La casa svedese aggiorna il proprio logo nel segno della semplicit¨¤ e del design minimale. Nessun annuncio per un rebranding che segue gli stilemi gi¨¤ adottati da altri brand automobilistici
Sulla scia dei trend grafici pi¨´ recenti, anche Volvo decide di rinfrescare la propria visual identity optando per un nuovo logo, pi¨´ semplice e minimale rispetto a quello precedente con l'obiettivo di veicolare una nuova immagine al passo con i tempi. Quello della casa automobilistica svedese, fondata nel 1927 a G?teborg, ¨¨ un flat rebranding, ovvero una semplificazione del logo che passa per una grafica 2D piuttosto che per una 3D, a cui si aggiunge un'omogeneit¨¤ cromatica, in questo caso nera. Il font della scritta Volvo rimane immutato, sebbene non pi¨´ abnegato nella barra centrale blu che caratterizzava la vecchia grafica.
Trend in voga
¡ª ?Quello di adottare un logo minimale ¨¨ un trend molto diffuso tra i marchi automobilistici. I casi di Toyota, Mini, Nissan e Dacia hanno gi¨¤ dimostrato come un rebranding votato alla chiarezza e alla riconoscibilit¨¤ sia non solo una scelta ma quasi una necessit¨¤ per veicolare un messaggio completo, nuovo e coerente sia on che off-line: non solo, quindi, sulle calandre delle automobili ma anche per i documenti e per l'uso corporate.
Nessun annuncio
¡ª ?Sorprende come la presentazione della nuova identit¨¤ grafica sia avvenuta lontano da riflettori e senza comunicati stampa. Il nuovo logo ¨¨ apparso sui canali social della casa svedese, senza un'apparente spiegazione ufficiale delle modifiche. Quello intrapreso da Volvo, che oggi fa parte dell'universo della cinese Geely, non ¨¨ il primo cambio di logo: in principio il nome della casa automobilistica campeggiava all'interno di un ovale simile a quello di Ford. L'iconico cerchio con la freccia appare gi¨¤ nel 1930, quando l'immagine acquisisce dinamicit¨¤ grazie anche alle tre linee sottili centrali che comunicano movimento e slancio. Un aggiornamento arriva nel 1959, quando il simbolo mostra una grafica simile a quelle attuali, per poi assumere una configurazione 3D sul finire del XX secolo. Negli ultimi 20 anni le modifiche avevano interessato solamente le dimensioni degli elementi, spesso tralasciati in favore della semplice scritta in Clarendon Text Bold Font, un carattere disegnato dal tipografo inglese Robert Besley a met¨¤ del XIX secolo.
? RIPRODUZIONE RISERVATA