Il film arriva nelle sale il 14 novembre con protagonisti Matt Damon e Christian Bale. E soprattutto l¡¯auto di cui raccontiamo la storia
I cinefili appassionati di motori hanno gi¨¤ segnato la data sul calendario: gioved¨¬ 14 novembre arriver¨¤ nelle sale il film Le Mans ¡®66, la grande sfida, che racconta l¡¯epica sfida tra Ford e Ferrari che vide la casa americana rompere il ciclo vincente delle ¡°rosse¡± alla 24 Ore corsa nel 1966 sul circuito francese. Il film ¨¨ diretto dallo statunitense James Mangold e annovera nel cast Matt Damon ¨C che interpreta Carroll Shelby - e Christian Bale, nei panni del pilota Ken Miles. Al ¡°nostro¡± Remo Girone ¨¨ toccato indossare i panni di Enzo Ferrari e a Tracy Letts quelli di Henry Ford II, che sfid¨° il Drake e ne usc¨¬ vincitore. Oltre che sugli attori, l¡¯attenzione degli appassionati si concentrer¨¤ senza dubbio sulla Ford GT40, l¡¯auto pensata per competere nelle gare di durata e che vinse per quattro volte di seguito, dal 1966 al 1969, la 24 Ore di Le Mans, battendo la concorrenza delle Ferrari. Una vettura fortemente voluta da Henry Ford II come arma per vincere la rivalit¨¤ con Ferrari, in quella che la stampa battezz¨° come la ¡°Guerra Ferrari-Ford¡±.
UNA VETTURA NATA DA UN ¡°NO¡±
¡ª ?La storia della Ford GT40 nasce all¡¯inizio degli anni Sessanta, precisamente nel 1963, quando l¡¯Ovale Blu fu ad un passo dal comprare la Ferrari. Henry Ford II aveva capito il potenziale promozionale delle competizioni sportive: vincerle era un ottimo modo per essere sempre sulle prime pagine dei giornali e faceva vendere le vetture di serie. Nel 1962 Ford appoggi¨° la scuderia di Carrol Shelby nelle competizioni americane, ma l¡¯agguerrita concorrenza delle Ferrari sembrava impossibile da battere. Su suggerimento dell¡¯italoamericano Lee Iacocca ¨C dirigente di punta dell¡¯Ovale Blu scomparso lo scorso luglio¨C Ford decise di acquistare la Ferrari per farne il reparto corse della Casa di Detroit. Intavol¨° nel 1963 le trattative con il Drake e dopo poche settimane si giunse quasi all¡¯accordo definitivo. Ma c¡¯era un particolare su cui Ferrari non era disposto a cedere: la sua totale autonomia nella gestione delle attivit¨¤ sportive, che gli americani pretendevano fosse sottoposta all¡¯approvazione di Detroit. Le trattative fallirono e l¡¯acquisizione salt¨°. Ford, ancora pi¨´ deciso a battere in pista le ¡°rosse¡±, decise che sarebbe stata la stessa casa americana ¨C con il supporto di alcuni costruttori inglesi come Lola ¨C a realizzare una vettura capace di vincere.
UN NOME DIVENTATO LEGGENDA
¡ª ?Nacque cos¨¬ la GT40, che deve il nome alla sigla Gran Turismo (categoria per la quale non fu mai omologata, a dire il vero), mentre 40 sono i pollici di altezza della vettura misurata al parabrezza (1,02 m), come imposto dal regolamento. Presentata nel 1964 a New York, la GT40 Mk. I montava il motore V8 da 4,2 litri della Shelby Cobra, ma quando fu portata in pista - con tre esemplari - alla 1000 km del N¨¹rburgring e poi alla 24 Ore di Le Mans 1964 manifest¨° carenze strutturali e aerodinamiche, tanto che tendeva a generare portanza e a sollevare l¡¯asse anteriore alle alte velocit¨¤. Nel 1965 l¡¯auto venne completamente riprogettata: nacque la Ford GT40 Mk. II, che oltre ad una nuova aerodinamica montava un motore V8 da 7 litri, trasmissione e freni nuovi per una maggiore affidabilit¨¤. E arriviamo cos¨¬ all¡¯edizione 1966 della 24 ore di Le Mans, dove and¨° in scena la grande sfida con le ¡°rosse¡± di Maranello, che vide Bruce McLaren e Chris Amon vincere con la GT40 numero 2. La prima vittoria assoluta di un costruttore statunitense sul circuito. Era la vittoria della grande azienda americana capitanata da Henry Ford II sulla piccola ma agguerrita scuderia italiana di Enzo Ferrari. Che, per inciso, nel 1965 si era accordato con Fiat facendo entrare la propria azienda nell¡¯orbita del gruppo torinese. La carriera sportiva della GT40 prosegu¨¬ dominando a Le Mans fino al 1969 e consegnando il proprio nome alla leggenda delle competizioni automobilistiche. Furono 123 gli esemplari di GT40 realizzati tra il 1964 e il 1969, nelle varie versioni che si sono succedute.
LE MANS ¡®66: IL FILM
¡ª ?Il film diretto da Mangold ripercorre le vicende dei tecnici Ford, guidati da Carroll Shelby/Matt Damon e dal pilota Ken Miles/Christian Bale, in quella che fu la preparazione e l¡¯esecuzione della vittoriosa sfida alle ¡°rosse¡± di Maranello. Ovviamente ¨¨ documentata la rivalit¨¤ tra Henry Ford II ed Enzo Ferrari, nonch¨¦ il ruolo di Lee Iacocca. Curiosamente avrebbero dovuto essere scelti come interpreti Tom Cruise e Brad Pitt con la sceneggiatura affidata a Jason Keller, ma il progetto non ¨¨ andato in porto ed ¨¨ stato poi affidato a Mangold con Damon e Bale. Come ha raccontato lo stesso regista, Mangold ha voluto dare agli spettatori l¡¯impressione di essere in auto con i piloti, evitando il ricorso agli effetti speciali durante le scene di gara. Una soluzione che ha permesso agli attori di "non recitare in una scatola", negli studi di ripresa con fondo verde. Al di l¨¤ della rivalit¨¤ tra Ferrari e Ford, Le Mans ¡®66 racconta la grande amicizia tra Shelby e Miles. Come ha chiarito Christian Bale: "Gli sport motoristici non riguardano solo benzina e olio motore, ma anche sangue, sudore e personalit¨¤", aggiungendo: "Abbiamo due personaggi straordinari ed ¨¨ il lato umano che prende il sopravvento". L'attore gallese ha confessato di ritenere Miles, un pilota a volte "eccentrico, passionale e un po¡¯ pazzo". ¡°Il film ¨¨ come una dichiarazione d'amore per questi ragazzi", ha detto Matt Damon, presentando il personaggio di Carroll Shelby, ed ha aggiunto: "Questa amicizia lo rende ancora pi¨´ forte dello sport stesso". Remo Girone ha raccontato: ¡°Interpretare Ferrari ¨¨ stato bello, perch¨¦ ¨¨ un uomo riconosciuto universalmente. Non mi conoscevano come attore sul set, ma quando hanno capito che ero Enzo Ferrari tutti hanno voluto fare una foto con me". Qualche curiosit¨¤ dal set: n¨¦ Ford, n¨¦ tantomeno Ferrari hanno partecipato alla produzione del film. Il budget stanziato per il film ¨¨ prossimo ai 100 milioni di dollari, e le riprese si sono svolte in diverse localit¨¤ della California, New Orleans, Atlanta, Savannah, Statesboro. E naturalmente in Francia, a Le Mans. Molte delle vetture utilizzate per le scene di gara sono state costruite appositamente dalla produzione: "Nessuno mi avrebbe prestato una Ferrari 330 P3 del ¡®66 per farla girare in pista in un film" ha chiosato Mangold, "ma nelle sequenze nel garage di Ferrari ce n'¨¨ pi¨´ di una originale".
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