quindi se usciamo dal recinto dell'auto e allarghiamo il campo anche a autobus, camion e costruzioni dedicate alla viabilit¨¤ il numero di persone coinvolte cresce a 1.260.000. In questa cifra sono inclusi: addetti al noleggio, le persone che lavorano nel trasporto terrestre di passeggeri (urbani, suburbani, taxi), il trasporto merci su strada, la costruzione di strade, autostrade, ponti e gallerie.
Il confronto con il Pnrr e non solo
¡ª ?Secondo una stima degli esperti del settore quindi tutti i comparti che per una qualche ragione ruotano attorno all'auto e affini rappresentano circa il 16% del Pil (20% secondo altre fonti). Prendendo in considerazione la stima pi¨´ prudente del 16% il valore dell'auto e dell'indotto pu¨° arrivare a pi¨´ di 280 miliardi di euro nel 2021: in Germania la percentuale di Pil, comprensiva dell'indotto, arriva al 36%. Per fare un confronto numerico, il Piano nazionale di ripresa e resilienza italiano, il Pnrr, vale 191,5 miliardi di euro mentre la legge di Bilancio 2022 ¨¨ da 36,5 miliardi dei quali 23,3 di indebitamento netto. A proposito di Pnrr, nel piano sono stanziati 740 milioni di euro per le colonnine e sono previsti sei milioni di veicoli elettrici in circolazione entro il 2030 e 32 mila infrastrutture pubbliche di ricarica: alla fine del 2021 le auto elettriche in strada erano poco pi¨´ di 120.500, ovvero lo 0,3% del parco circolante di macchine composto da 39,5 milioni di mezzi.
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