Un'analisi di Ergo conferma che il viaggio su un veicolo ricreazionale incide meno, in base ai principali parametri ambientali, rispetto a un viaggio tradizionale in auto e albergo.
A sostenere lo storico concetto che la vacanza su un camper di qualsiasi dimensione rappresenti una scelta vincente anche per l'ambiente ¨¨ arrivata l¡¯indagine Turismo in camper, impatto economico ambientale del camperista realizzata da Ergo, spin off della scuola Superiore degli Studi Universitari Sant¡¯Anna di Pisa, una delle societ¨¤ pi¨´ affermate sul panorama nazionale della consulenza sulla sostenibilit¨¤ ambientale, insieme a Caravanbacci, importante rivenditore di veicoli ricreazionali di Lavoria, in provincia di Pisa.?Il camper ¨¨ risultato il mezzo ideale per chi vuole optare per un turismo sensibile alla sostenibilit¨¤: secondo i dati raccolti, raggiunge la migliore performance energetica su un volume di 4 o 5 passeggeri, ma i suoi risultati positivi sono confermati con qualsiasi equipaggio. L¡¯analisi ¨¨ nata per fare un confronto degli impatti ambientali ottenuti da un viaggio in camper rispetto a una vacanza tradizionale in auto.
VACANZA CLASSICA E NON
¡ª ?Nella ricerca di Ergo i dati vengono rapportati, in termini percentuali, con quelli che risultano dallo scenario 'vacanza tradizionale' e sono indicati per le categorie pi¨´ rilevanti. Il camper si conferma il pi¨´ sostenibile in base ai diversi parametri considerati, incidendo per il 70% in relazione all¡¯impatto dovuto all¡¯emissione di CO2; per il 64% per il consumo di risorse fossili; e per il 73% nell¡¯uso di risorse idriche rispetto a un viaggio tradizionale in auto e albergo che per tutte le voci incide al 100%.?Nella vacanza classica, a pesare sulla percentuale del 100% sono soprattutto le notti in struttura alberghiera per quanto riguarda le emissioni di CO2 (42%) e l¡¯uso di combustibili di origine fossile (46%). Le soste in bar o ristoranti contribuiscono maggiormente nell¡¯uso delle risorse idriche (72%), mentre per le emissioni di particolato nell¡¯aria l¡¯automobile ¨¨ chiaramente la principale causa per il 43%. "Il camperista sposa volentieri l¡¯idea di un viaggio sostenibile: adotta corrette abitudini quotidiane sempre pi¨´ diffuse e considerate importanti come il riciclo dei rifiuti, l¡¯utilizzo dei pannelli fotovoltaici, l¡¯eliminazione di materiali usa e getta, come piatti e bicchieri; l¡¯uso consapevole dell¡¯acqua e dell¡¯energia. C'¨¨ il desiderio per uno stile di vita molto green da parte degli appassionati¡± spiega Paolo Bacci,?promotore dello studio e titolare di Caravanbacci.
IL CAMPERISTA MEDIO
¡ª ?Va sottolineato che lo scenario 'vacanza tradizionale¡± - utilizzato come riferimento per l'analisi - tiene conto dei valori di consumo delle vetture rilevati dall¡¯Automobile Club d¡¯Italia nel suo report Rappresentazione del parco veicolare italiano del 2022; dei consumi energetici relativi a una notte passata in hotel ricavati dallo studio Klimabilanz von Reisen mit Reisemobilen und Caravans di Ifeu del 2020; e dei consumi idrici e della produzione di rifiuti indicati nel documento di Ispra sulle performance ambientali delle organizzazioni turistiche registrate Emas del 2020. Lo studio delinea anche il profilo del camperista medio, analizzato su un campione di pi¨´ di 1.000 intervistati. Ne esce un turista che ama la natura, predilige il camper per recarsi al mare e in montagna (il 57%) o in piccoli borghi (21%), principalmente nel Bel Paese (scelto dal 72%); opta per un turismo lento (qui gli itinerari di Viaggio in Italia), investe volentieri in prodotti enogastronomici (pari al 91% degli acquisti) e, una volta parcheggiato il veicolo, ama passeggiare o spostarsi in bicicletta; pi¨´ spesso viaggia in estate prediligendo il campeggio (38%), aree di sosta (34%) o sosta libera (23%). ¡°Chi sceglie questo modo di viaggiare, abbraccia una filosofia di vita e una concezione di turismo molto particolare, legata al vivere il momento. Ama poter scegliere dove e quanto fermarsi, cambiando in corso d¡¯opera i programmi senza avere mete prestabilite, ma andando alla pura scoperta lenta dei territori e delle comunit¨¤ locali¡± ¨¨ il commento di Ester Bordino, presidente di Assocamp.
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