LĄŻarchiviazione per i dirigenti italiani del colosso dellĄŻauto sarebbe giustificata per mancanza di dolo a carico degli accusati. Il Codacons annuncia opposizione
La procura di Verona avrebbe deciso di scagionare i sei vertici di Volkswagen Italia precedentemente accusati di frode in commercio. La notizia ¨¨ stata pubblicata dal Corriere del Veneto, il quale spiega che lĄŻarchiviazione sarebbe giustificata, secondo i pubblici ministeri, dallĄŻassenza di dolo a carico degli accusati.
Sei indagati
ĄŞ ?Gli avvisi di garanzia arrivarono nel 2015, anno dello scoppio del Dieselgate, a carico di sei alti dirigenti di Volkswagen group Italia: Luca de Meo, presidente del Cda; Massimo Nordio amministratore delegato e direttore generale; Paolo Toba consigliere dal 31 agosto 2015; Annamaria Borrega, procuratore dal settembre 2006 e rappresentante del gruppo; Rupert Johann Stadler presidente del Cda di Volkswagen Italia dallĄŻaprile 2013 al giugno 2015; Michael Alexander Obrowski, consigliere delegato dallĄŻaprile 2013 allĄŻagosto 2015. Tutti indagati Ą°in relazione alla commercializzazione- di auto- aventi caratteristiche differenti, in senso negativo, rispetto a quelle dichiarateĄą, recitava il decreto loro notificato quasi cinque anni fa. Tuttavia, una recente revisione dei fatti da parte dei pm avrebbe valutato non ammissibile ogni ragionevole dubbio il necessario dolo richiesto dal reato ipotizzato; inoltre, anche nel caso di un processo, si rischierebbe di andare incontro alla prescrizione visto che i fatti risalgono al 2015. Secondo lĄŻaccusa, dopo due anni di indagini, anche in Italia, cos¨Ź come in Germania e Stati Uniti, sarebbero stati manomessi e alterati i software per la gestione delle emissioni inquinanti su oltre 150 mila automobili a marchio Volkswagen. Toccher¨¤ al gip decidere se archiviare lĄŻintera vicenda o di ordinare alla procura ulteriori indagini per stabilire la colpevolezza, o meno, degli indagati.
lĄŻopposizione del codacons
ĄŞ ?Una decisione che ha suscitato la reazione del Codacons: Ą°La richiesta della Procura - spiega lĄŻassociazione in una nota - si basa su presupposti del tutto errati, e rischia di configurare un immane spreco di soldi pubblici: il rischio prescrizione e lĄŻassenza di dolo erano infatti da tempo noti ai Pm, ma si ¨¨ comunque proceduto a complesse perizie e relazioni tecniche sulle auto Volkswagen che hanno avuto un costo ingente per la collettivit¨¤. Sarebbe bastato modificare i capi di imputazione, inserendo reati ambientaliĄą, Ą°per i quali non esiste alcuna prescrizione, consentendo cos¨Ź allĄŻ inchiesta di proseguire ed evitando un immenso spreco di soldi pubblici. Per tale motivo il Codacons e i proprietari di auto Volkswagen che lĄŻ associazione rappresenta, oltre a presentare formale opposizione alla richiesta di archiviazione, depositeranno un esposto alla Corte dei Conti del Veneto, affinch¨Ś verifichi eventuali danni sul fronte erariale prodotti dallĄŻ inchiesta della Procura scaligeraĄą.
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