Numeri preoccupanti per le aggressioni tra conducenti e le liti legate al traffico. Ne abbiamo cercato le ragioni intervistando la pi¨´ nota ricercatrice in Psicologia del Traffico
Se avete la sensazione che sulla strada ci sia pi¨´ tensione di un tempo, avete ragione. Lo dicono i numeri rilevati dall'Osservatorio Asaps (Associazione Sostenitori ed Amici della Polizia Stradale) su un fenomeno sempre pi¨´ preoccupante: le aggressioni fra conducenti per motivi di viabilit¨¤. Una violenza che sembra dilagante e fa paura. Nel corso del 2022 l¡¯Osservatorio ha registrato 158 aggressioni gravi per liti stradali fra automobilisti a seguito delle quali sono morte 8 persone e 184 sono rimaste ferite, 44 (23,9%) delle quali hanno riportato lesioni molto gravi. In 14 casi (8,9%) uno dei protagonisti era straniero. In 5 casi (3,2%) uno dei protagonisti era risultato in stato di ebbrezza nell¡¯immediatezza del fatto. In 31 casi (19,6%) gli aggressori hanno utilizzato armi proprie (pistole, coltelli ecc.), in 21 episodi (13,3%) gli aggressori hanno utilizzato armi improprie (mazze, ombrelli, cacciaviti, o la stessa vettura, ecc.). E i primi due mesi del 2023 non hanno invertito la tendenza: 17 aggressioni gravi per liti stradali fra automobilisti a seguito delle quali sono morte 2 persone e 15 sono rimaste ferite. Cosa sta succedendo? Abbiamo provocato sul tema un grande specialista:?Federica Biassoni, responsabile dell¡¯Unit¨¤ di ricerca in Psicologia del Traffico dell¡¯Universit¨¤ Cattolica del Sacro Cuore a Milano. Premessa: la psicologia del traffico ¨¨ una branca della psicologia che studia il comportamento degli utenti della strada e i processi sottostanti a questo processo, cos¨¬ come la relazione tra comportamento e incidenti stradali.
COSA ¨¨ CAMBIATO IN STRADA
¡ª ?Dottoressa Biassoni, partiamo dal valutare quanto abbiamo colto sulle strade italiane: sembra pi¨´ facile trovarsi coinvolti in litigi.
"? l¡¯effetto di due variabili che si intersecano e aumentano la conflittualit¨¤. Da un lato negli ultimi anni siamo arrivati a una complessit¨¤ di vita prima sconosciuta: si lavora di pi¨´, ci viene chiesto di pi¨´ e chiediamo di pi¨´, il tempo ¨¨ pi¨´ frenetico. Tutto questo si riflette in ogni attivit¨¤ quotidiana, compreso il guidare. L¡¯altra variabile ¨C pu¨° sembrare ripetitivo ma gli studi lo confermano ¨C ¨¨ stato il Covid: il lungo periodo pandemico ha portato una serie di malesseri che qualcuno non ha elaborato e crea ancora stati difficolt¨¤ nel regolare gli stati emotivi".
Quando sente il concetto ¡®padrone della strada¡¯ cosa pensa? Ci passi la battuta, ma gi¨¤ al tempo degli antichi Romani, i guidatori delle bighe venivano considerati prepotenti dai pedoni.?
"Dipende dalla personalit¨¤ degli individui, ma ¨¨ anche vero che muoversi dentro un veicolo pu¨° avere un impatto profondo: 150 anni di automobili sono nulla nella storia dell¡¯uomo, che non ¨¨ stato programmato per questo ma per spostarsi a piedi o al massimo su un cavallo. Non ¨¨ un caso che alcune persone non amano l¡¯aereo che ¨¨ il mezzo pi¨´ estremo da questo punto di vista".
Si dice comunque che i Suv inducano all¡¯aggressivit¨¤ naturale di chi guida.?
"Non sono d¡¯accordo, mi pare una visione semplicistica e parziale. Ci sono guidatori che al contrario sono pi¨´ sereni perch¨¦ si sentono pi¨´ protetti dalle situazioni esterne e risultano meno aggressivi di chi ¨¨ al volante di una piccola vettura sportiva".
COLLERA
¡ª ?Parliamo di collera da strada?
"Il concetto vale in ogni ambito, si manifesta in contesti particolari e non va considerato negativamente perch¨¦ consente alle persone di mettere in campo l¡¯energia necessaria a risolvere situazioni problematiche. Ovvio che bisogna restare nei limiti e non sfociare in atti pericolosi. Un elemento classico di collera ¨¨ quella che deriva dalla sovrappopolazione di uno spazio o all¡¯invasione dello spazio personale, come nel caso di un ingorgo in strada: porta naturalmente ad atteggiamenti aggressivi ma ancora peggio trasgressivi".
Approfondiamo?
"La collera attiva le nostre risorse di energia, spinge a sentirsi pi¨´ forti e quindi sottovalutare il rischio: da qui possono crearsi conseguenze molto gravi. Inoltre la collera pu¨° condurre a comportamenti rischiosi anche in altro modo: se non viene esternalizzata, occupa molte risorse mentali, finendo per togliere l¡¯attenzione alla guida".
C¡¯¨¨ qualche differenza tra chi va in auto o in moto??
"Di base, ¨¨ una questione di personalit¨¤. In entrambi i casi, sono veicoli amati da chi vuole sentirsi autonomo nelle scelte e preferisce il controllo: l¡¯opposto per esempio di chi ama viaggiare in treno. Stiamo facendo ricerche sul tema, tenendo anche presente la nuova, presunta attitudine proambientale. Tuttavia va coltivata, sia attraverso interventi per aumentare la consapevolezza, sia con misure che favoriscano davvero scelte di mobilit¨¤ sostenibile"
COABITAZIONE
¡ª ?? evidente che la coabitazione tra nuova e vecchia mobilit¨¤ stia creando non pochi problemi nei centri urbani.?
"Torniamo all¡¯impossibilit¨¤ di adattarsi rapidamente alle novit¨¤. In pochi anni sono sorte ciclabili e le citt¨¤ sono invase dai monopattini con traiettorie a volte imprevedibili, per i guidatori ¨¨ un elemento di disturbo a cui devono abituarsi, dopo decenni in cui dovevano dividere la strada solo con moto, mezzi pubblici e pedoni. Manca l¡¯expertise, cio¨¨ nella mente dei guidatori non si ¨¨ sono ancora formata quella che in psicologia chiamiamo 'rappresentazioni della situazione', che consentono elaborazioni raffinatissime sulle caratteristiche dell¡¯ambiente e su come muoversi in esso, anche a partire dalla comprensione delle intenzioni altrui, quindi tenendo conto del comportamento degli altri abitanti della strada. Tipico ¨¨ il caso del bambino che attraversa improvvisamente inseguendo il pallone che gli ¨¨ sfuggito: un guidatore esperto sa prevederlo, sa cosa fare e spesso non succede niente di pericoloso. Queste capacit¨¤ sono normali per un essere umano. mentre per la famosa guida autonoma ¨¨ ancora una montagna da scalare".
Si sta diffondendo la cattiva abitudine di riprendersi alla guida e ¡®postare¡¯ in diretta. E ci sono modelli con la telecamera sul cruscotto. Cosa ne pensa??
"Che ¨¨ una pessima tendenza, comporta rischi altissimi ed inutili: mi pare evidente che quando si guida, ci si deve dedicare solo a quello. Peraltro, il tutto rientra nella mania di condividere ogni momento privato con il mondo, senza creare alcun filtro: sembra che abbiamo bisogno degli sguardi altrui per sentire di esistere. ? gi¨¤ discutibile se le immagini sono generate in casa, figuriamoci in auto visto che portano a rischi".
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