Un incidente negli Stati Uniti, costato due vite, ¨¨ stato causato da un'auto che procedeva con il sistema di guida autonoma attivato. Al volante una donna in stato di ebbrezza a cui sono stati contestati diversi reati, tra cui omicidio stradale ed omicidio colposo. La difesa punta il dito contro la tecnologia
La guida semi-autonoma torna sul banco degli imputati in un tribunale degli Stati Uniti, dopo un incidente stradale costato la vita a due persone. Il sinistro ¨¨ avvenuto lungo la Interstate 95, nei pressi di Philadelphia, dove un automobilista si era fermato per prestare soccorso al guidatore di un'auto rimasta in panne ai margini della strada. Erano circa le tre del mattino quando sono stati travolti ed uccisi da un'auto guidata da una donna in stato di ebbrezza. Stando ai riscontri, l'auto in quel momento procedeva in autonomia, in quanto era stato attivato il sistema di guida automatizzata. In questo caso non c'entra l'Autopilot di Tesla, ma la dinamica dell'incidente riprende fedelmente quella di casi simili saliti agli onori della cronaca: il guidatore lascia colpevolmente il volante (l'utilizzo della tecnologia non solleva il guidatore dall'obbligo di tenere sempre il volante tra le mani per essere pronto ad intervenire) e con esso il totale controllo del veicolo ai sistemi automatizzati, che per qualche motivo non vedono l'ostacolo e non intervengono su freni e sterzo per evitare l'impatto.?
la dinamica, le imputazioni, la difesa dell'avvocato
¡ª ?La dinamica ricostruita dalla polizia stradale di Philadelphia ha stabilito che, al momento dell'impatto, la 23enne al posto di guida della Mustang elettrica aveva attivato i sistemi di guida assistita e che l'auto stesse procedendo a circa 71 miglia orarie (114 km/h: nelle autostrade Usa i limiti oscillano tra 65 e 75 miglia orarie a seconda dell'area da percorrere e dello Stato,?ndr). Come da prassi, le autorit¨¤ della?Pennsylvania le hanno notificato accuse gravi, che includono omicidio stradale aggravato dall'assunzione di alcool ed omicidio colposo. In questi casi, la legge della Pennsylvania sugli omicidi stradali indica la guida in stato di ebbrezza come la causa principale dell'omicidio. Un assunto contestato dall'avvocato difensore della 23enne studentessa di medicina, Zak Goldstein: "Se si trattasse di un errore o di un guasto del sistema di guida autonoma, potrebbe non essere un omicidio per guida in stato di ebbrezza anche se il conducente ¨¨ ubriaco". La parola passa al tribunale, ma in ogni caso ¨¨ stata riaperta l'annosa questione sulle responsabilit¨¤ da attribuire in caso di incidente causati dalla guida autonoma.
guida autonoma: la legge usa
¡ª ??La Nhtsa, l'ente? regolatore della sicurezza stradale degli Stati Uniti, non ha ancora emanato regolamenti specifici o standard normativi per i sistemi di guida semi o completamente autonoma. Non ci sono regole della Nhtsa che impongano requisiti di utilizzo alle case automobilistiche, al netto della presenza obbligatoria?dei controlli fisici come volante e pedaliera. In California ¨¨ stato disciplinato l'utilizzo di veicoli 100% autonomi (senza conducente umano) ma solo in alcune aree e solamente alle auto che non prevedono la presenza del guidatore. Anche in Europa la regolamentazione della guida autonoma procede a macchia di leopardo, con la Germania che sta gi¨¤ sperimentando infrastrutture pronte per dialogare con i veicoli gi¨¤ predisposti per il livello 3 di guida assistita ed aiutare loro a muoversi nella massima sicurezza, ma solo in alcuni tratti stradali. In attesa di una normativa completa, vale il consiglio che le case automobilistiche sono state obbligate a mettere nero su bianco a valle della prima vittima della guida assistita (maggio 2016, Joshua Brown): "Il sistema di guida assistita/autonoma non ¨¨ un pilota automatico". Quindi, ¨¨ sempre obbligatorio tenere le mani sul volante.
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