Nonostante il varo di nuove tasse di importazione da parte della Ue, i principali produttori della Repubblica popolare hanno deciso di non ritoccare al rialzo i prezzi dei propri modelli, almeno fino alla fine del 2024. Cosa accadr¨¤ il prossimo anno? Per ora la strategia per evitare i dazi sembra quella di spostare gli stabilimenti nel Vecchi Continente. In allarme le case europee che producono alcuni dei loro modelli in Cina
La decisione della Commissione europea di varare maggiori dazi sui veicoli elettrici prodotti in Cina con lo scopo di rallentare l'avanzata dei marchi asiatici e di proteggere i produttori del Vecchio Continente potrebbe trasformarsi in un boomerang. Le nuove tasse applicate alle auto Made in China non sembrano spaventare i colossi del dragone, anzi, molti brand hanno deciso di non ritoccare al rialzo i prezzi delle vetture fino alla fine del 2024, ma stanno diventando sempre di pi¨´ una fonte di preoccupazione per i costruttori europei che, a loro volta, producono alcuni dei loro modelli negli stabilimenti della Repubblica popolare. La paventata "invasione" delle auto a batteria cinesi non si ¨¨ verificata, mentre le vendite delle auto elettriche non decollano a causa del prezzo di acquisto elevato e dei costi di ricarica in costante crescita. Nel frattempo, la Cina ha adottato una serie di misure di antidumping sull'importazione di brand dall'Ue. Si tratta di una prima manovra di ritorsione commerciale estesa anche alle importazioni europee di prodotti lattiero-caseari e carne di maiale presentando un reclamo sulle tariffe Ue al Wto, l'organizzazione mondiale del commercio.
MG, Byd e Omoda
¡ª ?Come anticipato, alcuni marchi automobilistici cinesi hanno annunciato che i prezzi dei loro modelli, nonostante i dazi applicati dall'Europa, non verranno ritoccati al rialzo. Una scelta di mercato volta al sacrificio dei margini e non della quota. Il gruppo Saic, detentore dell'ex marchio inglese MG, ha dichiarato di non voler modificare i propri listini, nonostante i suoi prodotti elettrici vengano gi¨¤ sottoposti al pagamento di un dazio pari al 10%, al quale presto dovr¨¤ aggiungere un altro 35%. Anche Byd non alzer¨¤ i prezzi delle sue auto elettriche, stesso discorso per Omoda che conferma il lancio della prima elettrica del marchio previsto a met¨¤ novembre, la Omoda 5, con un prezzo che si aggirer¨¤ intorno ai 35.000 euro.
Volvo, Mini e gli altri
¡ª ?In apprensione i marchi europei che producono alcuni dei loro modelli in Cina. I dazi varati dall'Unione europea colpiscono indistintamente chiunque importi vetture elettriche nel Vecchio Continente, tanto che Volvo, a partire dalla met¨¤ del 2025, sposter¨¤ la produzione dell¡¯elettrica EX30 dalla Cina al Belgio, mentre le EX90 verranno costruite negli Stati Uniti. Anche Mini corre ai ripari e dal 2026 produrr¨¤ a Oxford anche la tre porte elettrica. Rimane in Asia, almeno per ora, la produzione del crossover compatto Aceman. Smart decider¨¤ cosa fare in base alle scelte definitive della Ue e, attualmente, la produzione dei modelli #1 e #3 resta in Cina.
I cinesi in Europa
¡ª ?Cosa accadr¨¤ nel 2025? Per ora non c'¨¨ nulla di ufficiale, con i colossi cinesi che potrebbero decidere di alzare i prezzi dei propri modelli elettrici, ma, almeno per adesso, la strategia sembra prendere in considerazione altre strade. Alcuni marchi asiatici si stanno organizzando per costruire i loro modelli direttamente in Europa, rendendo cos¨¬ vana l'applicazione di nuove ed eventuali tasse di importazione. Alla fine del 2023, Byd ha annunciato la realizzazione di uno stabilimento in Ungheria, mentre Dongfeng ¨¨ in trattativa con diversi paesi dell¡¯Ue, tra cui l¡¯Italia, per avviare una produzione locale. Great Wall Motor sta prendendo in considerazione l¡¯apertura di una fabbrica in Germania, in Ungheria o nella Repubblica Ceca, mentre Chery ha acquisito in Spagna una vecchia fabbrica della Nissan. Anche Saic, il brand cinese di propriet¨¤ statale, ¨¨ ancora alla ricerca di un sito di assemblaggio in Europa, una cosiddetta fabbrica cacciavite, mentre MG, brand di punta del marchio, ha aperto in Francia il secondo centro ricambi europeo.
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