Prima la Ford di Bjerregaard e Svec. Seconda una Fulvia HF, terza una Golf Gti. Equipaggi italiani gi¨´ dal podio
Si ¨¨ conclusa con la vittoria del danese Henrik Bjerregaard su Ford Escort RS2000 MKII del 1979, affiancato dal navigatore Jaromir Svec, la ventitreesima edizione del Rallye Monte-Carlo Historique , dopo oltre 2.500 chilometri di gara, cinque estenuanti giornate e 15 prove speciali. Secondo gradino del podio, con 230 penalit¨¤ di distacco, per la Lancia Fulvia HF 1.6 degli spagnoli Rafael Cosin Fernandes e Julen Martinez seguiti dalla Volkswagen Golf Gti di Marcos Gutierrez che per 10 penalit¨¤ ha avuto la meglio sul campione francese Bruno Saby quarto su Renault Alpine.
italiani a bocca asciutta
¡ª ?Per la prima volta dopo anni, dunque, nessun italiano ¨¨ salito sui primi tre gradini del podio. ¡°Un¡¯edizione quasi surreale per la mancanza di neve- racconta Pietro Tenconi alla sua ottava partecipazione al volante di una Innocenti Mini Cooper 1300 del 1972, che dopo l¡¯errore iniziale nella prima prova speciale, che l¡¯ha relegato al terzultimo posto in classifica, ¨¨ risalito di 150 posizioni. ¡°La mancanza di neve favorisce in questo tipo di gara i regolaristi - spiega Tenconi- e quest¡¯anno ogni prova speciale era su strade pulite, persino sull¡¯ultimo tratto del Turini¡±. Proprio nella notte pi¨´ attesa, quella del Col de Turini, il pilota milanese ha ottenuto il risultato migliore arrivando primo degli equipaggi italiani e ventesimo assoluto¡±. Per nulla soddisfatti della gara Alex De Angelis e Sergio Sisti su una Fiat Ritmo 60 del 1978: per loro l¡¯obiettivo alla partenza da Milano era quello di migliorare il 2¡ã posto assoluto dello scorso anno, invece la classifica li vede trentottesimi assoluti. ¡°La mancanza di neve ha penalizzato i rallysti come me - spiega De Angelis - ma soprattutto per la prima volta il Monte-Carlo Historique ¨¨ stato pi¨´ orientato ad una interpretazione pi¨´ rilassata, con tarature forse diverse da come ci aspettavamo¡±. E lo stesso problema deve averlo avuto anche Walter Rohrl, in gara assieme a Christian Geistdorfer su Porsche 911 SC del 1979, arrivato quarantanovesimo.
grane e guasti
¡ª ?Quasi tutti gli equipaggi italiani partiti da Milano venerd¨¬ sera sono riusciti a tagliare il traguardo. Il Maggiolone VW del 1973 di Alberto Bergamaschi a Buis-les-Baronnies nel cuore della Drome a conclusione della prima tappa di 700 chilometri ha invece dato forfait: ¡°Al primo controllo abbiamo scoperto che il paraolio del volano aveva ceduto - spiega Bergamaschi- l¡¯olio aveva imbrattato definitivamente la frizione e nella coppa era rimasto solo quel poco necessario salvare l¡¯albero motore¡±. Con la consolazione quindi di non aver concluso la gara ma salvato il motore. E poco dopo la partenza da Milano si ¨¨ dovuto fermare anche il campione europeo e italiano di rally Maurizio Verini per una rottura del cambio della Fiat 128 Coupe. Difficolt¨¤ tecniche superate invece per Marco Mattioli e Mario Pensotti sull¡¯Alfa Romeo 1750 GT Veloce, riusciti a rimediare in corsa a una rottura della coppa dell¡¯olio concludendo a Montecarlo al 140¡ã posto in classifica generale.
bella esperienza
¡ª ?Tra le vetture iscritte, tutte rigorosamente selezionate tra quelle che hanno corso il Monte-Carlo Rally tra il 1911 e il 1980, anche la Porsche 911 di Emanuele Tabacchi e Marco Foscari, alla loro prima partecipazione. ¡°La gara ¨¨ meravigliosa per chi ama guidare come me - dice Tabacchi - dodici ore al giorno al volante fra panorami e strade bellissime ¨¨ una esperienza da ripetere senza dubbio¡±. Il risultato per l¡¯equipaggio veneto non ¨¨ quello sperato, ¡°ma la colpa ¨¨ tutta nostra - ammette il pilota fresco di vittoria del Ferrari Challenge Europe, nonch¨¦ Campione del Mondo della stagione 2019 nella classe Trofeo Pirelli Am - ci si ¨¨ rotta la pompa di benzina durante una speciale, abbiamo perso tempo ad un bivio sul Turini, e come se non bastasse era sbagliata di circa un secondo la taratura del nuovo strumento montato a bordo¡±.
eroici
¡ª ?Niente neve dunque, ma le difficolt¨¤ non sono mancate nelle cinque giornate di quello che ¨¨ considerato il rallye per auto d¡¯epoca pi¨´ impegnativo al mondo. Che ¨¨ stato affrontato con grande impegno e ottimi risultati dalle italiane Alexia Giugni e Cristina Biagi, team femminile della Scuderia Classic Team, su Alpine Renault A 110 1300 del 1969, trentasettesime assolute, secondo equipaggio italiano in classifica generale alle spalle di Massimo Canella e Nicolas Arena quindicesimi su lancia Fulvia Coup¨¦ 1.3S. E per concludere, i pi¨´ eroici fra i 310 partenti: la vettura pi¨´ antica iscritta a questa edizione, la Fiat 1100/103 del 1954 dell¡¯equipaggio italiano di Enrico Regalia e Riccardo Aspesi preparata dall¡¯ex rallysta Giancarlo Biasuzzi ¨¨ riuscita ad arrivare al traguardo al 147¡ã posto. Alla vettura ¨¨ stato mantenuto il 1090 cmc portandolo dai 35 cv di serie a circa 65 cv: ¡°Abbiamo usato in pratica il motore di una 1100 R, cos¨¬ come consentivano i regolamenti negli Anni 60 - spiega Regalia- e poi abbiamo sostituito i freni a tamburo con quelli a disco all¡¯anteriore¡±. ¡°Per noi ¨¨ stata una sfida con questa macchina - dice il pilota piemontese - e alla fine ce l¡¯abbiamo fatta, nonostante la fatica e le tante difficolt¨¤¡±.
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